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ALLARME ROSSO IN CHIAPAS
COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO
INDIGENO -
COMANDO GENERALE DELL'ESERCITO ZAPATISTA DI
LIBERAZIONE NAZIONALE .
MESSICO
19 GIUGNO 2005.
AL POPOLO DEL MESSICO:
AI POPOLI DEL MONDO:
FRATELLI E SORELLE:
A PARTIRE DA OGGI, L'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE
NAZIONALE HA DECRETATO, IN TUTTO IL TERRITORIO
RIBELLE, UN
ALLARME ROSSO GENERALE.
IN BASE A QUESTO COMUNICHIAMO QUANTO SEGUE:
PRIMO. - IN QUESTO MOMENTO SI STA PROVVEDENDO ALLA
CHIUSURA DEI CARACOLES E DEGLI UFFICI DELLE GIUNTE DI
BUON GOVERNO CHE SI TROVANO NELLE COMUNITÀ ZAPATISTE
DI OVENTIK, LA REALIDAD, LA GARRUCHA, MORELIA E
ROBERTO BARRIOS, E DI TUTTE LE SEDI DELLE AUTORITÀ DEI
DIVERSI MUNICIPI AUTONOMI RIBELLI ZAPATISTI.
SECONDO. - SI STA PROCEDENDO ANCHE ALL'EVACUAZIONE DEI
COMPONENTI DELLE DIVERSE GIUNTE DI BUON GOVERNO E
DELLE 'AUTORITÀ AUTONOME, PER LA LORO SICUREZZA. DA
ADESSO E PER UN PERIODO INDEFINITO ESEGUIRANNO IL LORO
LAVORO IN FORMA CLANDESTINA E ITINERANTE. SIA I
PROGETTI CHE IL GOVERNO AUTONOMO CONTINUERANNO A
PROCEDERE E LAVORARE ANCHE SE IN CONDIZIONI DIVERSE DA
QUELLE PRESENTI FINO AD ORA.
TERZO. - NEI DIVERSI CARACOLES SI MANTERRANNO IN
FUNZIONE I SERVIZI DI BASE DI SALUTE COMUNITARIA. A
FRONTE DI QUESTI SERVIZI CI SONO DEI CIVILI, CHE IL
CCRI-CG DELL'EZLN SOLLEVA DA OGNI RESPONSABILITA' PER
QUALSIASI DELLE SUE AZIONI FUTURE E PER I QUALI
ESIGIAMO TRATTAMENTO DA POPOLAZIONE CIVILE E RISPETTO
DELLA LORO VITA, LIBERTA' E BENI DA PARTE DELLE FORZE
GOVERNATIVE
QUARTO. - SONO STATI RICHIAMATI TUTTI GLI ELEMENTI DEL
NOSTRO EZLN CHE STAVANO SVOLGENDO LAVORO SOCIALE NELLE
COMUNITÀ ZAPATISTE E LE NOSTRE TRUPPE REGOLARI SONO
STATE ACQUARTIERATE. INOLTRE, SONO STATE SOSPESE PER
UN TEMPO INDEFINITO TUTTE LE TRASMISSIONI DI RADIO
INSURGENTE, "LA VOCE DEI SENZA VOCE", IN MODULAZIONE
DI FREQUENZA ED ONDA CORTA.
QUINTO. - CONTEMPORANEAMENTE ALLA DIFFUSIONE DI QUESTO
COMUNICATO, SI ESORTANO LE SOCIETÀ CIVILI NAZIONALI ED
INTERNAZIONALI CHE SI TROVANO IN ATTIVITA' PRESSO GLI
ACCAMPAMENTI DI PACE ED IN PROGETTI NELLE COMUNITÀ, A
LASCIARE IL TERRITORIO RIBELLE O, SE È LORO DECISIONE
LIBERA E VOLONTARIA, DI RIMANERE A LORO RISCHIO E
SOTTO LA LORO RESPONSABILITA', CONCENTRATI NEI
CARACOLES. NEL CASO DI MINORENNI, LA PARTENZA E'
OBBLIGATORIA..
SESTO. - L'EZLN ANNUNCIA LA CHIUSURA DEL CENTRO DI
INFORMAZIONE ZAPATISTA (CIZ) NON SENZA PRIMA
RINGRAZIARE LE SOCIETÀ CIVILI CHE HANNO COLLABORATO
CON ESSO, DALLA SUA FORMAZIONE FINO AD OGGI. IL
CCRI-CG DELL'EZLN SOLLEVA FORMALMENTE QUESTE PERSONE
DA QUALSIASI RESPONSABILITÀ PER LE AZIONI FUTURE
DELL'EZLN.
SETTIMO. - L'EZLN SOLLEVA TUTTE LE PERSONE ED
ORGANIZZAZIONI CIVILI, POLITICHE, CULTURALI, CIVICHE,
NON GOVERNATIVE, COMITATI DI SOLIDARIETA' E GRUPPI DI
APPOGGIO CHE SI SONO AVVICINATI A NOI DAL 1994, DA
QUALSIASI RESPONSABILITA' PER NOSTRE AZIONI FUTURE.
RINGRAZIAMO TUTTI E TUTTE COLORO CHE, CON SINCERITA'
ED ONESTA', IN QUESTI QUASI 12 ANNI HANNO APPOGGIATO
LA LOTTA CIVILE E PACIFICA DEGLI INDIGENI ZAPATISTI
PER IL RICONOSCIMENTI COSTITUZIONALE DEI DIRITITI E
DELLA CULTURA INDIGENI.
DEMOCRAZIA!
LIBERTA'!
GIUSTIZIA!
Dalle Montagne del Sudest Messicano.
Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario
Indigeno-Comando Generale dell'
Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, nel sesto mese dell'anno 2005
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)
MONTEMAYOR: IMMINENTE RISCHIO DI VIOLENZA
BLANCHE PETRICH
Lo scrittore Carlos Montemayor afferma che la "allerta
rossa" dell'EZLN è un allarme sulla "imminente
esplosione di violenza" in una zona del Chiapas dove,
in cinque anni di governo foxista, si sono accumulate
tensioni e rimangono intatte le strutture dei gruppi
paramilitari che continuano a godere della protezione
dei governi federale, statale e dello stesso Esercito
Messicano.
Nell'intervista a La Jornada, sottolinea che questa
allerta, la terza emessa dall'EZLN in 11 anni, "toglie
il passamontagna alla politica dissimulata di
aggressione dei paramilitari in Chiapas, dietro i
quali si nascondono i governi statale, federale e
l'Esercito. È un importante messaggio politico, non
solo militare o tattico" .
In nessun modo, sottolinea, si può leggere in questo
testo l'intenzione di un'aggressione unilaterale
dell'EZLN. "Al contrario - aggiunge - quello che si
annuncia sono piani preventivi che si svilupperanno
come azioni difensive rispetto al grado di violenza
che forze istituzionali eventualmente dispiegheranno."
Autore di importanti romanzi sulla insurgencia in
Messico (Guerra nel paradiso, Le armi dell'alba, I
rapporti segreti), Montemayor avverte anche della
"evidente artificiosità" del bollettino della
Segreteria della Difesa Nazionale che ieri stesso ha
comunicato il ritrovamento di colture di marijuana in
zone sotto il controllo zapatista negli Altos del
Chiapas. "La semina di colture in territori che si
decide di attaccare", segnala, da anni fa parte dei
manuali di contrainsurgencia delle forze armate.
Definisce il comunicato zapatista come "un messaggio
politico multiplo" che parte dai "15 minuti" che il
candidato Vicente Fox destinava alla soluzione del
conflitto in Chiapas e che "diventano cinque anni di
costruzione di una pentola a pressione pericolosa".
Avvertire sul pericolo di una prossima esplosione di
violenza, latente da anni per la presenza di
paramilitari "incoraggiati, armati, addestrati e
protetti dalle forze federali", non equivale
all'annuncio di azioni belliche unilaterali dell'EZLN,
insiste. Ammette che in questo testo si annunciano
"azioni future" di questa forza dalle cui
responsabilità solleva tutti i collaboratori civili,
ma, analizza, "è una strategia difensiva in ragione di
strategie offensive cui deve resistere".
Ritiene che la parte centrale della "allerta rossa"
sta nell'avviso che non saranno smantellate le
strutture dei Caracoles né le Giunte di Buon Governo,
ma che lavoreranno in maniera clandestina e mobile.
"In altre parole: diventeranno più forti
politicamente, si radicheranno maggiormente, saranno
più indistruttibili a medio termine." Aggiunge che
segnando questa rotta per il progetto che definisce
del "cuore politico e giuridico delle proposte dello
zapatismo", l'EZLN conferisce al suo documento "un
altissimo valore politico".
Davanti al pericolo di una nuova tappa di instabilità
in Chiapas, Montemayor propone che così "la reazione
sociale che richiede un tale avvertimento, deve essere
non solamente di opposizione assoluta alla violenza
militare e paramilitare, ma una rivalutazione
dell'essenza pacifista, giuridica e sociale delle
giunte".
- Il comando dell'EZLN prevede azioni governative e
chiede il rispetto dei civili che restano nelle sue
comunità. Ci sono indizi di attacchi da parte del
governo?
- Ci sono troppe tensioni nella zona: sgomberi
forzati, conflitti per l'acqua, per la terra,
sequestri, che lasciano una scia di tensione
crescente. La mancanza di informazione ci fa credere
che c'è stabilità. L'allerta rossa sta mostrando fatti
che noi ci siamo rifiutati di vedere, seguire,
verificare e considerare.
"Non è possibile credere che i paramilitari hanno
continuato ad accumulare armi e addestramento per
niente. È parte di una strategia in movimento.
L'apparente abbandono di distaccamenti militari lascia
un territorio scoperto, 'libero' per l'azione dei
paramilitari. Questo è già accaduto: Acteal."
- La dichiarazione dell'Esercito Zapatista arriva
nello stesso momento in cui un bollettino della Difesa
denuncia l'esistenza di colture di marijuana in zone
zapatiste. È qualcosa di casuale o la costruzione di
un'immagine di narcoguerriglia che potrebbe
giustificare un'offensiva armata?
- In documenti discussi in seno all'Esercito tra
ottobre e dicembre del 1994, che si trovano nella
parte finale del mio romanzo "I rapporti segreti", si
prospettano azioni di questo tipo come strategie
contrainsurgentes. Non solo si può seminare un pugno
di coca e marijuana in strada o in un domicilio. Si
può arrivare anche a seminare realmente un territorio
che si vuole attaccare.
(www.jornada.unam.mx)
(Traduzione Comitato Chiapas
"Maribel" - Bergamo)
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