VERITA' E GIUSTIZIA PER IL CHILE

Riportiamo l'intervista a Hèctor Pavelic, anarchico cileno, pubblicata sul numero 251 di CNT, periodico della Confederacion Nacional del Trabajo, il sindacato anarchico spagnolo.


Durante la sua permanenza a Cordoba, abbiamo avuto l'opportunità di intervistare l'esiliato politico libertario Héctor Pavelic, a cui recentemente il governo spagnolo ha negato il diritto di asilo. Héctor, malgrado tutto, mantiene la sua integrità e i suoi ideali libertari. Citando il compagno cileno "...al momento del golpe in Cile molti paesi dissero di rompere le loro relazioni diplomatiche col Cile. In realtà non fu così.

Si ritirano i rappresentanti politici, gli ambasciatori e si lascia ciò che ha maggior perso in una relazione diplomatica, che è la parte commerciale, la parte finanziaria: gli incaricati d'affari. Chi finanzia le dittature? Se i governi europei non avessero lasciato rappresentanze commerciali e se avessero dichiarato il boicottaggio della dittatura, essa non sarebbe stata in grado di durare tre anni, però no, avevano interessi compromessi che sono gli stessi di oggi, e oggi sono molto più evidenti: Telefonica, Endesa, ecc..."

D. In primo luogo mi piacerebbe che facessi un bilancio del tuo tempo in Spagna, dal tuo arrivo nel dicembre dell'anno passato.

H. Quando uscii dal Cile e arrivai in Spagna grazie all'appoggio dell' AIT (associazione internazionale dei lavoratori, di matrice anarchica,ndr) e della CNT (confederazione nazionale del lavoro, il sindacato anarchico spagnolo, ndr) la prima cosa che feci fu quella di iscrivermi al sindacato della mia categoria, quello degli insegnati a Madrid, dato che il mio ultimo impiego in Cile fu quello di professore di comunicazioni audiovisive, compito che svolsi in una scuola e tre università.

Poi continuai col mio lavoro di denuncia, qualcosa che veniva realizzato in Cile perfino in situazione di clandestinità.

Denuncia delle atrocità commesse da Pinochet ed di quello che si seguita a fare con il continuismo .

Questo è stato il lavoro principale nei quasi dieci mesi dal mio arrivo in Spagna. Ho realizzato una sessantina di conferenze per tutta la Spagna, anche se mi restano alcuni luoghi da visitare. La cosa più positiva in tutto ciò è che abbiamo incontrato molta gente non legata al sindacato o alle idee libertarie. Abbiamo aperto il nostro spazio e la nostra voce di denuncia. Abbiamo portato alle gente l'idea che non solo Pinochet è colpevole, ma anche molti altri e molti stati sono complici.

Non bisogna dimenticare che dietro la detenzione di Pinochet si scontrano interessi economici, fra quelli delle imprese spagnole come Telefonica, Ennese e altre.

In questo processo a Pinochet, processo realizzato dalla stessa borghesia , a noi rimane il fatto della denuncia, il dire: "bene, signori, voi giudicherete Pinochet il dittatore secondo i vostri criteri, però noi lo processeremo secondo i nostri. Noi parliamo di verità e giustizia, la borghesia e la sua giustizia pretendono di giudicare Pinochet basandosi sul concetto di genocidio con la figura del giudice Garzon come "stellina" (estrellita), mentre noi quando parliamo di verità e di giustizia ci riferiamo a quella memoria storica del nostro popolo che serva alle generazioni future affinché non esista più un Pinochet o un Franco e in questo senso associamo la nostra esperienza storica con quella spagnola.

Abbiamo storie molto simili, a parte i tempi e i fatti più sanguinosi della guerra civile in Spagna che durò tre anni, per noi ci sono stati tre anni di governo di Unidad Popular e le vicende di un popolo che non hanno niente a che fare con un governo, con uno stato, ma con un ansia di libertà di organizzarsi, di provare a trovare una forma sociale nuova, differente. Questo Pinochet e la sua banda lo hanno distrutto. Hanno distrutto la speranza di un popolo. Non fu la sconfitta di un governo, ma le speranze di un popolo e ciò è quello che racconteremo e riscatteremo.

Dobbiamo dire ai signori del potere che noi non vogliano la loro giustizia, vogliamo la giustizia sociale, che vogliamo che i crimini commessi da Pinochet come quelli commessi da Franco in Spagna o dagli USA in Vietnam o altri luoghi (Iraq, Serbia, Kosovo, ndr) siano giudicati. Quando parliamo di creazione di un tribunale internazionale noi ci riferiamo a un tribunale internazionale dei popoli, non degli stati.

D. In questo senso il processo a Pinochet che ha svegliato molte speranze in molta gente lo consideri un rifarsi il trucco (lavado de cara) del sistema stesso?

H. Quando inizia il processo a Pinochet , sono passati quattro anni dalla revisione dei primi case da parte di Garzon, si inizia un processo per qualcosa avvenuto a 15000 chilometri di distanza, senza avere avuto il coraggio di giudicare i crimini commessi qui durante la dittatura franchista. Non dico questo per salvare la situazione di Pinochet, di Banzer o di Videla ne di nessuno degli autori di genocidi dell'America Latina, ma per essere critico davanti a una situazione vergognosa.

Dovremmo giudicare i dittatori e non un dittatore.

D Nel caso di Pinochet tu ti sei presentato nel processo del giudice Garzon. Cosa ti aspetti da questo?

H Non è il riconoscimento della giustizia borghese, bensì la ricerca delle istanze nelle quali far sentire la nostra voce, dove dire chiaramente che quel che cerchiamo è giustizia sociale e verità.

Quello che viene da pensare di questo processo è che si tratta di un processo economico, non per la difesa dei diritti umani, nè per la verità, è un processo che tende all'indennizzo monetario per le vittime, ma questo non vale per me perchè il denaro non restituisce la vita alle vittime e nemmeno stabilisce una memoria storica: sapere chi sono i criminali, gli autori dei crimini, dei desaparecidos, della tortura commessa in Cile.

D Quale ruolo hanno le altre parti costituite in giudizio?

H Questo processo ha come base un fatto concreto.

Un conto in Svizzera intestato a Pinochet è sotto sequestro, questi soldi saranno utilizzati per risarcire le vittime e sotto questo aspetto le altre parti che si si sono costituite in giudizio davanti a Garzon come Il PSOE (il partito socialista spagnolo, ndr), IU (sinistra unita, un partito spagnolo, ndr) attraverso l'avvocato Garcés, che rappresenta alcune delle vittime, hanno l'intenzione di spillare denaro per comprare le coscienze dei familiari, per far sì che anche in Cile avvenga una transazione alla spagnola.

Nel 1989, dopo i negoziati dell'anno preedente per realizzre ua transizione alla spagnola in Cile, si va alle elezioni presidenziali e il candidato che si elegge con la concertazione ossia, il Partito Socialista, i Radicali, settori della sinistra, uniti alla Democrazia Cristiana è un ex golpista, Patricio Aylwin Azocar, che nel 1972 essendo presidente del senato andava a bussare alle porte delle caserme chiedendo di fare un colpo di stato, è uno dei responsabili del genocidio in Cile.

Ma il nostro popolo ha la memoria corta. Alla distruzione di una generazione, la nostra, la mia, si impone l'oblio e la storia si dimentica sotto la pressione delle baionette e del terrore. Il popolo sceglie il male minore, eleggere un ex golpista per non continuare a vivere nel terrore.

Questi signori si sono imposti per nove anni e hanno portato avanti una transizione che è un a lavata di faccia per il dittatore, che ora è senatore a vita.

Non è il comandante in capo dell'esercito, ma questo non succede per volontà del popolo, ma perchè si è stancato di essere comandante dell'esercito e ha voluto diventate senatore a vita e nessuno gli torce un capello e nessuno lo processa nonostante abbia 47 procedimenti aperti (in alcuni di questi vi partecipo) .

La giustizia cilena non potrà giudicare Pinochet perchè Pinochet se l'è comprata. La corte suprema di giustizia cilena è stata nominata da Pinochet a partire dal 1980. Fino al 1990 Pinochet nominava i membri della corte suprema e oggi dopo nove anni di continuismo continua ad avere voce in capitolo.

Bisogna consultare la Sicurezza Nazionale (le forze armate) per vedere chi farà parte della corte suprema.

D Il governo spagnolo vende l'immagine di chi per l'indipendenza della giustizia è capace di giocarsi le relazioni con un altro stato. Senza dubbio questo contrasta con la decisione di espellerti dalla Spagna e non concederti asilo. Come valuti questo doppio gioco del governo spagnolo nel caso Pinochet?

H Al momento del golpe in Cile molti paesi dissero di rompere le loro relazioni diplomatiche col Cile.

In realtà non fu così. Si ritirano i rappresentanti politici, gli ambasciatori e si lascia ciò che ha maggior perso in una relazione diplomatica, che è la parte commerciale, la parte finanziaria: gli incaricati d'affari.

Chi finanzia le dittature? Se i governi europei non avessero lasciato rappresentanze commerciali e se avessero dichiarato il boicottaggio della dittatura, essa non sarebbe stata in grado di durare tre anni, però no, avevano interessi compromessi che sono gli stessi di oggi, e oggi sono molto più evidenti: Telefònica, Endesa.

Queste imprese sono quelle che fanno pressioni sul governo spagnolo affinché si restituisca al Cile Pinochet nel modo più tranquillo e non mi sembrerebbe strano se queste imprese avessero qualcosa a che fare col rifiuto del diritto d'asilo per me, perchè questo pregiudica le relazioni tra i due paesi.

Riconoscere il diritto d'asilo significa riconoscere che in Cile non esiste una democrazia, una democrazia inventata dallo stato spagnolo per mezzo di Felipe Gonzalez. Qui abbiamo una situazione concreta. Per esempio, Telefonica e Endesa finanziano in Cile il Museo di Salvador Allende e contemporaneamente sono quelli che stanno offendendo la memoria storica di un popolo che seppe tener testa ai conquistadores spagnoli, il popolo degli indios Mapuche a cui stanno togliendo le terre per costruire la diga dell' Alto Biobio.

Telefònica in Cile gestisce moltissime imprese. Controlla capitali. Negozia dal Cile con l'Argentina, l'Uruguay e altri paesi, in apparenza sono gli imprenditori cileni a gestire, in realtà è Telefònica.

In Cile Telefònica ha un potere economico e quando il cancelliare cileno dice di rompere le relazioni con la Spagna si sta riferendo al fatto di negare l'applicazione di questi contratti internazionali.

Che perde il Cile con questo? Sotto il giogo della pressione non si giungerà mai a stracciare un contratto internazionale perchè il Cile perderebbe moltissimi soldi. Che si tratta di fare? Un gioco politico per cui oggi ci diciamo arrabbiati e domani siamo buoni amici perchè è il gioco della politica internazionale. Di quale indipendenza della giustizia parla lo stato spagnolo quando i due rappresentanti della giustizia nominati dallo stato i pubblici ministeri Fungariño e Cardenal hanno certificato che il signor Pinochet è un santo?

Di quale indipendnza parlano? Di quella di Garzon? Garzon in questo momento si trova da solo e sta aspettando nuovi dati che permettano di giudicare Pinochet in Spagna perchè gli stessi avvocati che rappresentano le vittime cilene stanno cercando una soluzione negoziata per far tornare in Cile Pinochet, il Cile sta continuando a vivere quello che si vive in Spagna: il continuismo.

D Oggi, 16 settembre, termina la tua permanenza legale in Spagna. Come vedi il tuo futuro immediato?

H Tra una settimana presenteremo ricorso contro questa misura del ministero dell'interno.

In teoria dovrei essere al sicuro finoa quando il tribunale non si sarà pronunciato sul mio caso. La polizia non mi dovrebbe arrestare, però al margine dei precetti giuridici ci sono i poliziotti perchè oltre alla risposta negativa mi hanno dato due mesi per ricorrere, ma contemporaneamente sul mio passaporto hanno scritto che devo lasciare la Spagna il 16 settembre, quindi avrei solo 15 giorni per presentare ricorso. Queste sono le contraddizioni della legge.

Se non mi daranno asilo dovranno darmi l'opzione di un terzo paese da cui non mi potranno espellere.

D Quando sarà concluso questo lungo processo storico che il Cile vive da vari decenni?

H Stabilire se si conclude o no il processo durato 17 anni di dittatura, in cui venne tolta al popolo ogni possibilità di sviluppo e di speranza per una società diversa, in cui si creò un baratro nel quale c'era la paura da un lato e dall'altro l'applicazione del terrore affinchè si mantenga la paura, diventa molto difficile.

Primo perchè noi familiari dei detenuti desaparecidos continuiamo a lottare per stabilire la verità e la giustizia e ritrovare i nostri familiari. In questo processo si parla di ciò che si può giudicare a partire dal 1988, grazie all'attitudine salomonica dei lords inglesi per non scontentare nessuno , ma la reale giustizia non si avrà attraverso la decisione dei lords, perche giudicare Pinochet a partire dal 1988 significa dimenticare 15000 detenuti desaparecidos o giustiziati, la tortura per 46000 cileni passati per i campi di concentramento e dei responsabili dei crimini in Cile.

Parliamo di 252 comandi dell'esercito, della marina, dell'aviazione e dei carabinieri. Parliamo di 400 civili implicati in questi fatti, tar questi c'è il gerente della Coca Cola, il cardinale Silva Enrique, capo della chiesa cattolica in Cile e responsabile dei primi sei mesi della dittatura militare nei quali si sarebbe dovuto gestire la transizione dal potere militarea quello civile, consegnandolo alla Democrazia Cristiana. Tutto questo non si può risolvere intorno a un tavolo come tentano di fare oggi in Cile e risolverlo con un decreto dove si dice che domani saremo tutti fratelli. Non è possibile.

Io mi sento e non mi sento vittima senza esserlo, perchè sono stato combattente per tutta la vita nè considero vittima mia madre che morì sotto tortura, perchè abbiamo sempre combattuto per la libertà, perchè ci opporremo sempre a qualsiasi regime totalitario e con tutti i mezzi e non ci sentiremo vittime.

Ma se ci sono vittime, ci sono persone che non avevano niente a che vedere con questa situazione, ci sono bambini assassinati e questo è parte del genocidio e dei crimini in serie, la tortura su di noi per distruggere il nostro corpo e le nostre idee, l'unica nostra vittoria è che non hanno distrutto le nostre idee.

Noi vogliamo che non ci sia mai più un Pinochet, un Mussolini, un Franco, un Hitler o un Banzer. Perchè mai più si violini i diritti umani nel mondo e questo sarà realizzato quando arriveremo alla nostra utopia, quando saremmo arrivati ad abolire gli stati.

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