ATTI DI CONTROLLO NEGLI STATI UNITI: LA TESTIMONIANZA DEL MUSICISTA
MICHAEL FRANTI
Michel Franti, un musicista ed anche attivista per la pace americano, che
vive e lavora a S. Francisco una decina di giorni fa e' venuto a Milano per
la
promozione di un suo disco ed ha rilasciato questa intervista a
Radiopopolare network, radio per la quale aveva fatto anche la cronaca di
manifestazioni
pacifiste recenti negli Stati Uniti.
Tra le cose che M. Franti ha
raccontato anche un episodio, che ha a che fare con il controllo e anche con
le intimidazioni
che gli attivisti ed anche alcuni artisti devono subire negli Stati Uniti,
in questi mesi:
"Uno dei membri della nostra band ha una sorella nellšesercito, che si
trova in Irak; due ufficiali dellšesercito si sono presentati in borghese a
casa di sua
madre dicendole: "Lei ha una figlia nellšesercito ed un figlio che invece
suona negli Spirades, che fanno parte (usando esattamente le parole scelte
da questi
ufficiali) della Resistenza. Poi le hanno mostrato un dossier in cui cšerano
foto dei nostri concerti e delle manifestazioni degli ultimi tre o quattro
anni.
poi
avevano i dati di tutti i voli aerei fatti da questo membro della nostra
band e volevano sapere perché era stato due volte in Giappone nellšultimo
mese:
avevano anche tutti gli assegni che aveva emesso e volevano sapere perché
aveva fatto quegli assegni: volevano sapere perché il nostro management si
chiama "guerriglia management" avevano le foto e i nomi di tutte le
persone che lavorano nei nostri uffici - hanno confiscato anche tutti i CD
della
sorella che ora si trova appunto nel Golfo ed č stata, appunto.. una
cosa spaventosa il fatto che tutto questo controllo sia diventato finalmente
evidente
per noi: molto spaventosa per la mia famiglia , per mia moglie, per i miei
figli , per tutti gli amici che lavorano per me, che ci sono vicini.
Si ha
la
sensazione che investighino su di te per trovare qualche attivitā illegale
da appiccicarti addosso , ma noi lavoriamo per i diritti umani a parte
qualche
membro del gruppo che fuma gangi non facciamo nulla di illegale , non
incitiamo ad un rovesciamento violento del governo , ma chiediamo libertaš
di
parola, lottiamo per la giustizia sociale ; non credo che siamo isolati;
credo che ci siano oggi molti artisti che appaiono come lucine
intermittenti sui loro
radar e lo stesso vale per molti attivisti;
io ho amici che organizzano le
manifestazioni che sono stati arrestati addirittura prima delle
manifestazioni , tenuti
in carcere per la durata della manifestazione e poi rilasciati , accusati di
cose come "cospirazione".. accuse che, poi, improvvisamente cadono , ma dopo
magari un anno che devi continuamente presentarti in tribunale ; cercano
solo di intimidire le persone ; credo che sia importante che si parli di
queste cose
percheš questa non eš soltanto una guerra per il petrolio o contro il popolo
irakeno: č una guerra contro i diritti civili di ogni persona di questo
pianetae
certamente io non soffro come le persone che vivono in Irak quindi non sono
preoccupato ma sono impegnato in questa battaglia ; la preoccupazione
aumenta quando si considera che nella storia - in periodi diversi -sono
sempre stati gli artisti ad essere bersagliati per primi : gli artisti, gli
scienziati, i
poeti, i musicisti: eš successo in Brasile, in Cile, in Russia, nella
Germania nazista e anche nel vostro paese, durante il fascismo "
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