Gli scheletri della Santa Inquisizione


Gli scheletri della Santa Inquisizione
di Adriano Petta (da il manifesto del 21 febbraio 2005)
Una puntata di «Voyager», su Raidue, si fa complice del Vaticano per riscrivere la storia e riabilitare l¹Inquisizione, madre di tutte le torture e stragi di innocenti. Lo scorso 11 settembre su Alias apparve un mio articolo Le radici dell¹orrore (relativo agli atti del Simposio sull¹Inquisizione pubblicati dal Vaticano). Venni poi invitato alla trasmissione televisiva Voyager per un¹intervista che durò 14 minuti: mi dissero che avrebbero fatto dei tagli. Mercoledì 16, alle 23.10, è stata messa in onda. Due gli argomenti del programma: «Nazismo esoterico» e «Gli ultimi dati sull¹Inquisizione». Il conduttore Roberto Giacobbo ha raccontato i legami tra Hitler, le SS e l¹occulto, parlando anche di Montségur, dove il 16 marzo 1244 morirono arsi vivi in un enorme rogo oltre 200 fedeli perché si rifiutarono di abiurare la loro fede. La tesi esposta da Giacobbo è stata che la storia li ricorda come Catari attaccati dal re di Francia, e che le SS cercavano a Montségur il Santo Graal perché i catari, secondo alcuni, erano stati i custodi del sacro calice. E che l¹ideologo nazista Otto Rahn individuava i catari come i precursori del nazismo_ Forse era il caso, da parte del conduttore di Voyager, di spendere due parole per chiarire che quei 200 fedeli erano martiri cristiani accusati d¹eresia dall¹Inquisizione, che combattevano la corrotta Chiesa di Roma e che vennero condannati al rogo_ mentre la guarnigione del signore di Montségur ­ che aveva assassinato due inquisitori ad Avignonet ­ aveva invece avuto salva la vita. E che i capi della guarnigione militare che catturò i catari bruciandoli vivi erano Pierre Durant e Ferrier, due inquisitori domenicani: Chiesa e re di Francia alleati. Roberto Giacobbo, forse a disagio per la rappresentazione a cui stava per assistere, manda avanti la sua collaboratrice Stefania La Fauci, che annuncia: «Questa sera vi sveleremo delle inaspettate verità». E ha inizio l¹ultima parte della trasmissione, dedicata all¹Inquisizione. Intervistati: Agostino Borromeo prof. della storia della Chiesa presso l¹università La Sapienza di Roma e l¹accademico di nulla accademia Adriano Petta, studioso di storia delle religioni e storia della scienza (il sottoscritto). Al prof. universitario concedono tre interventi, al sottoscritto uno solo (95 secondi). Il prof. Borromeo ­ curatore degli atti del Simposio sull¹Inquisizione e trait d¹union tra il Vaticano e i mass media per trasformare la leggenda nera dell¹Inquisizione in leggenda rosa ­ sviluppa tranquillamente e metodicamente la sua tesi, mentre al sottoscritto viene cancellato tutto_ compresa una frase in cui dicevo che «i nazisti ammazzavano gli ebrei prima di metterli nei forni crematori_ mentre l¹inquisizione metteva gli eretici nei forni_ vivi». Volevo ricordare uno degli atti più infamanti dell¹Inquisizione: i quemaderos di Siviglia (quattro enormi forni circolari, ognuno dei quali «ospitava» fino a 40 condannati, introdotti vivi, e che per «giustiziarli» occorrevano dalle 20 alle 30 ore di supplizio; i forni funzionarono ininterrottamente per oltre tre secoli, e vennero chiusi da Napoleone nel 1808). A me hanno lasciato solo l¹intervento in cui accenno sommariamente che, per avere un¹idea del clima di terrore che si respirò in quei secoli, basta leggere gli atti del Simposio sull¹Inquisizione promosso proprio dal Vaticano. Ma la conduttrice ­ nel ruolo di giudice supremo ­afferma: «Insomma gli studi più recenti ci danno, dell¹operato dell¹Inquisizione, un quadro meno drammatico di quanto comunemente si crede.» A conclusione della trasmissione, la conduttrice ne spara poi una veramente grossa, tirando in ballo l¹inizio della crociata degli albigesi (altro nome con cui erano conosciuti i catari): «Bè¹, gli storici hanno poi appurato che a Béziers non c¹erano albigesi, che nessuna crociata era mai passata da quelle parti, dove tra l¹altro non risultava la presenza di legati pontifici; però la città venne realmente messa a ferro e fuoco, ma la cosa accadde nel quadro di una guerra feudale tra famiglie locali». E conclude tronfia e pettoruta: «Almeno in questo caso nessuno deve chiedere scusa!». Allucinante_ E chi sarebbero questi storici? Forse quelli segnalati da Voyager per poter approfondire i temi della puntata_ come il sito internet Kattoliko.it? Occorre reagire a questa gente asservita al programma di revisionismo in atto, altrimenti tutti quei milioni di creature innocenti che sono stati torturati e bruciati vivi in sei secoli di terrore_ è come se li bruciassero vivi un¹altra volta, per cancellarli definitivamente dalla storia. Il 22 luglio del 1209 in Béziers vennero scannate vive oltre centomila persone (cattolici, catari-albigesi, donne, bambini), dall¹armata di Cristo (così si chiamava il più grosso esercito dell¹epoca, oltre 500 mila uomini) che per capo militare aveva il legato papale Arnauld-Amaury_ l¹abate bianco, il quale comandava i signori feudali del nord della Francia che avevano aderito alla crociata promossa da papa Innocenzo III per sterminare l¹eresia catara: cataro vuol dire «puro», erano puri cristiani che combattevano la Chiesa romana corrotta. Quel giorno avvenne il primo genocidio della storia dell¹umanità: un esercito cristiano sterminò una popolazione cristiana inerme, per soffocare chi osava ribellarsi alla Chiesa di Roma. Il legato papale capo dell¹armata, Arnauld-Amaury, scrisse al papa Innocenzo III: ³L¹indomani, festa di Santa Maria Maddalena, noi cominciammo l¹assedio di Béziers, città che pareva dover per lungo tempo fermare la più numerosa delle armate. Ma non c¹è forza né prudenza contro Dio! I nostri non rispettarono né rango, né sesso, né età: ventimila uomini circa furono passati al filo della spada e questa immensa carneficina fu seguita dal saccheggio e dall¹incendio della città intera: giusto risultato della vendetta divina contro i colpevoli!² La lettera originale da cui è stato tratto questo documento si trova nella Biblioteca Vaticana. Pochi anni dopo, nel 1252, papa Innocenzo IV con la bolla Ad extirpanda, autorizzò l¹uso della tortura durante i processi della Santa Inquisizione_ uso che venne affinato nei successivi 600 anni di terrore. Il prof. Agostino Borromeo ­ a nome della Santa Sede ­ sta cercando di convincere il mondo che i morti bruciati vivi per mano della Santa Inquisizione in 600 (seicento) anni non sono stati 9 milioni_ bensì meno di cento unità, ovvero 99! L¹Inquisizione è stata uno strumento dottrinale-legislativo ­ creato, affinato e imposto dai papi ­ che ha introdotto nella mente dell¹uomo il metodo della delazione, della tortura, del terrore. È stato lo strumento principe dello stato della Chiesa cattolica che nella sua storia non ha mai conosciuto la democrazia_ e forse è proprio per questo che ha sempre appoggiato politicamente le dittature (di destra). Gli orrori espressi dagli stati moderni (Gulag, Auschwitz, Abu Graib, Guantanamo etc.) affondano le radici nella Santa Inquisizione. Giovedì 17, in Campo de¹ Fiori, come ogni anno una piccola folla ha ricordato il 405° anniversario del rogo di Giordano Bruno. Invece di chiedere perdono per gli «eccessi» della Santa Inquisizione, la Santa Sede dovrebbe infine trovare il coraggio d¹inviare un suo rappresentante di fronte alla statua dove il rogo arse_ smettendola con questi vani tentativi di revisionismo.