Libro "Open NON e' free" ( ed Eleuthera )
Libro "Open NON e' free"( ed Eleuthera )
Gli hackers fanno molto e dicono poco. Ma, nell'era della tecnocultura, hanno
molto da insegnarci: la passione per la tecnologia, la curiosita' che li
spinge a ''metterci sopra le mani'', a smontare per comprendere, a giocare
con le macchine, a condividere i codici che creano. Essere pirati informatici
significa essere pirati della realta'. Essere protagonisti attivi, agire e
non subire il cambiamento; usare la tecnologia per soddisfare i propri
bisogni e i propri desideri; porsi in un continuo dialogo con il flusso di
informazioni delle reti, informatiche e umane. L'etica hacker, le pratiche di
condivisione e cooperazione interessano ora anche il mercato, che ha assunto
il metodo di sviluppo delle comunita' hacker per risollevarsi dopo la bolla
speculativa della net economy. I termini cambiano poco, da software libero
(free software) a software aperto (open source), ma in realta' cambia tutto.
Il passaggio e' doloroso: la curiosita' per il nuovo diventa formazione
permanente, la fluidita' delle reti diventa flessibilitą totale, la
necessita' di connessione per comunicare diventa lavoro 24 ore su 24:
semplici ed efficaci slogan del mercato globale. La cultura hacker cerca
allora di elaborare nuove vie di fuga, insistendo sulla forza delle comunita'
e sulla responsabilita' delle scelte individuali
Gli autori.
Ippolita e' un server e una comunita' di "scriventi", un crocevia per
condividere strumenti e competenze tra il linguaggio del digitale e il
linguaggio della scrittura.
Come autrice di questo libro, e' un nome collettivo che racchiude
l'espressione delle competenze usate per la stesura del testo, della
sitografia e delle mappe proposte.
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