I dossier che l'Europeo ha fotografato nel carcere di Lisbona sono di fondamentale importanza per l'inchiesta sulle trame eversive.
La settimana scorsa, dopo la
pubblicazione dei primi documenti della Aginter Presse, siamo stati convocati
dal giudice Gerardo D'Ambrosio, che sta conducendo l'indagine sulle bombe
del 1969. Il magistrato ci ha domandato: "Come siete venuti in possesso
degli elementi più importanti, e segreti, dell'inchiesta che stiamo
portando a termine?". Abbiamo così scoperto che i documenti da noi
fotografati all'interno del carcere di Caxias, a Lisbona, sono i cardini
di una difficile e complessa istruttoria: i magistrati milanesi conoscevano
prima di noi i nomi dei personaggi italiani collegati all'Aginter
Presse, e su di loro indagavano da tempo, segretamente. Vedremo più
avanti come questi nomi fossero a loro conoscenza.
Il dottor D'Ambrosio si è
soffermato a lungo sui nostri documenti. In particolare sui carteggi e
sui dossiers che testimoniano i rapporti di colleganza o addirittura di
collaborazione tra gli esponenti della Aginter Presse, che non facevano
mistero degli scopi e delle attività della loro organizzazione,
e gli "agenti" italiani.
Abbiamo già pubblicato
le schede relative ad alcuni giornalisti italiani che erano stati contattati
dagli emissari dell'Aginter Presse, di qualche esponente politico della
destra che era in stretta relazione con Lisbona, di un giovane che era
stato ingaggiato dalla agenzia per missioni speciali, di diplomatici implicati
in traffico di armi.
Il dottor D'Ambrosio, che intende
con i colleghi Fiasconaro e Alessandrini recarsi a Lisbona per ottenere
informazioni più dettagliate e i documenti originali, ha affermato
che gli archivi dell'Aginter Presse possono costituire l'anello mancante
della catena di indizi raccolti fino a oggi sull'attività eversiva
condotta in Italia con l'appoggio di gruppi internazionali, quali ad esempio
quelli collegati alla "agenzia di stampa" di Guérin- Serac. In effetti,
attraverso i carteggi trovati dall'Europeo, sarebbe possibile ricostruire
le intenzioni e i propositi di alcune persone che, in Italia, appoggiavano
le tesi estremistiche e terroristiche della Aginter Presse.
Si ricorderà che di questa
agenzia, come "ispiratrice" delle bombe, già si parlò in
un rapporto segreto del SID, redatto pochi giorni dopo la tragica esplosione
di piazza Fontana, a Milano. Ma non è questo, possiamo rivelare,
il sol documento ufficiale in cui la organizzazione di Lisbona appare collegata
alle trame fasciste: I magistrati sono infatti in possesso di una informazione
confidenziale consegnata loro dall'oggi disciolto Ufficio affari riservati
del ministero dell'interno, in cui i legami tra l'Aginter Presse e alcuni
esponenti italiani del mondo politico e giornalistico di destra sono
precisati in dettaglio. sappiamo che in questo documento, nato probabilmente
da informazioni di un ex-agente dell' Aginter Presse, si fanno gli stessi
nomi che abbiamo ritrovato negli archivi di Caxias. Sappiamo che si parla
di Giannettini, di Rauti, di Torchia. Sappiamo, ad esempio, che la vicenda
che ha avuto come protagonista il giovane Piergiorgio Brillo di La Spezia,
recatosi a Lisbona per essere arruolato nell'agenzia, è precisata
in tutti i particolari, così come come quella di altri due esponenti
italiani di Ordine Nuovo. In base a queste informazioni confidenziali che
ora, lo ripetiamo, trovano clamorosa conferma nei documenti da noi fotografati,
i magistrati hanno effettuato, negli scorsi mesi, interrogatori e perquisizioni
che sono rimasti fino ad oggi segreti.
La figura di Guido Giannettini,
ovviamente, resta ancora il fulcro dell'inchiesta. Lo studio dei carteggi
dell'Aginter Presse può forse permettere ai magistrati di approfondire
al ricerca su eventuali concordanze tra i famosi "rapporti informativi"
sulla situazione italiana redatti dal giornalista agente del SID, e i rapporti
e le documentazioni pubblicati dalla agenzia di Lisbona. Inoltre i manuali
strategici dell'Aginter Presse, che pubblichiamo questa settimana, hanno
un incredibile riscontro nella realtà dei fatti avvenuti in Italia
dal 1969 in poi. E' possibile, da questi documenti, delineare la strategia
operativa dell'agenzia, e inserire in essa le varie pedine, seguendone
i passi a uno a uno. La raffinatezza e la precisione su queste teorie sul
terrorismo e sulla eversione testimoniano di una preparazione e di una
conoscenza che possono essere anche la base degli avvenimenti di cui siamo
stati testimoni in questi anni, e in particolare del passaggio dalla strategia
della tensione alla strategia del terrore. Un passaggio chiaramente codificato
dall' Aginter Presse, e ricordato anche in quel famoso convegno sulla "
Tecnica della guerra rivoluzionaria " di cui Giannettini fu animatore ed
anche al quale parteciparono molte delle persone che ora sono inquisite
per le trame fasciste. Tra gli altri, alcuni dei giornalisti italiani collegati
alla Aginter Presse.
Nei documenti di Caxias è
forse possibile trovare anche la chiave della sconcertante "resa" di Giannettini
ai giudici. Nei capitoli sul comportamento di un agente segreto c'è
anche quello della resa per ordine superiore, allo scopo di intorbidare
le acque. Ed è probabilmente per "ordine superiore" che Giannettini
ha deciso di costituirsi, con la promessa di una adeguata copertura da
parte di chi ne utilizzava l'attività.
Il dottor D'Ambrosio si ripromette
di esaminare i documenti dell' Europeo, anche in relazione
ai finanziamenti avuti dalla Aginter Presse, sia nel periodo in cui funzionava
come filiazione della polizia politica del regime portoghese sia più
tardi quando, verso il 1968, l'agenzia ebbe nuovo impulso pur essendo venuti
a mancare i fondi della PIDE. Chi pagava gli agenti di Guerin-Serac in
quel periodo?
I documenti sono ora nelle mani
del giudice. In una intervista rilasciata in questi giorni a Paris-Match,
Yves Guerin-Serac, titolare della Aginter Presse, nega di avere avuto alcuna
relazione con gli ambienti fascisti italiani, e nega soprattutto di avere
alcunché a che fare con le bombe del 1969. Sul primo punto sono
gli stessi documenti a smentirlo, e clamorosamente, perché vi sono
le prove di contatti stretti e frequenti tra gli agenti di Lisbona e alcuni
esponenti, ufficiali e non, della destra italiana. Sul secondo punto esiste
un rapporto del servizio segreto ed esiste una informazione dell'Ufficio
affari riservati.
Esistono anche le affermazioni,
che già abbiamo pubblicato, di uno degli inquirenti di Lisbona,
il comandante Costa Correia, il quale ha affermato che, attraverso la Aginter
Presse, si potrebbe arrivare anche alle bombe del 1969. Ed esiste l'inchiesta
dei magistrati italiani i quali, lo abbiamo rilevato, alla Aginter Presse
danno una importanza ben diversa da quella che si darebbe alla "agenzia
di informazioni per la stampa" descritta da Guérin Serac.
LE ISTRUZIONI AGLI AGENTI
Il terrorismo che da sei anni
a questa parte porta lutti e caos nell'Europa occidentale ( e in Italia
in particolare ) ha avuto negli uffici dell'Aginter Prese il suo cervello
ideologico e la sua base operativa. L'agenzia di stampa portoghese era
semplicemente la copertura per le "azioni" di ogni genere (infiltrazioni,
sabotaggi, attentati, manifestazioni violente, e così via) che i
suoi agenti compivano in Italia, Germania, Francia, Grecia. Di questa "copertura"
le prove sono molte. Esplicitamente, in un documento che abbiamo trovato
nel carcere di Caxias, è scritto: " Regola di copertura: ogni membro
deve rispettare la regola di copertura nel campo in cui esercita la sua
azione ( esempio: giornalismo per l'Aginter Presse)".
L'agente tipico, dunque, aveva
un doppio volto: quello ufficiale, per lo più addetto alle informazioni,
alla stampa e alla propaganda e quello segreto di terrorista. In ambedue
i casi egli seguiva Lisbona un vero e proprio corso, articolato in lezioni
teoriche ( impartite personalmente da Guérin Serac) e in lezioni
pratiche ( impartite da uomini che provenivano dall' OAS). A caxias abbiamo
potuto fotografare tutte le lezioni dattiloscritte del corso pratico per
l'agente dell'OACI (Organizzazione armata contro il comunismo internazionale),
che era il braccio armato e segreto dell'Aginter Presse. E' un vero e proprio
manuale del terrorista che assume particolare interesse oggi, nel m omento
in cui (come per gli attentati di Savona) si torna a parlare di una
centrale internazionale della sovversione in Europa. Ecco, divisi per argomento,
i punti salienti delle lezioni impartite a centinaia di terroristi europei.
LA SOVVERSIONE
"La sovversione agisce con mezzi
appropriati sugli spiriti e sulle volontà per condurle ad agire
contro ogni logica, contro ogni regola, contro ogni legge: essa condiziona
le persone per poterne disporre a proprio piacimento. Essa utilizza due
armi essenziali: a) l'azione psicologica; b) il terrorismo.
"Azione psicologica: è
un'arma dei tempi di pace per condizionare la popolazione. Associata al
terrorismo diviene un'arma di guerra.
"Essa utilizza mezzi diversi:
stampa, radio, televisione, club, conferenze, slogan, manifesti, contatti,
eccetera.
"Essa utilizza differenti tipi
di agenti:
a) agenti di facciata, sostenuti
da un'organizzazione segreta che fornisce agenti speciali;
b) agenti di sorveglianza. Ogni
quadro che entra in un'organizzazione sovversiva non deve più avere
la possibilità di lasciarla. Questi agenti sono istruiti per l'azione
diretta e la costituzione di una rete;
c) agenti di informazione;
d) agenti sovversivi: per minare
e attaccare le basi fondamentali su cui poggiano le istituzioni della società;
e) agenti "morti", il cui unico
ruolo è di sostituire gli agenti attivi. Questi agenti ricevono
a formazione completa di un agente specializzato.
"Nota: per la sicurezza l'organo
di direzione è sempre all'estero e all'interno della rete vi sono
sempre rigorosi compartimenti stagni".
Terrorismo: l'azione psicologica
tende ad ottenere l'adesione della popolazione e a volgerla contro il potere;
il terrorismo spacca la resistenza della popolazione, ottiene la sua sottomissione
e provoca la rottura tra popolazione e potere.
"IL terrorismo ha per scopo
psicologico di colpire l'opinione pubblica e di spingere il potere a indurire
la sua politica e ad accettare la guerra. Inoltre si ottiene una presa
sulle masse con la creazione di un clima di inquietudine, di insicurezza,
di pericolo.
"Terrorismo selettivo: cerca
i demolire l'apparato politico e amministrativo eliminando i quadri
di questi organismi. Ha per obiettivo di sciogliere i quadri naturali (
autorità, amministrazione, ecc).
"Terrorismo cieco: ha per scopo
di screditare il potere, di minare la fiducia del popolo, di disorganizzare
le masse per meglio manipolarle.
"Progressione:
- eliminazione di personalità:
per colpire l'opinione pubblica;
- eliminazione di quadri importanti:
per sconvolgere l'amministrazione;
- eliminazione di piccoli quadri
e di elites naturali per spaccare la società;
- minare le infrastrutture per
disorganizzare l'economia;
- attentati e sabotaggi generalizzati
per provocare la paralisi di una zona.
"Ingranaggio fatale: il dosaggio
del terrorismo non ammette che si possa tornare indietro: E' un'arma delicata
da usare: troppo terrorismo può portare alla rivolta, insufficiente
terrorismo alla debolezza".
La lezione sulla sovversione
e sul terrorismo, oltre a provare una volta di più i veri
scopi dell'Aginter Presse, insegna che gli attentati di questi ultimi anni
hanno avuto un ben preciso dosaggio deciso da una centrale unica, insegnano
he gli attentatori obbediscono a direttive ben precise. I cenni ai "compartimenti
stagni dell'organizzazione e alla "direzione all'estero" spiegano le immense
difficoltà che hanno avuto e hanno i magistrati per procedere nelle
indagini sui responsabili. Allegati alla lezione sulla sovversione sono
corsi specifici sulle tecniche di sabotaggio, sull'uso degli esplosivi
e sull'uso delle armi.
MANIFESTAZIONI VIOLENTE
Gli scopi voluti dal ramo segreto
dell'Aginter Presse si raggiungono attraverso una graduazione delle "azioni".
I gradi sono sostanzialmente quattro: le manifestazioni violente, le missioni
speciali, la guerriglia, il combattimento vero e proprio. L'Italia ha già
conosciuto le prime tre fasi.
Le manifestazioni violente sono
legate al primo momento di attività dell'eversione di estrema destra,
quello dell'infiltrazione in ambienti di estrema sinistra da parte di elementi
che l'agenzia dichiara appartenere ai "gruppi di azione". Le prove di infiltrazioni,
negli archivi di Lisbona, sono numerose: esiste ad esempio la relazione
di un agente infiltrato che compie tre viaggi in Italia nel 1968-69, incontra
alcuni leader di estrema sinistra (in particolare dei gruppi allora
definiti fiocinassi), ma si propone di vedere anche un dirigente di Ordine
Nuovo.
All'agente infiltrato, comunque,
venivano impartite lezioni sull'organizzazione e la provocazione di manifestazioni
violente. Eccone alcuni estratti.
"Preparazione. Prima della partenza
dare le istruzione ai gruppi di azione:
a) parole d'ordine da lanciare
nella folla e preparazione psicologica: grida, canti, slogan, eccetera;
b) definire l'ordine di attacco
e le varie fasi senza troppi dettagli;
c) prevedere il ripiegamento
e la dispersione.
" I gruppi d'azione non devono
mescolarsi alla folla: uno deve stare in testa, gli altri sui fianchi...
" Indicazioni pratiche: nel
quadro di manifestazioni violente e battaglie in strada i gruppi organizzati,
relativamente poco armati, possono facilmente mettere in scacco le forze
di polizia, meglio equipaggiate, ma poco preparate ad affrontare commandos
organizzati...
"Ruolo dei gruppi d'azione:
inquadrare i manifestanti e servire da catalizzatori per far passare la
manifestazione ad una fase più violenta; provocazione violenta delle
forze di polizia per sviluppare il processo azione-repressione-reazione
della folla...
"Tecniche di battaglie nelle
strade: erezione di barricate nelle vie strette; esempio: macchine disposte
a V per frenare un'eventuale carica della polizia e per difendersi meglio;
se è possibile sgonfiare le gomme dei mezzi della polizia...; paralizzare
la circolazione; mantenere posizioni sui tetti per dare appoggio alle barricate
con tiri di sbarramento (pietre, bulloni, molotov, fumogeni di facile fabbricazione);
mai restare nelle stesse posizioni per lungo tempo; concentrare l'azione
verso i punti deboli delle forze di polizia e poi ripiegare rapidamente.
"Regole per i gruppi d'azione:
rapidità; utilizzare al massimo il fattore sorpresa; non più
di tre o quattro elementi per gruppo; equipaggiamento leggero; restare
sempre assieme; conservare il sangue freddo senza lasciarsi prendere dall'evoluzione
della manifestazione; obbedire strettamente agli ordini ricevuti.
"Equipaggiamento: leggero; caschi
di moto...; blocchi di giornali attorno al corpo sono un eccellente protezione
nei corpo a corpo con poliziotti armati di manganello; nota: se è
previsto l'uso di armi adattare l'equipaggiamento...
"Armi per manifestazioni: fionde;
"crick" di auto; tubi di caucciù piombati; pietre; bulloni; bidoni
di benzina; molotov...
"Protezione contro i lacrimogeni:
fazzoletto bagnato; fazzoletto imbevuto di limone da succhiare; bicarbonato
attorno agli occhi e diluito nel fazzoletto".
MISSIONI SPECIALI
Questa seconda fase eversiva
comprende le azioni specifiche (attentati, spedizioni punitive di vario
genere, eccetera) compiute da un agente o da un gruppo ristretto. Esse
sono così definite: "Si tratta di azioni particolari non convenzionali
compiute da un agente, una équipe o un gruppo ristretto".
"Settore di applicazione: è
estremamente vasto, può inglobare tutti i campi della guerra
rivoluzionaria: politica, psicologica, informazioni, logistica, eccetera;
le missioni possono svolgersi in differenti settori contemporaneamente:
civili e militari, politici ed economici, materiali e psicologici.
"La preparazione inizia con
la costituzione di un "dossier di obiettivi".
A questo proposito, sono allegati
due dossiers di obiettivi: il primo, detto "Arma", spiega dettagliatamente
come ci si deve comportare quando l'obiettivo da colpire è un oggetto
( caseggiato, palazzo, ufficio, eccetera); il secondo, chiamato "Homo",
illustra le regole precise da seguire quando l'obiettivo da colpire è
una persona. "L'essenziale del momento di preparazione", spiega l'agente
dell'Aginter ai suoi "allievi", "consiste nell'inscrivere correttamente
la missione nel quadro politico del momento".
Sul "montaggio della missione"
il corso di lezioni fa un esempio: "Una missione X deve compiere in un
Paese A un'azione partendo da un Paese B; questa missione necessita di
tre esecutori e di un materiale voluminoso[è evidente che si tratta
di esplosivo]. Bisogna allora preparare un dossier che contiene tutti gi
elementi sull'obiettivo e il Paese; ma alcuni elmetti non possono essere
segnati sul dossier, ad esempio i processi di infiltrazione di "exfiltrazione"
(fuga sotto copertura, ndr), oppure il modo con cui ci si avvicina all'obiettivo
(itinerari, orari, comunicazioni)".
Lo svolgimento della "missione
speciale" è così riassumibile: preparazione ( dall'arrivo
del primo esecutore a quello del primo materiale; dossier); partenza e
infiltrazione; azione (non dettagliata); exfiltrazione e ritorno alla base;
"debriefing", cioè liquidazione della missione (personale, materiale
e finanze). Annessi al corso sulle missioni speciali si trovano tre fascicoli
relativi alle relazioni finali degli agenti; esse riguardano il personale
utilizzato (si devono scrivere i veri nomi e cognomi), le persone venute
al corrente dell'operazione, il materiale (lista completa), le finanze
(spese ed eventuali supplementi). Il corso sulle "missioni" tratta inoltre
dei legami e degli appoggi esterni, della sicurezza individuale, della
copertura e dei mezzi non convenzionali che possono essere usati durante
l'azione.
LA SICUREZZA E LA COPERTURA
Le lezioni dell'Aginter prevedono
regole ben precise per la sicurezza dell'agente prima, durante e dopo la
"missione"; esse riguardano "la necessità di passare inosservato",
la discrezione (nelle conversazioni, nei rapporti, eccetera), "i documenti
compromettenti (non portare mai con sé documenti, indirizzi, note,
nemmeno un biglietto d'autobus)", "la disciplina", "le misure da prendere
in caso di imprevisto".
Inoltre l'agente deve scrupolosamente
osservare le regole di "copertura". La principale di queste, s'è
visto, è il giornalismo. In particolare l'agente "deve sforzarsi
di apparire sempre il più legale possibile, nascondendo con cura
ogni attività illegale;si deve sforzare per apparire un cittadino
esemplare, rispettoso delle leggi; ogni attività illegale sarà
coperta da un alibi". E' questo il principio chiamato della "bipolarità",
il che prova che ogni uomo dell'Aginter Presse professava (e nascondeva)
un'attività illegale.
Per la "copertura" l'agente
deve crearsi una storia fittizia della sua vita passata, che abbia, per
facilitare il ricordo e la ripetizione, punti di contatto con la vita vera;
deve adottare un'identità falsa (a questo scopo l'Aginter mette
a disposizione documenti, passaporti, timbri, dichiarazioni false e altro);
deve far sì che la sua professione gli lasci tempo libero e non
lo costringa ad orari precisi (l'ideale è il giornalismo, ma anche
la professione di rappresentante è suggerita).
MEZZI NON CONVENZIONALI
Durante l' "azione" l'agente
può essere costretto ad "eliminare, mettere in condizione di non
nuocere o manipolare un individuo". A questo scopo sono previste le regole.
" I mezzi di eliminazione possono essere violenti o progressivi". Fra questi
sono citati la digitalina, il curaro, il cianuro in gocce. Per mettere
fuori uso un individuo si consigliano "un sonnifero potente, un lassativo
potente e rapido, il LSD, la cantaride".
Fra i "mezzi di manipolazione,
la scopolamina, alcuni anestetici della serie cyclo: il cycli-propano non
lascia tracce". "Quando si manipolano eccitanti, si suggerisce, avere a
portata di mano dei composti canforati".
GUERRIGLIA E COMBATTIMENTO
Sono gli ultimi e più
avanzati stadi della guerra eversiva contro i sistemi democratici. Della
guerriglia viene spiegata la strategia, la tattica, l'organizzazione. In
particolare, i corsi dell'Aginter illustrano in dettaglio le due azioni
tipiche della guerriglia, cioè l'attacco contro obiettivi fermi
e l'imboscata. Non mancano, in ambedue i casi, suggerimenti "psicologici"
per l'agente. Il combattimento prevede manovre vere e proprie ( si parla
di "terreno, organizzazione, camuffamento, condizioni di manovra, movimenti,
choc, eccetera") e di attuuazioned el piano di combattimento. A questo
punto siamo, come si vede, alle direttive di comportamento in caso di colpo
di Stato: gli agenti, cioè, venivano istruiti alla direzione delle
"organizzazioni parallele" che appoggiano i golpisti appartenenti alle
istituzioni di uno Stato. Gli avvenimenti italiani provano che i corsi
dell'Aginter erano terribilmente realisti e aderenti alla nostra realtà.
LE REGOLE DELL'AGENTE
Una numerosa serie di lezioni
era dedicata alle regole che deve seguire personalmente l'agente sovversivo
nello svolgimento della sua "azione". Le citiamo sommariamente:
- alibi (tra l'altro, in caso
di arresto, era suggerita una "falsa confessione" oppure il racconto di
una "storia disonorante" per coprire quella vera;
- pedinamenti (come farli, come
difendersi, quali luoghi frequentare);
- perquisizioni e ispezioni
(come portarle a buon fine, metodi da usare, regole, esemplificazioni);
- contatti (uso delle cassette
postali e dei corrieri, precauzioni e direttive per gli appuntamenti fra
agenti, segnali di riconoscimento, e così via);
- luoghi di lavoro(questa lezione
è particolarmente interessante, perché suggerisce la copertura
di un ufficio o di un negozio; in Italia, negli ultimi tempi, i magistrati
hanno scoperto società , import-export ed elettroniche, e negozi,
cosmetici, che coprivano in realtà attività sovversive; sarebbe
interessante scoprire la nascita e i finanziamenti di queste imprese commerciali
e i loro legami internazionali: la matrice di tutto eran le direttive date
tramite l'Aginter Presse).
LE INFORMAZIONI
Un ultimo gruppo di documenti
tocca il settore delle informazioni: come raccoglierle, come classificarle,
come come compilare le schede, come usare i codici. In questi corsi sono
contenute due notazioni sugli agenti sovversivi che appaiono di particolare
interesse:
- "controllo degli agenti: un
agente si recluta in base alla missione e alle sue qualità. Deve
ricevere un minimo di formazione prima di essere arruolato e usato. Lo
si deve comprometteref acendogli firmare, ad esempio, delle ricevute o
facendolo partecipare ad una operazione compromettente (sovversiva o altro)
davanti a testimoni;
- "divisione della rete: L'organizzazione
deve essere suddivisa al massimo grado in compartimenti stagni. Per principio,
gli agenti non si conoscono fra di loro e ignorano anche l'esistenza di
altri agenti nella rete, salvo il caso in cui la missione esiga la collaborazione
di due o più agenti. Se è possibile gli agenti devono ignorare
l'identità del loro capo, il suo indirizzo, eccetera. SE il numero
degli agenti è alto, è preferibile creare sotto-organizzazioni
delle quali i soli capi saranno in contatto con il capo della rete. Questi
deve ignorare l'identità degli agenti".
E' l'ennesima prova dell'esistenza,
nell'ambito dell'Aginter Presse, di arruolamenti di individui da specializzare
nella sovversione e di una rete terroristica perfettamente organizzata.
Tanto perfettamente organizzata da escludere che indagini dal basso possano
portare a risultati positivi: inevitabilmente le indagini si areneranno,
per il semplice motivo che ad un certo punto nemmeno l'agente sa chi gli
ha dato un certo ordine. La lotta contro il terrorismo politico, quindi,
deve colpire in alto, deve colpire colpire coloro che, dietro facciate
legali, hanno permesso e favorito il diffondersi di idee e di organizzazioni
eversive.