SIAMO ENTRATI NEL CARCERE DI LISBONA
E abbiamo fotografato i documenti proibiti
Lisbona, novembre
Siamo entrati nel carcere di
Lisbona e abbiamo fotografato gli archivi segreti dell' "Aginter-Presse",
la famosa agenzia con la quale era collegato anche Giannettini. Primi giornalisti
al mondo, abbiamo fotografato centinaia e centinaia di documenti, schede,
dossier, lettere.
L'Europeo ha ora le prove che
dal 1962 sino alla rivoluzione portoghese del 25 aprile scorso l' "Aginter-Presse"
di Guérin-Serac era:
1) un'agenzia di stampa e di
propaganda per la diffusione di idee e di programmi nazisti in tutto il
mondo, in particolare in Europa e in Africa. Lo provano migliaia di opuscoli
e di lettere riservate custodite nelle segrete del forte-carcere di Caxias;
2) un'agenzia di reclutamento
e di addestramento professionale di mercenari, terroristi, e sabotatori
per portare il disordine e il caos ovunque, allo scopo dichiarato di minare
le fondamenta dei governi democratici. A questo proposito abbiamo trovato
schede di reclutamento, testi e programmi di vere e proprie lezioni di
sabotaggio, terrorismo, controguerriglia, direttive ideologiche e pratiche
per l'esecuzione di missioni clandestine, relazioni particolareggiate,
spesso in codice, di operazioni avvenute;
3) una centrale di spionaggio
ufficialmente legata ai servizi segreti portoghesi e, tramite questi, a
quelli degli altri paesi occidentali. Negli archivi si trovano ricevute
di denaro proveniente dalla PIDE, la polizia segreta di Salazar, e fitti
scambi di corrispondenza e di segnalazioni a numerosi servizi segreti,
incluso il nostro SID. Lo spionaggio era effettuato da agenti dell' "Aginter-Presse"
che si spostavano continuamente pe ri diversi paesi europei e africani
stabilendo contatti e punti di riferimento locali;
4) il cervello e il luogo di
incontro di quell'organizzazione internazionale che ha tirato le fila dell'eversione
in questi ultimi anni. dai documenti "Aginter-Presse" è provato
che l'Internazionale nera esisteva, che riceveva finanziamenti regolari,
che stipulava accordi per "interventi" in questo o quel paese, che i suoi
legami giungevano sino ad alti livelli politici ( specialmente in Francia
e in Germania ). In pratica, questa Internazionale usava l' "Aginter Presse"
quale suo principale braccio d'azione, ben protetto e aiutato dal governo
portoghese;
5) il centro strategico per
operazioni di "intossicazione politica" e provocazione, e per l'attuazione
di una vera e propria "guerra rivoluzionaria". Per comprendere queste operazioni
basterà, per ora, citare l'indice delle cinque fasi del corso di
"Tattica" per gli agenti dell' "Aginter-Presse": la prima fase è
di "preparazione", la seconda di "pulizia e propaganda", la terza di "guerriglia
e terrorismo", la quarta di "liberazione parziale", la quinta di "insurrezione
generale". basterà inoltre dire che negli archivi abbiamo trovato
i nomi di numerosi agenti italiani. Fra questi quello di Guido Giannettini
( cui è riservata una scheda ) , Pino Rauti e di molti dei partecipanti
a quel convegno svoltosi a Roma nel 1965 all'hotel Parco dei Principi il
cui tema era ( una ben strana combinazione! ) " La guerra rivoluzionaria".
Questo per quel che concerne l'Italia: per gli altri paesi i dirigenti
dei vari "Ordre Nouveau", "Europe Action" e così via erano tutti
collegati con l' "Aginter-Presse".
Dalla fine del 1968 in poi l'Italia
risulta essere stata un ambito terreno di caccia per l'agenzia portoghese.
Nel nostro paese l' "Aginter-Presse" ha:
1) creato una rete di agenti
(abbiamo scoperto almeno trenta nomi e uno schema degli aderenti nelle
diverse città italiane ) i cui compiti andavano dalla semplice informazione
politica alla scientifica organizzazione della sovversione. Appare dai
documenti che, proprio agli inizi del 1969, il primo anno tragico italiano,
uno dei capi dell' "Aginter-Presse", braccio destro di Guérin-Serac,
ha compiuto numerosi viaggi in Italia;
2) preso accordi di "collaborazione"
con giornalisti, agenzie di stampa, organizzazioni, uomini politici, agenti
del nostro servizio segreto, esponenti del mondo finanziario, religiosi,
diplomatici. Tutti i contatti sono stati scrupolosamente annotati, tutti
i personaggi sono stati suddivisi secondo nomi e cifre in codice di cui
abbiamo rinvenuto le chiavi;
3) raccolto informazioni segrete
su personaggi e fatti politici, economici, e finanziari italiani e compilato
apposite schede inserite in dossier. Tali informazioni venivano poi diffusi
agli agenti, ai collaboratori, agli "amici": informazioni diverse secondo
il grado di "vicinanza" dei personaggi cui fornire le notizie;
4) accolto a Lisbona agenti
italiani ed esponenti del mondo politico di destra per concordare
programmi comuni di azione. Vi sono lettere con preannunci di viaggi e
relazioni di incontri avvenuti;
5) arruolato giovani italiani
per operazioni terroristiche, abbiamo trovato lettere di richieste di arruolamento
e schede segnaletiche dei candidati;
6) infiltrato i suoi uomini
in organizzazioni di estrema sinistra e in movimenti universitari. L'infiltrazione,
teorizzata a ungo nelle istruzioni dell' "Aginter-Presse", è uno
dei cavalli di battaglia dell'agenzia. In Africa essa operava infiltrazioni
nei Movimenti di liberazione nazionale. Esiste anche un lungo documento
che spiega il tentativo di liberazione dal carcere di Kinshasa di un agente
dell' "Aginter-Presse" fatto prigioniero "per propaganda maoista".
Negli archivi custoditi nel
carcere di Caxias è dunque documentata una storia che ci riguarda
da vicino. Sono archivi eccezionali, disponibili per opera di un avvenimento
eccezionale quale è la rivoluzione portoghese dell'aprile scorso:
accanto a quelli del' "Aginter-Presse" sono custoditi nel carcere di Caxias
quelli di cinquant'anni di attività della PIDE. A queste carte (
intere stanze piene di documenti ) stanno febbrilmente lavorando i militari
del Movimento delle forze armate portoghesi. Uno di questi, il comandante
Costa Correia, è stato delegato dal governo ad esaminare proprio
gli archivi dell' "Aginter-Presse": è l'unico uomo che conosce a
fondo la storia di questa famigerata agenzia. E, per la prima volta ce
ne parla.
Comandante Costa Correia,
le chiediamo una "scheda di identificazione" della "Aginter-Presse". Una
scheda come quelle che, a migliaia, abbiamo visto negli archivi del forte
di Caxias.
Non è stato semplice ricostruire
la storia di questa "agenzia di stampa" che per tanto tempo ha operato,
da Lisbona, in tutto il mondo. E non è stato semplice perché
quelli della "Aginter", da veri professionisti, hanno sempre coperto la
loro attività con mascherature di ogni tipo, codici spesso molto
difficili da decifrare, precauzioni più che efficienti. Ma la gran
massa di documenti sui quali ho dovuto operare mi ha consentito di tracciare
un profilo storico e organizzativo della agenzia che ritengo esatto e incompleto.
Cominciamo dalla storia, allora.
Facciamo la storia e vediamo
come Guérin-Serac e i suoi amici hanno operato in questi anni. Il
francese, ex ufficiale dell'OAS, espulso da De Gaulle, fanatico del nazi-fascismo,
approda a Lisbona nel 1962, con lo scopo di fare pubblicare un suo libro,
intitolato Principi, che è un po' il codice di quella che
sarà la futura attività, non solo della "Aginter Presse",
ma anche del movimento "Ordre et Tradition" di cui Guérin-Serac
sarà il presidente e fondatore. L'agenzia di stampa nasce quindi
in quell'anno, allorché il francese cerca un appoggio concreto presso
il governo di Lisbona. Non lo trova a livello ufficiale, ma ottiene invece
aiuti e "spinte" dalla Legione Portoghese, organizzazione para militare
(tipo Falange e SS) del regime. Guérin-Serac viene incaricato di
sfruttare la sua passata esperienza di ufficiale dell'OAS e organizza corsi
pratici di sabotaggio e contro sabotaggio, spionaggio, terrorismo. Intanto
pubblica il suo libro con l'idea-base del suo credo: "lasciate aperte le
frontiere, noi arriveremo dovunque e schiacceremo lo sciacallo comunista".
Guérin-Serac ha quindi
fin dall'inizio un rapporto diretto con il governo portoghese.
Naturalmente. Offre i suoi servizi
al ministero degli Affari Esteri e poi alla PIDE, la famigerata polizia
politica. E' la PIDE a ingaggiarlo, con un regolare contratto firmato e
controfirmato che abbiamo ritrovato negli archivi. Guérin-Serac
deve organizzare una "agenzia giornalistica" c he serva da copertura ad
un'organizzazione incaricata di infiltrarsi, con i suoi agenti, soprattutto
in quei paesi africani che hanno rotto le relazioni diplomatiche con Lisbona.
La PIDE paga, e profumatamente, e il francese inizia il suo lavoro. Manda
i suoi agenti, tra i quali il famoso Roberto Leroy, (già intervistato
dall'Europeo, n.d.r.), in Africa e intanto fa opera di propaganda, diffondendo
i bollettini e le pubblicazioni di estrema destra della "Aginter Presse"
in tutta Europa. In questi anni, tr il 1962 e il 1965, gli agenti di Guérin-Serac
viaggiano molto e dappertutto, creando quella rete di informatori, di collaboratori,
di delegati che, più tardi, si rivelerà assai utile.
MOLTO INTERESSE PER L'ITALIA
E soprattutto molto efficiente,
comandante.
Non c'è dubbio che uno
studio molto approfondito degli archivi dell'agenzia potrà portare
a risultati assai interessanti sull'attività di questi "delegati",
sparsi un po' in tutto il mondo. Per esempio, fin dai primi anni, uno degli
scopi della "Aginter Presse" è quello di infiltrare i suoi uomini
nei movimenti di sinistra e di estrema sinistra d'Europa, o nei movimenti
di liberazione in Africa. Gli "anni d'oro" dell'Africa, comunque, sono
per la "Aginter Presse" quelli che iniziano con il 1965, quando l'agenzia
riceve un grosso contributo dalla PIDE, non meno di trenta milioni di lire
l'anno. Ne abbiamo le prove concrete, e questo può fare pensare
ai rapporti della "Aginter Presse con altre polizie e con altri servizi,
tramite la PIDE. Una delle operazioni più tipiche di quegli anni
è quella denominata "Zona l'Este" che si è svolta in Angola,
oppure l'operazione "Robinson" per liberare un agente detenuto in un carcere
africano, ad opera dei cosiddetti "agenti operativi" di Guérin-Serac.
Essi hanno agito anche nel Senegal, nel Gabon, nel Congo, in Guinea, Inviando
a Lisbona rapporti e informazioni che abbiamo ritrovato intatti e che,
oggi, ci servono per ricostruire la vera attività della PIDE, oltre
che della "Aginter Presse", anche in Europa.
Ma qual è stata, nei
particolari, l'attività della "Aginter Presse in Europa?
Direi che gli uomini di Guérin-Serac
hanno agito molto più concretamente in Italia o in Francia, in Germania
o in Svizzera, che nei paesi africani. E' un lavoro che inizia, in pratica
alla fine del 1968, quando la PIDE ha ottenuto, per l'Africa, una serie
di informazioni e di "azioni" che riteneva sufficienti. Allora, per così
dire, ha tagliato i fondi a Guérin-Serac, il quale decide di rivolgersi
a tutti gli uomini ed ai movimenti di destra che già aveva contattato
all'inizio della sua attività. Il lavoro è facile, l'idea
viene accettata da molti, soprattutto in certi paesi, come l'Italia. Guerin-Serac
ha una particolare attenzione per il vostro paese: Gli dedica bollettini
e rapporti. L'aGintErpResse" comincia a parlare, in italiano, alla "Voix
de l'Occident", una trasmissione per l'estero di Radio Portogallo. Sono
informazioni, o forse sono anche direttive, date in codice, agli agenti
italiani. Sta di fatto che gli uomini dell' "Aginter-Presse" compiono,
tra il '68 e il '69, molti viaggi in Italia. Si distingue per il suo attivismo
il solito Leroy, che riesce ad avvicinare molti personaggi illustri della
vostra vita politica, del giornalismo, della finanza. E' questo probabilmente
il periodo più difficile da decifrare, nella attività dell'agenzia.
Tutti i rapporti e tutte le informazioni sono scritti in codice, coinvolgono
nomi molto noti, forniscono notizie che abbiamo controllato e stiamo ancora
controllando. E sono notizie anche clamorose.
ARRIVEREMO ANCHE ALLE BOMBE
Sarà una coincidenza,
comandante, ma il 1969 è l'anno delle bombe, in Italia. E c'è
quel famoso rapporto segreto del SID in cui si accenna a Guérin-Serac
come all'ispiratore dell'azione sovversiva.
Lo so. E per questo indaghiamo
con molta attenzione su questo periodo. Anche perché l'esame dei
documenti dimostra, per questi anni, una crisi finanziaria della "Aginter
Presse", come ho già detto, ma anche, contemporaneamente, un forte
sviluppo dell'attività di contatto con personaggi stranieri, confidenti,
informatori, agenti. Tanto è vero che, per poter seguire meglio
i vari settori operativi decide di fondare una seconda "Aginter Presse",
sempre a Lisbona ma in un luogo diverso dalla precedente. Ed è questa
un'agenzia che si dedica ad attività industriali o commerciali,
forse di spionaggio industriale. Anzi, più probabilmente, questa
nuova attività serve di copertura alle già note azioni: abbiamo
ritrovato centinaio di assegni, di mandati di pagamento, di operazioni
finanziarie. Naturalmente si parla anche di traffico di armi.
Con l'Italia, comandante Costa
Correia?
Anche con l'Italia. Con il vostro
paese Guérin-Serac ha avuto rapporti molto stretti, credo di capire
dai documenti.
Ha avuto rapporti con il MSI,
con la CISNAL, ma forse più a livello locale, personale, che a livello
di direzione centrale. Direi, anche, che molto probabilmente, le persone
contattate dalla "Aginter Presse" erano, allo stesso tempo, funzionari
di partito e informatori dell'agenzia di Lisbona. Nel complesso abbiamo
condotto l'inchiesta su una trentina di personaggi italiani (anche molto
noti), e su alcuni italiani ai quali sono state impartite lezioni di sabotaggio
e di terrorismo. Ci è stata utile, a questo proposito, la confessione
di un importante agente del PIDE, MArio Franco, che lavorava anche per
la "Aginter Presse" e che ha compiuto frequenti viaggi in Italia. Franco
è detenuto qui, nel carcere di Caxias.
E per le bombe, comandante?
Arriveremo anche alle bombe.
Esaminandi i ruolini di marcia della agenzia, controllando versamenti di
denaro e spostamenti di agenti, forse troveremo delle sorprese importanti.
Sì, credo proprio che ci arriveremo.
PROSSIMAMENTE PROPORREMO ALTRI
MATERIALI SULL' "AGINTER-PRESSE"