Riscaldamento globale.
23 Gennaio 2007
The Guardian
Riscaldamento globale: il verdetto finale
Al di là di ogni legittimo dubbio...
Robin McKie
Il più autorevole rapporto fin ora redatto sul cambiamento climatico che verrà pubblicato questa settimana, ci mette in guardia che il surriscaldamento globale avrà un impatto molto più distruttivo e precoce di quanto previsto precedentemente. Una copia provvisoria del Quarto bilancio degli Esperti Intergovernativi sul Cambiamento Climatico (IPCC), ottenuta dal quotidiano The Observer, mostra come la frequenza di tormente devastanti, come quelle che hanno flagellato l'Inghilterra la settimana scorsa, aumenterà in modo drammatico. Durante questo secolo il livello dei mari si alzerà di circa mezzo metro, la neve scomparirà da tutte le montagne tranne i rilievi più alti, i deserti si espanderanno, gli oceani diventeranno acidi portando alla distruzione delle barriere coralline e degli atolli, e si verificheranno in modo prevalente delle ondate di caldo mortali.
L'impatto sarà catastrofico e costringerà centinaia di milioni di persone a fuggire dalle loro terre devastate, soprattutto quelle tropicali e di bassa altitudine, creando allo stesso tempo flussi migratori che metteranno sotto pressione anche le economie dei paesi più ricchi.
"La cosa più agghiacciante del rapporto del IPCC è che è stato redatto da alcune migliaia di esperti climatici che la vedono in modo diverso riguardo l'effetto che avranno i gas serra. Alcuni credono che avranno un impatto maggiore, altri un ruolo meno importante. Ciascun paragrafo del rapporto è stato perciò discusso e valutato a fondo. Solamente quei punti che sono stati considerati indiscutibili sono sopravvissuti allo scrutinio. Quello che rende spaventoso questo documento è che è piuttosto conservatore ha riportato un esperto inglese.
Questi timori domineranno molto probabilmente le politiche internazionali per tutto ilo mese prossimo. Il Presidente Bush farà di questo uno degli argomenti nel discorso sullo stato dell'unione, mentre la versione finale del rapporto del IPCC sarà pubblicata il 2 Febbraio all'interno di un insieme di conferenze mondiali.
Anche se si sta ancora lavorando sulla dicitura finale del rapporto, la bozza indica che gli scienziati hanno l'idea più chiara fin d'ora dei futuri cambiamenti climatici così come degli eventi più recenti. Il rapporto evidenzia che:
- 12 degli ultimi 13 anni sono stati i più caldi dall'inizio delle misurazioni
- la temperatura degli oceani sono aumentate fino a tre chilometri di profondità
- i ghiacci, la copertura nevosa e i ghiacciai sono diminuiti in estensione in entrambi gli emisferi
- il livello del mare si alza di 2 mm all'anno - sono sempre più rari i giorni e le notti freddi così come le gelate, mentre sono sempre più frequenti i giorni e le notti caldi e le ondate di calore.
La causa è chiara, dichiarano gli autori: "E' molto probabile che l'aumento delle emissioni dei gas serra provocate dall'uomo abbia causato in gran parte l'aumento della temperature medie sin dalla metà del 20 secolo"
Fin ora questi cambiamenti hanno alzato la temperatura mondiale dei 0,6 C°. L'effetto più verosimile del continuo aumento delle emissioni sarà quello di aumentare la temperatura del pianeta di altri 3 C° entro il 2100, anche se il rapporto riconosce che potrebbero verificarsi aumenti di 4,5 o 5 C°. Lo sciogliersi del ghiaccio dei poli, l'alzarsi del livello del mare, le inondazioni, i cicloni e le tormente saranno l'inevitabile conseguenza.
I bilanci passati del IPCC suggerivano che scenari di questo tipo erano "probabili" Questo suo ultimo rapporto, basato su sofisticati modelli computerizzati e su un'osservazione più dettagliata della copertura nevosa, dell'innalzarsi del livello dei mari e dell'avanzare del deserto, è molto più robusto e sicuro. Ora gli esperti descrivono questi cambiamenti come "estremamente probabili e "quasi certi"
E in risposta agli scettici che sostengono ancora che la vera causa del cambiamento climatico sia la naturale variazione delle emissioni solari, gli esperti hanno ribattuto che le emissioni industriali hanno avuto un effetto cinque volte maggiore che qualsiasi fluttuazione nelle radiazioni solari. In breve, siamo gli artefici della nostra distruzione.
Tuttavia ci sono alcune buone notizie. Gli esperti credono che la corrente del golfo continuerà a bagnare l'Europa con le sue acque calde per i prossimi 100 anni. Alcuni ricercatori hanno affermato che le acque fredde provenienti dallo sciogliemmo del ghiaccio polare della Groenlandia avrebbero potuto interromperla, spingendo l'Europa occidentale in una mini era glaciale, come è stato dipinto nel film catastrofico "The day after tomorrow"
Il rapporto riflette i timori crescenti dei climatologi che la terra si stia avvicinando allo stadio in cui l'aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera porterà dei cambiamenti irreversibili nel pianeta. "Vediamo ogni giorno vaste sezioni dell'Antartico scomparire ad una velocità allarmante, ha detto il climatologo Chris Rapley, chiamando al telefono The Observer dalla penisola antartica la scorsa settimana. "Questo significa che ci possiamo aspettare di vedere il livello del mare aumentare di circa un metro, con conseguenze devastanti"
C'è comunque ancora speranza ha detto Peter Cox del Exeter University. "Siamo come degli alcolizzati che hanno ammesso solo ora di avere un problema. E' un inizio. Ora dobbiamo iniziare la disintossicazione, ovvero ridurre le emissioni di anidride carbonica"
Fonte
|