Le pagine che seguono sono tratte dalla "Mini guida al consumo critico e al
boicottaggio". Ve le proponiamo perchè crediamo che sia utile conoscere più da
vicino i responsabili di gravi ingiustizie che, ogni giorno, si compiono in nome
del profitto.
Dietro marchi famosi, firme importanti spesso si nasconde lo sfruttamento più
crudele a danno dei più deboli; è questo il vero volto della globalizzazione.
Il boicottaggio è un'arma che, se si diffondesse capillarmente, potrebbe
diventare estremamente incisiva nella lotta contro i potenti, ma alla base di
tutto sta la conoscenza e la denuncia delle ingiustizie.
Agnelli.
L'IFI è la finanziaria controllata dalla famiglia Agnelli per l'82%.
La Fiat è il gruppo più importante dell'IFI, presente in 66 paesi ed al 34°
posto della classifica mondiale delle multinazionali.
Oltre alla Fiat, l'IFI detiene quote di proprietà in vari settori che vanno
dall'industria editoriale, al settore delle scarpe, delle automobili, degli
aerei, dell'abbigliamento sportivo, dei treni, delle assicurazioni, dei
pneumatici, degli alberghi, delle batterie, dei supermercati, degli alimentari,
dei servizi turistici, delle acque minerali dei camion e anche delle armi
tramite Iveco. Oltre a numerose alleanze con gruppi internazionali quali
General Motors, Renault, Yuejin Motors, Mitsubishi, per qualificare le strategie
produttive e commerciali. Preme ricordare l'intesa raggiunta tra l'unione dei
concessionari italiani Fiat e McDonald's, grazie alla quale la multinazionale
americana può aprire nuovi fast-food all'interno delle aree delle
concessionarie Fiat.
Nel settore alimentare la famiglia Agnelli conta una partecipazione (4,89% )
nel gruppo Danone che è al 288° posto delle multinazionali. Danone, tramite
società controllate, trasgredisce il codice OMS sul latte in polvere per
l'infanzia e, interpellata da Greenpeace sull'utilizzo di OGM, ha manifestato
un atteggiamento scarsamente sensibile al problema.
Nell'ottobre del 1998 in Pakistan, presso un cantiere di Impregilo (
controllata da Fiat ), si è svolta una lotta sindacale finalizzata ad aumenti
salariali e indennità di rischio per le mansioni pericolose. La dura reazione
che ne è seguita ha portato all'arresto e alla tortura di 6 sindacalisti; altri
21 si sono dati alla macchia per sfuggire all'arresto; 45 attivisti sono stati
licenziati.
A detta della confederazione sindacale pakistana, Impregilo Pakistan ha
concordato il suo comportamento con la casa madre.
In Brasile i dipendenti Fiat sono circa 25000 e devono subire spesso, da parte
dell'azienda, comportamenti antisindacali che arrivano fino al licenziamento
degli attivisti e degli scioperanti.
Durante lo sciopero di 15000 lavoratori dello stabilimento di Bettim , svoltosi
il 29/9/99, la dirigenza ha fatto entrare in fabbrica agenti della sicurezza e
della polizia militare che hanno aggredito gli scioperanti e ferito 27 operai.
La denuncia viene dai sindacati brasiliani che lamentano il licenziamento di 32
lavoratori. Lo sciopero era stato indetto per chiedere aumenti salariali e
riduzioni di orario.
Bayer
Multinazionale chimica e farmaceutica di origine tedesca presente in più di 60
paesi, fattura oltre 50000 miliardi e impiega circa 120000 persone ( dati
riferiti al 1999 ). La Bayer produce farmaci, strumentazioni diagnostiche,
gomme sintetiche, fibre tessili artificiali, prodotti chimici, pesticidi e
prodotti veterinari. E' attiva anche nelle biotecnologie applicate
all'agricoltura.
Esercita pressioni sugli organi politici e sull'opinione pubblica disponendo di
un grande potere decisionale presso le istituzioni internazionali economiche e
finanziarie.
Nel marzo 2000 ha patteggiato una multa di 200000 dollari col ministero del
commercio USA per avere esportato illegalmente glucosio. Il glucosio può essere
impiegato per la costruzione di armi chimiche e batteriologiche.
Nel 1999 in Brasile è stata avviata un 'indagine avverso la Bayer a seguito
della morte di alcuni contadini che avevano utilizzato il Baysiston, un
pesticida vietato in Germania da oltre vent'anni.
Bayer è citata da Greenpeace international come produttrice di pesticidi che
hanno una capacità di inquinamento persistente.
Benetton
Il 12 ottobre 1998 un servizio del Corriere della Sera a firma di Riccardo
Orizio, denunciava che Bermuda, una fabbrica di Istambul che lavorava per il
licenziatario turco di Benetton, impiegava manodopera infantile 8 bambini di
età
inferiore ai 14 anni ). L'impresa di Treviso si è difesa sostenendo che non era
a conoscenza del fatto, aggiungendo con orgoglio di aver sottoscritto nel 1994
un codice di comportamento ispirato alla " Fair Trade Chart ", emanato dall'
OIL; ma è risaputo che i codici di comportamento non sono di per sè garanzia,
se
nessuno ne verifica il rispetto.
In Argentina benetton oggi possiede 900000 ettari di terra per la produzione
della lana, terra abitata da sempre dal popolo Mapuche che è stato confinato in
una striscia di terra dove le famiglie sono costrette a vivere in condizioni
di
sovraffollamento, diventando, talvolta, manodopera a basso costo .
Chiquita
E' presente in 11 paesi, fattura 5000 miliardi di lire e impiega 37000 persone.
La Chiquita è grande produttrice di frutta e verdura, conosciuta ssoprattutto
per le banane di cui è la maggior prproduttricee venditrice ( 58% del suo
fatturato.
Chiquita, Dole, Del Monte riescono ad assicurarsi due terzi del commercio
mondiale di banane ovvero oltre 9000 miliardi di lire su un totale di 14000.
Il più grande produttore è l'Ecuador ( 34% ), seguono Costa Rica ( 16% ) e
Colombia ( 13% ).
In Nicaragua e in Ecuador ci sono i salari più bassi: da 1,25 a 2,5 dollari
al giorno, cioè tra le 2750 e le 5500 lire per lavorare anche 14 ore,
con straordinari non retribuiti e spesso obbligatori.
La multinazionale è nota per gli attacchi all'ambiente, per la repressione
sindacale, per i maltrattamenti dei braccianti, ma soprattutto per la sua
aggressività in ambito politico in quanto tiene i governi dei paesi dove ha
le sue piantagioni rigidamente sotto controllo.
Nel 1953, quando Jacobo Gurmar, presidente del Guatemala, decise di varare
una riforma agraria che danneggiava Chiquita, venne fatto fuori da un colpo
di stato che tutti imputavano alla regia di Chiquita.
Coca Cola
Multinazionale USA nata nel 1891.
Ottavo gruppo alimentare del mondo, ha filiali in più di trenta paesi.
Fattura circa 60000 miliardi e - insieme a Cola Cola Enterprises -
impiega 29500 persone.
Nel 1999 a Manila ha licenziato in tronco 600 persone.
In Belize contribuisce alla distruzione delle foreste tropicali.
Collabora per la vendita di Nestea e Nescafè con Nestlè, la quale non
rispetta il codice OMS e UNICEF per il latte in polvere.
Uno studio del Codacons ha dimostrato che alcuni prodotti "dietetici", come
le bevande Coca Cola Light, contengono aspartame. questa sostanza, se assunta
in grandi quantità può causare danni al cervello, particolarmente gravi nei
bambini. Ancor più gravi gli effetti sui feti.
In Guatemala non rispetta i diritti sindacali. In India fa uso di lavoro
minorile.
E' considerata una delle 10 peggiori imprese USA perchè ingozza i raagzzi
di zucchero e acqua piena di additivi chimici.
Del Monte, Del Monte Royal ( gruppo Cirio di Sergio Cragnotti, presidente
della Lazio ), Dole
Situazione molto simile a Chiquita.
Eni
Per la realizzazione di un gasdotto sta espropriando le tribù degli Iyak e
degli Otari ( Nigeria ) delle loro terre.
Exxon Mobil
La Mobil è presente nell'isola di Aceh, dove si è resa complice delle atrocità
commesse dall'esercito nei confronti della popolazione locale per poter operare
indisturbata nell'estrazione del gas naturale, fornendo alle autorità
governative del regime dittatoriale di Jakarta una delle fonti di guadagno più
importanti senza alcun beneficio per la popolazione.
Precisamente la Mobil è accusata di aver fornito supporto logistico presso le
proprie basi dove venivano tortuarti e uccisi gli abitanti e di aver
all'esercito le ruspe per scaavre le fosse comuni dove seppellire le persone
trucidate.
In Perù gli indigeni Harakmbut stanno difendendo le loro terre dall'occupazione
della Mobil.
Johonson & Johnson inc.
E' la più grande distributrice mondiale di prodotti sanitari, oltre che essere
molto attiva nel settore farmaceutico.
In Messico la paga dei lavoratori è al minimo di sussistenza.
Ha pagao 5 milioni di dollari in USA per aver indotto i dipendenti a distruggere
prove relative ad un'indagine federale sulla promozione di un farmaco in casi
non ammessi dalla FDA.
Trasgredisce il codice OMS sul latte in polvere reclamizzazndo bottiglie per
l'allattamento artificiale.
L'Oreal
In Italia opera attraverso varie società, fra cui: Saipo, Helena Rubinstein.
Multinazionale di prodotti cosmetici di origine rrancese, classsificata al 342°
posto della graduatoria mondiale.
Fattura 21000 miliardi e impiega 5000 persone.
Il gruppo appartiene per il 53,7% alla società finnaziaria Gesparel e per la
restante parte a piccoli azionisti.
A sua volta la Gesparel è posseduta per il 51% dalla famiglia Benetton e per il
49% da Nestlè.
Nel 1998 la controllata Synthelabo, attiva nel settore farmaceutico, si è fusa
con la Sanofi ( del gruppo ELF ) per formare uno dei maggiori gruppi
farmaceutici mondiali.
L'Oreal produce cosmetici e profumi con i marchi Biotherm, Cacharel, Guy
Laroche, Helena Rubinstein, Garnier, Lancome e altri.
Per alcuni dei suoi prodotti utilizza contenitori in PVC, un tipo di plastica
che in fase di smaltimento può produrre diossina. Nel 1998 una associazione di
consumatori ha messo in evidenza che in alcuni prodotti sono presenti oli
minerali ritenuti cancerogeni.
Mc Donald's
In Italia, la multinazinale del panino è presente da 15 anni ed è leader del
settore con l'acquisizione nel 1996 del concorrente Burghy; 243 ristoranti in
piena attività, un fatturato di 686 miliardi nel 1999 con 12000 dipendenti.
"Pensare globalmente, agire localmente; non si può gestire una catena mondiale
in modo centralizzato". Ecco il vangelo di Jack Greengerg. boss del gruppo e
regista della strategia Mc Donald's. Ogni anno la Mc Donald's spende 1,8
miliardi di dollari in pubblicità e promozioni commerciali per dimostrare al
pubblico che è un'impresa impegnata nei problemi sociali ed ambientali. Mc
Donald's sostiene nella sua "Guida Nutrizionale" che l'alimentazione fast food è
sana e nutriente, senza mettere in evidenza come essa sia ricca di grassi e
zuccheri e carente in fibre vitamine, e sali minerali . La carne che viene
utilizzata è prodotta in allevamenti intensivi con grossa sofferenza degli
animiali. Per dare spazio agli allevamenti di bestiame la Mc Donald's ha
confessato di avere deforestato ampie zone tropicali e di aver utilizzato
sostanze chimiche in dosi massicce (20 tipi diversi di prodotti chimici) per la
moderna agricoltura intensiva. (Fonte London Greenpeace Group e Boicotta Mc
Donald's Homepage)
I lavoratori ricevono salari bassi, non vengono retribuiti gli straordinari e
gli incidenti sul lavoro (ustioni) sono numerosi, per la carenza di personale e
la necessità di lavorare in fretta. Non va meglio ai lavoratori Mc Donald's in
Italia: gli impiegati catanesi sono costretti a mansioni non previste dal
contratto di assunzione, come la pulizia di pozzetti di scarico e di bagni;
subiscono trasferimenti di sede senza preavviso, lavorano per ore di
straordinario mai pagate come tali. (Fonte: quotidiano Liberazione del
30/9/00).
Mitsubishi
La MItsubishi Trading Company è uno dei più potenti imperi diindustriali e
finanziari del mondo. Oltre che a distruggere le foreste tropicali al ritmo di
300000 ettari all'anno per cui milioni di uccelli, piante e insetti sono
spazzati via. Questa compagnia mette a rischio anche le popolazioni indigene: il
disboscamento diffonde la malaria e la tubercolosi, molti sono ridotti in
povertà perchè le loro tradizionali fonti di cibo sono distrutte, altri ancor
sono costretti ad emigrare nelle città. La Mitsubishi, inoltre, è produttrice di
armamenti: missili, cannoni, carrarmati, ma anche fornitrice di servizi
perl'industria nucleare: nocciolo dei reattori nucleari, forniture di plutonio,
inceneritori di rifiuti radioattivi. E' in atto un boicottaggio da parte della
"Rainforest Action Network" per distruzione delle foreste del pianeta. (Fonte:
Homepage di Boycott!11 Homepage di Manitese 1999)
Monsanto
La Monsanto, specialista in erbicidi e defolianti, nel 1960 ha prodotto il
famigerato agente arancione, uno dei più temibili defolianti usati durante la
guerra in Vietnam. Attualmente la Monsanto produce l'erbicide Roundup. E' stata
al centro di vari processi per violazioni che vanno dalla contaminazione
ambientale, alla pubblicità ingannevole, alla violazione delle norme sulla
sicurezza. Nel 1995 la Monsanto ha danneggiato l'ambiente scaricando 1800
tonnellate di sostanze inquinante nell'aria, nei fiumi, nei suoli. Monsanto
produce anche l'ormone BCH per la crescita forzata dei bovini da macello, ormone
ritenuto da molti scienziati cancerogeono. Monsanto, inoltre, da qualche anno si
dedica alla manipolazione genetica, brevettando, insieme all'Astra Zeneca ,
sementi che si possono usare per un solo raccolto, innestando la cosiddetta
"tecnologia della morte" che priva le comunità agricole della loro secolare
conoscenza di salvare i semi. Risultato di questa operazione è favorire un
regime di monopolio sulle sementi che nutrono il mondo, e di renderne uniche
beneficiarie le multinazionali del settore. (Fonti: The ecologist, febbraio 1999
e Homepage di Boycott! Homepage di Manitese).
Nestlè
L'allattamento al seno è il miglior nutrimento per i neonati; Unicef e
Organizzazione mondiale della sanità hanno un codice internazionale che
proibisce la promozione di latte in polvere per bambini. La Nestlè viola questo
codice, per esempio con forniture gratuite agli ospedali, provocando la
diminuizione dell'uso del latte materno rendendo indispensabile il ricorso al
latte artificiale.
Secondo l'Unicef un milione e mezzo di bambini muore ogni anno nei paesi
poveri del mondo perchè non viene nutrito con il latte materno, e altri milioni
si ammalano. Gli alti costi, la diluizione con acqua non pulita, la scarsa
igiene dei biberon caausano alti rischi per i bambini. Per convincere questa
multinazionale che la vita dei bambini vale più dei profitti commerciali è
stato indetto un nuovo boicottaggio internazionale oltre a quelli subiti dalla
Nestlè nell'84 e nell' 88.
LA Nestlè è la principale produttrice di latte in polvere, controllando una
quota che va dal 35 al 50% circa del mercato mondiale. E' la maggiore società
agroalimentare del mondo e una delle più importanti nel commercio di cacao e
caffè, di conseguenza è uno dei maggiori responsabili delle pessime condizioni i
cui si trovano milioni di contadini del sud del mondo, a seguito della logica
del mercato e del profitto . Anche la Nestlè Italia con i suoi comportamenti
ispirati totalmente alla logica del profitto si è resa responsabile di
licenziamenti nelle ditte che operano nel campo delle acque minerali (Recoaro e
Acqua Vera)
(Fonte: RIBN Rete Italiana Boicottaggio Nestlè, via Villa 12 37125 Verona; Nuova
Guida al Consumo Critico, ed.EMI, 2000)
Nike
Tutte le scarpe Nike sono prodotte in Asia, in particolare in Indonesia, Cina,
Thailandia, Taiwan, Corea del Sud, Vietnam; con regimi di lavoro oppressivi.
Dopo molte pressioni da parte dei consumatori e di alcuni azionisti, il 15
ottobre 1998 Nike ha annunciato l'intenzione di aumenatre il salario minimo dei
suoi lavoratori indonesiani del 25%. Ma una studio condotto nel settembre '98
dall'associazione statunitense Global Exchange, mette in evidenza che questo
aumento è del tutto inadeguato per recuperare la perdita del potere d'acquisto
dovuata alla svalutazione della Rupia indonesiana. Pertnto i lavoratori Nike in
Indonesia continueranno a non poter soddisfare i loro bisogni fondamentali.
In Indonesia, Nike ha sempre tentato di pagare salari più bassi possibile,
sostenendo, anno dopo anno, che non poteva permettersi di pagare neanche il
salario minimo previsto dalla legge.
In Indonesia i sindacati liberi sono illegali e vengono repressi dall'esercito,
i dirigenti sindacali sono licenziati, imprigionati, tortuarti e anche uccisi.
I lavoratori Nike ricevono un salario da fame, lavorano esposti a vapori delle
colle, solventi, vernici per 12 ore al giorno.
La Nike spende circa 180 milioni di dollari l'anno in pubblicità, quando sarebbe
sufficiente l'1% di questo bilancio per migliorare le condizioni di 15000
lavoratori indonesiani.
QUANTO COSTA UNA SCARPA NIKE:
Materiale $ 4,7 4%
Manodopera $ 1,3 1%
Profitti ingrosso $ 62 49%
Profitti dettaglio $ 57 46%
Prezzo al pubblico $ 125 100%
Novartis
Multinazionale chimica presente in 142 paesi, fattura oltre 40000 miliardi e
impiega 82500 persone.
Classificata al 159° posto della graduatoria mondiale, produce vernici e colori
di ogni tipo, ma è soprattutto proiettata verso i prodotti tecnologicamnete più
avanzati ed è quindi tristemente famosa per la produzione di pesticidi e di
organismi geneticamente modificati. Si occupa anche del settore alimentare
"Functional Foods" attraverso prodotti dietetici, integratori e simili, in tal
senso ha stretto un accordo con la multinazionale alimentare Quaker Oats ( che
controlla l'80% delle beavnde sportive ).
Novartis è presente anche nel settore dei prodotti per l'infanzia tramite
Gerber.
Nonostante tenti di migliorare la propria immagine, Novartis non brila per
correttezza:
- ha esercitato un'intensa pressione sull'UE per ottenere l'autorizzazione alla
commercializzazione di semi OGM
- è uno dei maggiori gruppi mondiali dediti alla manipolazione genetica. Produce
mais-bt, ( OGM ) che resiste all'erbicida Glufosinate
- tragredisce il codice OMS sul latte in polvere ( attraverso Gerber )
- usa abitualmente OGM in Nord America negli alimenti Gerber
- è il secondo produttore al mondo di pesticidi e il primo di atrazina, un
erbicida che si è dimostrato cancerogeno negli esperimenti di laboartoio e che è
correlato al tumore della mammella, a linfomi e leucemie: l'atrazina filtra nel
terreno e contamina le falde acquifere mettendo a rischio la salute di milioni
di persone.
Parmalat
Multinazionale alimentare con sede in Italia, presente in 16 paesi con 75
stabilimenti e 39000 persone impiegate.
Controllata dalla famiglia Tanzi opera in 4 settori: latte, prodotti freschi,
prodotti da forno, succhi e conserve. Realizza la maggior parte del proprio
afttutrato in Italia e Sudamerica.
In Brasile conta ben 7000 dipendenti e, secondo i sindacati brasiliani, negli
stabilimenti Parmalat vige un clima di sottomissione; dopo il primo sciopero
( maggio '95 ) sono satti subito licenziati 20 operai. Sempre in Brasile,
Parmalat tenta con metodi sleali basati su abbassamenti transitori dei prezzi,
di annientare i suoi concorrenti e fa fallire i contadini che non accettano di
produrre per lei attraverso le imprese che hanno in appalto il servizio di
raccolta del latte.
Anche il sindacato sudafricano COSATU accusa Parmalat di violazione dei diritti
sindacali, imponendo ai lavoratori il lavoro festivo ed arrivando ad
impedire l'accesso ai delegati sindaacali.
In Ecuador, nel gennaio 2000, gli stabilimenti Parmalat sono stati chiusi dal
governo locale che ha definito "speculativo" il comportamento della
multinazionale. Il paese sudamenricano viveva una disastroa situazione economica
e Parmalat alzava quotidianamente il prezzo del latte.
Pepsi Cola
La multinazionale USA, diretta concorrente della Coca-Cola, è presente in 20
paesi ed impiega 150000 persone. Fattura 41000 miliardi dei quali solo il 40% è
rappresentato dalle bevande, il resto proviene dalla produzione di snack e
patatine ( divisione Frito-Lay, che controlla il 40% del mercato mondiale delle
patatine ).
Greenpeace denuncia che Pepsi Cola esporta in India Grandi quantità di
bottiglie per il riciclaggio, con l'intento di spendere meno e mantenere in
patria l'immagine di impresa pulita. La multinazionale corrisponde alle donne
impiegate nella suddetta attività 500 lire al giorno.
Comportamenti antisindacali in Guatemala e in Europa.
Da più fonti si sostiene che Pepsi Cola usi OGM per la produzione di snacks e
paattine, oltre all'olio Olestra che può indurre il mancato assorbimento di
vitamine liposolubili e può provocare diarrea.
Philip Morris
La Philip Morris è una delle multinazionali che ha presentato all commisiione
europea la proposta di riforma della direttiva UE 241/73, approvata dal
parlamneto europeo il 15/3/2000, sul cacao e i prodotti al cioccolato in base
alla quale è possibile l'impiego di sostanze grasse vegetali diverse dal burro
di cacao fino al 5% del prodotto finale.
Questo genera un danno a paesi come Ghana, Nigeria, Camerun che basano sulla
produzione del cacao più del 50% del volume delle loro esportazioni e che a
livello microeconomico produrrà effetti disastrosi per 11 milioni di persone che
sono direttamente dipendenti dal raccolto di cacao. Ha inoltre ottenuto che
nelle etichette non venisse indicata la quantità di burro di cacao presente
nella cioccolata.
La Philip Morris è una delle più grandi produttrici di sigarette e poichè nel
nord del mondo il consumo di tabacco è in diminuzione, sta dirigendo le sue
vendite al sud, aumentando a dismisura il consumo di tabacco fra i minorenni.
Procter & Gamble
Multinazionale di origine USA che lavora nel campo delle saponette, detersivi,
dentifrici, pannolini, farmaceutici, cosmetici e prodotti alimentari. Fa parte
di un'associazione ( Businnes Round Table ) che ha lo scopo di fare pressione
sul potere politico affinchè compia scelte economiche favorevoli alle grandi
imprese; tra il '95 e il '96 ha versato ai politici americani 68325 dollari;
finanzia sedicenti associazioni ambientaliste pronte a difendere temi favorevoli
alle imprese; ha esercitato forti pressioni sulla FDA per ottenere
l'autorizzazione ad impiegare Olestra.
Nel 1996 una fuoriuscita di oli minerali nello stabilimento irlandese di Nenagh
ha contaminato vari pozzi d'acqua, lasciando la gente senz'acqua per più di una
settimana.
Nel 1997 ha sostenuto l'associazione americana "Keep American Beautiful", creata
dalle industrie di imbottigliamento con lo scopo di non far passare alcuna legge
contro le bottiglie "usa e getta".
Secondo la rivista Earth Island Journal, le patatine Pringles vendute in
Nord-America contengono OGM.
Nel 1999 ha annuciato la chiusura di 10 impianti in varie parti del mondo,
licenziando 15000 dipendenti, pari al 15% della sua forza lavoro.
Nel giugno del 1999 le imprese cosmetiche del gruppo: Cover Girl, Max Factor,
Noxell, Olay, Pantene, Richardson Vicks e Vidal Sassoon sono state indicate da
PETA come imprese che utilizzano semilavorati sperimentati abitualmente su
animali.
Shell Oil Co. - Royal Dutch
La comunità degli Ogoni nella Nigeria meridionale sta sostenendo un acampagna
contro i danni all'ambiente e alle risorse agricole causati dalla Compagnia
Shell.
Lo scrittore nigeriano Ken Saro - Wiwa, premio nobel alternaitvo per la pace e
leader del movimento per la sopravvivenza degli Ogoni, è stato impiccato insieme
ad altre otto persone dal regime nigeriano, nonostante le pressioni
dell'opinione pubblica internazionale.
Estrazione petrolifera e violazione dei dirittti umani sono spesso
drammatiacamente correlati, soprattutto nel sud del mondo.
La Shell estrae in Nigeria dal 1958, ma nel paese africano la ricchezza è
rimasta nelle mani di pochi.
Le popolazioniche vivono lungo il delta del fiume Nigersi sono ribellate alla
perdita della terra sottratta senza un giusto compenso, scatenando la reazioen
violenta del regime militare.
Il rapporto "The price of oil" ha documentato le sistematiche violazioni nelle
zone petrolifere nigeriane.
In Nigeria la compagnia di stato Nigerian national Petroleum Corporation ha
costituito società operative con Shell, Elf, Agip, Chevron, Mobil, Philips
Petroleum, Texaco. Le azioni di boicottaggio sono rintracciabili su:
www.essentialacion.org/shell.
Sul sito del Mosop canada ( www.mosopcanada.org ) si troverà molto materiale
sulla storia del movimento e sul ruolo di Shell in Nigeria.
La Shell Billiton minaccia una vasta area della foresta amazzonica, in Brasile,
per la costruzione di dighe idroelettriche.
Nel 1997 la Shell si è imbarcata in una nuova impresa in Colombia generando
elevati profitti, ma condannando a morte la popolazione locale ( U'wa ) che ha
deciso di ricorrere al suicidio collettivo piuttoste che permettere la
profanazione della propria terra.
Totalfina-Elf
Il gruppo nasce nel 1999 dalla fusione delle francesi Total ed Elf - Aquitaine
con la belga Petrolfina.
Il colosso petrolifero ( quarto al mondo ) fattura 130000 miliardi ed occupa
150000 persone, è presente in più di 100 paesi.
Attiva nei settori dell'estrazione, della raffinazione e lavorazione del
petrolio e derivati, vanta corposiinteressi in campo energetico, finanziario e
bancario.
In Italia è presente con società Spontex e Mapa ( guanti e spugnette ).
Totalfina - Elf ha concluso col governo francese un accordo per mantenere la
segretezza sull'azione di recuperp del materiale, sembra bitume cancerogeno,
fuoriuscito dalla nave Erika affondata il 12 dicembre 1999 al largo delle coste
bretoni in Francia.
Secondo Le Monde Diplomatique sembra orientata ad agevolare uomini di governo
e regimi oppressivi per ottenere favori ( finanziamento di armi in Congo,
sostegno finanziario al regime militare in Birmania ).
Sono in corso boicottaggi nei confronti di Totalfina - Elf per la sua presenza
in Birmania che dà legittimità al potere oppressivo birmano e per il suo
ostruzionismo in occasione del disastro ambientale provocato dalla nave Erika.
Unilever
Multinazionale alimentare e chimica presente in 75 paesi e classificata al 43°
posto della graduatoria mondiale.
Fattura 88000 miliardi e impiega 267000 persone. La multinazionale opera negli
alimentari, nei detergenti per la casa, nei prodotti per l'igiene personale e
in altre attività. In Italia opera attraverso cinque società autonome che fanno
capo a Unilever Italia s.p.a. e sono Sagit, Lever Fabergè, Van Den Berg, Calvin
Klein Cosmetics, Diversey.
La Unilever Italia occupa i primo posto tra le imprese alimentari italiane, è
azienda leader nel mercato degli oli d'oliva, dei surgelati, del tè, delle
margarine e dei gelati.
Unilever è il più grande commerciante al mondo di tè di cui è anche un grande
produttore attraverso la propria filiale Brooke Bond.Pertanto Unilever è uno dei
massimi responsabili delle gravi condizioni in cui versano milioni di contadini
del sud del mondo perchè i suoi metodi commerciali, totalmente ispirati ad una
logica di profitto, non garantiscono guadagni dignitosi.
secondo il sindacato internazionale degli alimentaristi, la controllata Brooke
Bond continua a strappare ingenti profitti dalla sua piantagione keniota
Sulmac, la più grande del mondo, ove impiega oltre 5000 lavoratori a tempo
pieno. Le condizioni di lavoro sono state definite "da manuale del
colonialismo".
Walt Disney
La Walt Disney Corporation è una della multinazionali più potenti del pianeta,
e, da bravi Paperon de' Paperoni, i managers di Disney hanno il controllo su
molti settori strategici dell'economia a partire dal settore dei media e della
comunicazione fino ad estenderi un po' ovunque, dall'industria tessile a quella
edilizia...Peccato che ad Haiti , a 5500 km di distanza dai belli uffici
californiani migliaia di giovani lavoratrici poco più che quindicenni lavorino
alla confezione di abbigliamento a marchio Walt Disney per uno stipendio di
circa 27 cents all'ora, con un ritmo produttivo così incalzante da lasciare poco
più di 10 minuti per la pausa pranzo. Non c'è tutela sanitaria e nessuna
retribuzione in caso di malattia. Per guadagnare quello che l'amministratore
delegato guadagna in un'ora, un'operaia della Disney dovrebbe lavorare 101 anni
per 10 ore tutti i giorni.
Ancora ad Haiti, quando un gruppo di lavoratori tentarono di organizzarsi per
ottenere migliori condizioni di lavoro, 150 di essi furono licenziati.
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