Questa guerra è ingiusta perché è una guerra

Armi chimiche a Falluja



LA GUERRA AL TERRORISMO TRA ARMI CHIMICHE E IDEOLOGICHE

Alla fine l'hanno trovata, Già, la famosa 'Pistola fumante', la prova provata dell'esistenza e dell'intenzione di usare le famigerate 'Armi di Distruzione di Massa' è satata fuori. Solo che c'è un imprevisto. Questa pistola fumante non si trova nelle mani di Saddam Hussein, o di qualche altro dittatore mediorientale (l'unico tipo di dittatore attualmente riconosciuto a livello mondiale, gli altri, essendo tutt'alpiù 'non pienamente democratici', o 'in cammino verso la democratizzazione') ma nelle mani degli Stati Uniti d'America, la grande democrazia americana, anzi la più grande democrazia del mondo, del pianeta dell'universo, se non l'unica, vera e inimitabile democrazia.

L'inchiesta giornalistica di Rainews24 prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, l'utilizzo massiccio e non casuale di armi chimiche, armi proibite dalle convenzioni internazionali (il video è reperibile all' URL) In realtà c'era sentore da tempo che fossero state utilizzate armi non convenzionali, così come si sapeva anche prima dello 'scandalo' di Abu Grahib che i prigionieri venissero torturati, cosa che peraltro continua ad avvenire.

Quello che mancava era la prova, la 'pistola fumante'. Adesso, grazie alla professionalità e al coraggio, dei giornalisti di Rainews. Questa prova c'è.

Crediamo giusto fare un paio di riflessioni, su questa vicenda: la prima è su tutta la teoria, diremmo più giustamente, L'ideologia, che sostiene e giustifica non solo la guerra all'Irak o altre operazioni militari, ma che è diventato il fondamento stesso quasi la giustificazione, dell'intera struttura di dominio che si basa sui governi in prima istanza e poi sul sistema economico, ovvero il capitalismo globale.

Questa ideologia è 'La guerra al terrore'. Si dice, e si ripete in continuazione, che esiste il terrorismo, o ancor meglio'Il terrore' a cui bisogna , inevitabilmente, muovere guerra. Questo 'terrore' entità quasi metafisica, che per un po' si è incarnato nella figura satanica e impalpabile di tale Bin Laden, e che oggi viene identificata nella figura dell'altrettanto sfuggente e onnipresente, quasi ubiquo, Al Zarqawi, minaccia la nostra civiltà, i nostri valori, e soprattutto I NOSTRI STILI DI VITA.

Contro questo terrore è necessario mobilitarsi, secondo la vecchia cara ottica del 'credere, obbedire combattere', anche se a combattere viene delegata un'elite militare di professionisti, pubblici o privati che siano, e la stragrande maggioraza può tranquillamente starsene a casa in poltrona a sentire i vari Vespa, Ferrara e Fede che ci raccontano che stimao vincendo questa santa guerra, perché a morire sono GLI ALTRI.

E gli altri che muoiono non hanno importanza alcuna, sono solo numeri, anzi nemmeno quello. Qualcuno ha letto una stima seria da qualche parte del numero di civili uccisi in Afganistan, o Irak o Palestina? No, esattamente come nessuno sa quanti muoiono ogni giorno di fame, malattia o anche di incidenti sul lavoro nel mondo. Perché questo non è terrore, non è terrorismo, non è nulla'c'est la vie. Non minaccia la nostra libertà (?), la nostra quiete, e soprattutto il nostro stile di vita.

Perché questo è il punto, e nient'altro.

Volete un esempio?

L'altro giorno sul metrò alcuni ragazzi distribuivano dei volantini chiedendo il ritiro delle truppe dall'Irak. Una signora si è messa ad inveire dicendo, parole testuali 'provate voi a stare senza elettricità, senza benzina, senza acqua calda'.

Insomma, la guerra si fa veramente per il petrolio, per accaparrarsi le fonti energetiche, per continuare a vivere BENE, mentre gli altri muoiono, anzi a VIVERE perché gli altri MUOIONO. Bisogna quindi credere, nei sacri valori che ci sono stati tramandati, ed obbedire, perché se qualcuno non obbedisce, allora vuol dire che sta dalla parte del terrore ed è strumento, consapevole o meno, del terrorismo. Così Pisanu ministro dell'interno, può dire che i sindaci della Val di Susa che si oppongono alla TAV, sono degli strumenti inconsapevoli degli ormai leggendari, 'anarco-insurrezionalisti' figure mitiche che esistono sulle pagine dei giornali e nelle veline delle questure, insieme agli altrettanto mitici 'noglobal' che non si sa bene chi e cosa siano, ma tutto va bene, tanto per spaventare, TERRORIZZANDOLA, l'opinione pubblica,

E così si fa la guerra, la guerra al terrore, all'esterno e soprattutto all'interno. Ma le guerre, da che mondo è mondo, non sconfiggono il terrore, ma lo producono. L'uso di armi chimiche c'è sempre stato (vedasi) il terrore è sempre stato un elemento insostituibile della guerra, e fare la guerra (in senso letterale) al terrore non può altro che rafforzarlo e aumentarlo.

Il che dimostra senza ombra di dubbio che il vero obiettivo della guerra non è sconfiggere il terrore, ma moltiplicarlo. Perché una popolazione spaventata e terrorizzata chiede più sicurezza, ergo più legge ed ordine (anche a sinistra, vedi Cofferati) ergo meno libertà. Quindi l'assicurazione per i potenti di continuare ad esserlo a lungo perché si sa gli unici cattivi sono gli imprendibili terroristi mediorientali.

Ma come diceva Enzo Jannacci in una canzone tanti anni fa 'il nemico non è oltre la tua trincea'