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Questa guerra è ingiusta perché è una guerra |
Documento congiunto delle Federazioni Anarchiche
Federación Anarquista Uruguaya (FAU)
Federação Anarquista Gaúcha (FAG) sulla situazione internazionale
Viviamo un momento storico che è marcato dalla minaccia di linee di condotta
belliciste a qualsiasi costo da parte del poliziotto despotico del mondo, gli
Stati Uniti d'America. Gli abusi brutali e le ingiustizie di cui è responsabile
già formano montagne.
La polizia del mondo, l'impero statunitense, è sprezzante. La sua strategia è di
oppressione e appropriazione illimitate. Attraverso la ridicola figura di Bush,
minaccia il mondo, e soprattutto l'Irak. La minaccia di guerra e di intervento
negli altri paesi è il suo pane quotidiano. Compila degli elenchi di paesi da
reprimere.
Su un livello geopolitico, gli Stati Uniti godono oggi di un'egemonia che non ha
precedenti.
Il suo potere militare ha un'enorme capacità distruttiva. È il massimo potere
nucleare, aereo ed anche marino. È il solo paese con una flotta da guerra in
tutti i mari principali. Possiede basi militari su ogni continente.
Ma a volte non tutto va come previsto, come successo l'11 settembre. E poi le
lacrime di coccodrillo scorrono e si comincia a parlare del male che è nel
mondo e di Satana che passeggia liberamente. E nel mezzo della sua crociata
contro il malvagio massacra le persone indifese in Afganistan con le bombe e la
fame. Questo è la sua guerra del bene contro il male, la sua guerra infinita al
terrorismo, che percepisce in qualsiasi segno di rivolta contro la situazione
drammatica e miserabile che le persone soffrono.
Il suo intervento è arrogante e vario. Con consiglieri, armi, spiegamento di
truppe. Cosí era nelle crociate contro Afganistan, Pakistan, Filippine, Yemen,
Somalia e Colombia. E non ci possono essere dubbi sulla sua implicazione nel
colpo di stato tentato in Venezuela l'11 aprile e che continua ancora.
Per l'anno che inizia l'impero non ha intenzione di ridurre la sua linea di
condotta militare interventista. Ci sono dati significativi al riguardo. Bush
ha presentato al Congresso un aumento di non meno di 380 miliardi di dollari.
Questo è il più grande progetto di riarmo e di rafforzamento del Pentagono
negli ultimi trent'anni.
Gli eventi dell'11 settembre non hanno alterato la politica militare
interventista che era in atto. Semplicemente, i circoli di potere hanno
approfittato per accelerare una linea di condotta che coinvolge ovviamente una
serie di interessi economici a livello mondiale.
E cosí adesso è il momento dell'Irak. Certo, gli interessi degli Stati Uniti
hanno bisogno di essere ricostruiti nella regione e l'Irak significa molto per
quanto riguarda il petrolio. Quindi, e con grande enfasi su questo fattore, lo
stesso Satana è lí, con la sua pericolosa base di distruzione di massa. Il loro
amico dall'anno scorso è stato trasformato in un assassino i cui artigli
bisogna tagliare immediatamente se l'umanità vuole continuare a godere di
questa civilizzazione Occidentale e Cristiana che produce soltanto la sfortuna
di due terzi di umanità.
Per ottenere una risoluzione favorevole ai suoi progetti sinistri, la pressione
è posta su paesi come Russia, Germania e Francia e, allo stesso tempo, sulle
Nazioni Unite, che sono state cosi' spesso usate come un punchbag. Cosí è
arrivata la risoluzione di Consiglio di Sicurezza votata unanimemente, un
documento spaventosamente ambiguo. COsì tanto che da praticamente nulla, è
stato trasformato nella base legale che legittimerebbe una guerra possibile
contro Irak. Ma questo non preoccupa troppo l'impero statunitense, dopo tutto è
appena una formalità. Per gli USA, la legge internazionale è appena una frase
vuota se non giova alla sua strategia. L'incertezza riempie il mondo. Gli
interessi statunitensi per il petrolio e le armi spingono per questa guerra
giusta, la guerra infinita.
La logica di smantellare tutte le armi di distruzione di massa dell'Irak è, a
prescindere da tutto, contraddittoria in molti modi. Per iniziare con il fatto
che, quando Saddam ha commesso i suoi crimini peggiori era con il sostegno
degli USA. Ma, applicando quella logica e col sostegno della storia,
sembrerebbe che quello che dovremmo disarmare, velocemente e giustamente, da
questa specie di potere mortale di distruzione di massa sono gli USA. Chi ha
lanciato le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki? Chi ha inondato il mondo di
sangue come risultato di interventi omicidi, oppressivi attraevrso interi
continenti? Chi con le sue forze speciali, CIA in testa, ha organizzato colpi
di stato e omicidi di dirigenti politici ovunque il mondo? Con quella logica,
il Satana Numero Uno è nessuno l'altro che l'impero statunitense.
Lasciateci, poi, creare un'infinita resistenza per disarmare questo mostro non
solo dei suoi tentacoli militari ma anche di quelli che producono vero e
proprio genocidio: la miseria criminale che esso semina ovunque nel mondo.
Ci si deve chiedere se, comunque, malgrado tutto, c'è qualche reale interesse
nella riduzione di armi di distruzione di massa. Non ci sono indicazioni dagli
USA. Esso ha fornito tecnologia o armi di questo tipo a qualunque alleato
strategico, o permanente, che ne abbia avuto bisogno per i suoi piani perversi
di dominazione e appropriazione. L'Irak stesso era uno di quegli alleati a cui,
fino alla guerra con il Kuwait, le armi e la tecnologia sono state fornite.
Ma noi abbiamo un altro esempio sotto mano - Israele, un alleato e complice
usuale in tanti incidenti e voti scandalosi alle Nazioni Unite. Vediamo. Il
generale Lee Butler, del Joint Forces Command di Clinton, aveva detto
all'inizio degli anni '90, "è estremamente pericoloso che nel calderone di
animosità che chiamiamo il medio oriente, una nazione sia armata
apparentemente con forse centinaia di armi nucleari, cosa che ispira alle altre
nazioni di fare lo stesso". Dalla loro parte, le autorità Israeliane sostengono
che le loro armi e l'aviazione sono più grandi e più avanzate di quelle di
qualunque membro Europeo della NATO. È noto che gli aerei Israeliani fanno voli
di ricognizione lungo le frontiere dell'Iran, come parte di una politica
generale degli USA. Israele usa indubbiamente le immense basi aeree
statunitensi nella Turchia Orientale, dove gli USA tengono delle armi nucleari.
Nel frattempo, Israele è anche una base militare USA.
Questo stato di Israele, armato fino ai denti, che occupa i territori e massacra
la popolazione Palestinese da anni, non è pericolosa se è amico degli USA. Il
cinismo politico USA non conosce nessun limite.
Ma la linea di condotta bellicista dell'amministrazione di Bush si confronta ora
contro un genere diverso di opposizione. Parte della popolazione USA dimostra
contro la guerra, a Washington, Los Angeles ed in altre città. Si valuta che
più di mezzo milione di persone abbia partecipato alle proteste. Due persone su
tre nel mondo hanno indicato che non sono per questa guerra contro l'Irak e
vorrebbero fare qualcosa di concreto per questo. C'è anche, in alcuni ambienti,
una grande paura riguardo l'impatto economico che una guerra con l'Irak avrebbe
negli USA, anche tenendo conto della violenza che seguirebbe sicuramente. A
livello globale, ci sono varie posizioni di opposizione. Per esempio, la
maggior parte del Congresso Messicano non sostiene questa guerra, in Italia (a
Firenze) un milione di persone da tutta l'Europa, ma principalmente
dall'Italia, hanno marciato manifestando il proprio ripudio della minaccia
militare. Questo stesso sentimento è condiviso da una gran parte della
popolazione del mondo.
Ma, come abbiamo già detto, quest'aggressione minacciata da parte del
totalitarismo bellicista statunitense si estende a tutto ciò che il suo
progetto infame include. Esso è organizzato su guerre e interventi armati
illimitate, unilaterali. In più, chiunque si scontri con la strategia USA del
"tutto per noi" è il nemico - un terrorista. Questo è come possono dire in
tutta fiducia: "gli stati Deboli possono rappresentare un pericolo così grande
per la nostra sicurezza nazionale come quelli forti". Così lo è anche qualunque
movimento che contesti la strategia USA o chieda indipendenza o reclami i suoi
diritti.
Il tuo petrolio è il mio petrolio, sembra dire una parte centrale della
strategia economica USA. Ci sono tre aree che sono interessate dall'attenzione
della politica per il petrolio degli USA: il Mare caspio, l'Africa la nostra
America Latina. Sebbene il Golfo persico continuerà ad avere la sua attenzione
preferenziale, poiché possiede le più grandi riserve del mondo, questo non
esclude la diversificazione. Il progetto energetico degli Stati Uniti è di fare
uno sforzo concordato per aumentare la produzione in molte parti del mondo. La
sua intenzione è certa - ed è come questo settore rimarrà sotto il suo
capriccio.
L'esempio di questa linea di condotta in Messico è più che eloquente. Il
Dipartimento dell'Energia USA promuove il disimpegno dello Stato Messicano (che
si estende agli altri stati Latino Americani) dai settori strategici come il
petrolio e l'elettricità per facilitare gli investitori dal suo stesso paese.
L'approccio del Dipartimento dell'Energia rappresenta gli interesso degli alti
circoli delle corporazione multinazionale dei proprietari come Erón e El Paso,
due delle più importanti. Anche gli scandali di corruzione che circondando le
multinazionali non hanno raffreddato la passione per la privatizzazione della
Banca Mondiale e, in questo caso, il governo di Fox.
Ma il governo di Bush progetta un aumento significativo delle importazioni di
petrolio dai vari paesi Latino americani. Il Venezuela è già il terzo più
grande fornitore di petrolio degli USA, dietro Canada e Arabia Saudita. Il
Messico è il quarto fornitore più grande e la Colombia il settimo. Ma è
intenzione degli USA di utilizzare il nostro continente anche di più da questo
punto di vista. Per esempio, il Venezuela è cruciale per gli USA a causa delle
sue vaste riserve di petrolio grezzo, sorpassate soltanto dai paesi Arabi. Ma
gli USA hanno una difficoltà da superare con Messico e Venezuela, dato che
questi paesi hanno posto le loro riserve di energia sotto il controllo statale
e hanno stabilito forti barriere legali.
Non ci sono dubbi che l'intenzione dell'impero è sempre la stesso, continuare la
razzia in quei paesi una volta conosciuti come Terzo Mondo, causare più fame
fra le quelle popolazioni con la complicità, ampia o totale, del potere locale.
Le industrie del nostro continente sono smantellate, la dipendenza raggiunge un
grado enorme e la nostra gente soffre una miseria crudele. È stato un processo,
come è spesso chiamato oggigiorno, di "fabbricazione di una nuova Africa" in
America Latina. Ma questo periodo è finito? L'impero ha altri progetti per il
futuro? Tutto sembra indicare il contrario. Si sono sentite alcune voci
all'interno che chiedono di guidare questa situazione esplosiva. Ma le attuali
linee di condotta non prestano nessun'attenzione a questo riguardo.
Cos'è l'FTAA se non un altra serie di appropriazioni nel nostro continente da
parte dall'impero e delle corporazioni transnazionali. Alcuni economisti dicono
che gli USA hanno seri problemi economici, come il prevalere di forte deficit
di bilancio e che hanno deciso di ottenere una significativa appropriazione
nello prossimo futuro, senza alcuna pietà.
L'FTAA è un strumento appropriato per la razzia, se uno considera il fatto che
quest'accordo mira ad istituzionalizzare ciò che gli USA già fanno, attraverso
l'inclusione della Sezione 11 del North American Free Trade Agreement (NAFTA),
per esempio. Questa Sezione va oltre qualunque altro accordo o trattato
commerciale al mondo assicurando un numero di protezioni e garanzie per gli
investitori internazionali. Questo potere senza precedenti dato alle
corporazioni limita i poteri sovrani dei governi su materie decisive come la
salute pubblica o la protezioen ambientale. Stabilisce una nuova relazione tra
gli investitori stranieri e lo Stato. Ma, per quanto possa essere brutale
questa Sezione nel NAFTA,la sua versione nell'FTAA è anche peggiore.
L'anno scorso 29 corporazioni USA e le loro collegate, comprese aziende
petrolchimiche e farmaceutiche, hanno firmato una lettera aperta rendendo
pubblica la loro approvazione del NAFTA come modello scelto per l'FTAA.
Diciamo che la Sezione intitolata "Risoluzione delle dispute", dà alle
corporazioni straniere diritti speciale di usare segretamente l'arbitrato
internazionale oltre qualunque reale pubblico controllo. Tale arbitrato
internazionale rimpiazza le leggi e i tribunali nazionali. Le leggi nazionali
ed i regolamenti sono abrogati lasciando la struttura legale borghese dei paesi
anche più vuota. La sezione su "Espropriazioni" stabilisce che qualunque
governo che attraverso le sue azioni può avere causato una riduzione nei
profitti attesi può essere chiamato in giudizio attraverso i tribunali.
È un trattato che permette l'appropriazione più spudorata e la legittima
giuridicamente. Questo permetterebbe loro di andare oltre quanto stanno già
facendo proprio ora.
Max Neff dichiara che l'FTAA è un disastro, è un furto da parte degli USA. Esso
ha verità fondamentale nascosta: i paesi che si conformano ai regolamenti WTO
stanno in effetti rinunciando alla loro indipendenza nazionale. Secondo i
regolamenti WTO, qualunque legge nazionale che esiste ed è un problema per
qualunque grande impresa, deve essere emendata per soddisfare le indicazioni
WTO determinate dagli interessi di affari. . . e l'america latina è già sul
precipizio. Se tale processo ci ha condotti alla situazione attuale, come può
qualcuno pretendere di curarci con la stessa medicina. . Se la gente si
preoccupasse di vedere ciò che è successo in Messico con il NAFTA, vedrebbero
che circa dieci milioni di contadini indigeni sono stati spogliati di tutto.
Sono degli immigrati nelle città alla ricerca di lavori inesistenti. Un paese
che ha avuto una cultura fortemente mais-centrica adesso è obbligato a
importare pesantemente il granturco sovvenzionato dagli USA perché la suo
produzione nazionale è stato distrutta.
Ciò che Max Neff dice del Messico ci sembra cosí simile a ciò che succede negli
altri paesi Latino Americani che pensiamo sia assolutamente necessario
descrivere dettagliatamente il dramma doloroso e spudorato che Argentina sta
affrontando.
La dipendenza che le politiche imperiali hanno generato è mostruosa. Già la
struttura istituzionale di questi paesi si è disseccata, senza vita reale. Lí
non rimane né il potenziale né quelle funzioni che danno apparenza alla
partecipazione popolare di uno stato nazionale, sovrano. Anche ora, gli stati
nazionali eseguono soltanto le decisioni che vengono dalle grandi
organizzazioni internazionale come il Fondo monetario internazionale, la Banca
Mondiale e quella Inter-Americana, che implementano la strategia che il G8 ha
già delineato. Questi piani sono stati pesantemente influenzati dal TNCs. I
governi centrali ed i parlamenti, in tale contesto, sono dei semplici
burattini. Le democrazie borghesi inseguono le loro code in quest'inseguimento
circolare. Dentro questa logica, seguendo le loro leggi, non c'è uscita per le
persone. La loro miseria cresce, l'esclusione raggiunge proporzioni gigantesche
ed omicide. Il modo di costruire e imporre questo stato globale di barbarie,
che impone un modello e un sistema come questo su di noi, deve mentire altrove.
IL RUOLO ATTUALE DELLO STATO
C'è qualcosa con significato teorico e con grandi conseguenze negli affari
politici che dobbiamo analizzare. In primo luogo, a causa delle persone che
parlano noncuranti di possibili soluzioni provenienti dagli Stati. Da questo
stato che è attaccato ad un modello e che crea spazio per il suo sviluppo. È
una contraddizione aspettarsi che un "pezzo" fondamentale del sistema
capitalista adotti una posizione diversa dal resto.
Esaminiamo questo soggetto brevemente.
A dispetto di cosí tante soluzioni più o meno stataliste, ci chiediamo "qual è
l'articolazione attuale tra il mondo della politica ed il mondo dell'economia?"
Osservare la nuova articolazione dell'economia con lo Stato non significa che
noi disprezziamo il fatto che la struttura politica ha la sua forma specifica
e, quindi, la sua "relativa autonomia". Ma ci sembra che ci confrontiamo con un
fenomeno che non ha la simmetria oft-equated di "lo Stato contro la struttura
economica" La riduzione dello Stato è, in ogni parte di questa fase, una
riduzione autoinflitta. Sta facendo spazio con una nuova legislazione a un
immenso campo di dominazione economica. Esso non è più lo stato-poliziotto come
durante il periodo iniziale ddel capitalismo, esso è qualcosa di più, c'è un
grande cambiamento e sviluppo tecnologico in molti campi durante un intero
periodo di storia. E la storia non va mai indietro.
L'attuale Stato è qualcosa di diverso dalle precedenti forme conosciute. Non ci
sono dubbi che appartiene a un'altra fase all'interno dello stesso sistema ma
ha forme e funzioni specifiche. Mantiene le caratteristiche fondamentali che
producono la sua identità - è la garanzia della riproduzione dei rapporti
sociali esistenti, esegue le sue funzioni di oppressione e di repressione
generale.
Ci è una certa discontinuità in questi rapporti se lo paragoniamo ad altri
momenti del sistema capitalista. Possiamo dire, quindi, che ci sono cambiamenti
strutturali, non solo superficiali. Non si può semplicemnte parlare di una
epoca post-Fordismo-Taylorismo, che lascia tutti i precedenti rapporti
fondamentali intatti. Una forma di produzione che ha coinvolto grandi fabbriche
e grandi quantità di lavoratori ha dato luogo a diverse relazioni tecniche e di
lavoro. Certo, non crediamo che una spiegazione solo attraverso la struttura
economica possa bastare. il cosidetto "welfare state" ha anche visto dei
cambiamenti in questa forma nuova di Stato. Una intera serie di funzioni
precedentemente nelle mani dello Stato è passata ai settori privati. Il
transnazionale, d'altro canto, sta assumendo ruoli e funzioni che in altri
momenti erano dello Stato. Sembra inadeguato tentare una spiegazione usando
soltanto una struttura giuridica e politica per definire la configurazione
dell'attuale sistema. Anche di più quando ci sono cambiamenti nei domini
ideologico e culturale che si articolano potentementemente alle strutture sopra
menzionate.
QUESTO STADIO DI CAPITALISMO NELLA NOSTRA AMERICA LATINA
Questa fase in questo particolare periodo del capitalismo, sotto il ben noto
modello neo liberale ha distrutto diverse condizioni economiche, politiche e
sociali in ogni parte dell'America Latina. Lo Stato nazionale ed anche il
cosidetto welfare state (che non era mai una panacea per il povero) è stato
abbandonato. Si stima che più di metà della popolazione del nostro continente
viva nella povertà, una gran parte completamente in miseria. é risaputo che la
globalizzazione selvaggia e criminale ha affondato la nostra gente in soffrenze
anche maggiori. Una parte sempre maggiore della popolazione è stata messa ai
margini della societá con condizioni di vita atroci. Se l'"Africanizzazone"
dipende da loro, è il destino ci hanno assegnati.
Ma le persone, cosí come in molte altre occasioni, hanno mostrato la loro
resistenza e la loro non rassegnazione contro queste barbarie in molti modi
diversi.
Non è nostra intenzione fare una veloce analisi di tutto e di semplificare
questo ampio ventaglio di lotte e di opposizione. È chiaro che la linea di
condotta di terra bruciata che il sistema ha seguito significa che migliorare
le condizioni di vita del povero non inizia dallo zero ma piuttosto da dieci
sotto zero. Molti parlano di riattivazione economica accompagnata da programmi
sociali come se potessero velocemente ritornare al precedente periodo del
capitalismo. Ma erano quei venti che hanno portato queste tempeste.
Non ci sono dubbi per noi, nel segno della struttura attuale di dominazione di
mondo, che il poliziotto ed il dittatore del mondo è non solo l'USA, non sono i
soli che ci stanno tosando. L'Unione Europea ed il Giappone partecipano
attivamente a questa struttura. Ci sono parecchie ditte europee multinazionali
o statali che sono intervenute, decimando queste economie e creando alti
livelli di disoccupazione. L'Europa ed il Giappone lavorano qui con la stessa
logica.
Ma malgrado tutto di questo, le persone non sono state calme e tranquille.
La nostra gente non è stata ferma, piuttosto possiamo dire che abbiamo prodotto
uno scenario latino americano fuori controllo e sfidante. C'è un'ampia serie di
movimenti che spesso si contraddicono l'un l'altro. Ci sono molte forze in
gioco che hanno mostrato la loro disponibilità a seguire un più alto o più
basso livello di confronto contro la globalizzazione neo liberale in corso, e
contro i suoi effetti devastanti. C'è chi propende verso forme di organizazione
che portano a causare cambiamenti fuori dai meccanismi tradizionali del
sistema. Loro vogliono una diversa classificazione sociale che ci permetterà di
lasciare il cerchio vizioso ed infernale di oppressione e miseria. Allo stesso
tempo, ci sono quelli che vogliono dirigere il capitalismo in una maniera
migliore e condurre alcune riforme. Il primo sceglie le forme ed i metodi di
lotta non istituzionali, l'ultimo agisce una instituzionalismo che finisce per
rafforzare la struttura di dominazione senza effettive possibilità di fare le
maggiori riforme. Quindi, l'attuale scenario spazia dal neo-populismo alla
neo-socialdemocrazia allo stesso delle mobilitazioni popolari e delle varie
forme di autogestione che stanno, a dispetto di tutto, tentando di ricostruire
una struttura sociale basata sulla solidarietà.
Ci sono problemi che sono fondamentalmente comuni in ogni parte del continente e
cui bisogna rispondere in accordo con la specifica situazionie sociale e la
storia di ogni paese.
In questa varietà di lotte e pratiche politiche e sociali ci sono situazioni
concrete che permettono specifiche azioni comuni. Non tutti, certamente, le
realizzano ma noi dovremmo essere di mente aperta e stare attenti a unire le
forze quando è utile e possibile, e non contro le nostre strategie coordinate.
Schematicamente, che è quanto è possibile in una dichiarazione di questo tipo,
menzioneremo degli aspetti nei vari paesi del nostro continente che sentiamo
rilevanti.
Il neo populismo di Chávez. L'emergere di Chávez ha la sua spiegazione nel
totale discredito dei partiti come Acción Democrática e COPEY. Il suo
autoritarismo politico, con alcune caratteristiche di destra, usa il petrolio
per dargli i mezzi per realizzare alcune riforme in alcune aree: salute,
alloggio, educazione, e terra. Il suo progetto non ha convinto tutto la
popolazione, causando, a prescindere da una guerra fra poveri, l'accorrere
contro di lui della destra tradizionale e dell'impero nord americano con tutte
le loro armi. A qeusto punto, abbiamo visto come i proprietari del paese,
Fedecamaras, i mass media, la CNN come un tifoso USA urlante ed entusiasta, la
corrotta burocrazia sindacale, i militari, tentino frequentemente di prendere
il potere. Dietro di loro si nasconde la strategia di potere USA ed il
petrolio.
Plan Colombia. è iniziato formalmente e cinicamente come un piano per combattere
il traffico di droga. Adesso hanno già apertamente annunciato che è per
combattere la leggendaria guerriglia Colombiana che costituisce un cattivo
esempio per questi tempi di sfida e disperazione. è chiaramente non separato
dagli scopi dell'impero ed è anche collegato al petrolio ed al bisogno di
controllare l'area come una parte strategica del continente. La coordinazione
degli USA con il governo fantoccio ha intensificato il combattimento contro
FARC ed ELN. La guerriglia continua a mostrare un alto livello operativo e un
importante sostegno della popolazione in certe aree.
Ecuador indigeno. Il movimento indigeno rurale è il riferimento e dà struttura
al movimento popolare Ecuadoriano. I loro sforzi hanno prodotto diversi
avvenimenti politici. Sono stati decisivi nelle ultime elezioni e sono stati un
asse fondamentale della rivolta popolare del gennaio 2001 che si sono opposte
alle leggi ordinate dal Fondo monetario internazionale e alla "dollarizzazione"
dell'economia. Questa rivolta è stato costruita con le maggiori organizzazioni
dei lavoratori e degli studenti. è un movimento che, essendo una nuova forza
sociale, ha fatto alcuni movimenti socio-politici contraddittori ma sembra
disposto a continuare a cercare un progetto popolare a beneficio delle parti
oppresse della societá.
La resistenza in Bolivia. C'è un forte movimento rurale ed indigeno che ha spinto per parecchie richieste nei tempi recenti. Si sono scontrati con la polizia e l'esercito. Gruppi di lavoro del COB, i minatori, hanno realizzato un marzo combattivo un anno fa. Un senitmento anti-yankee, identificati come la causa dell'ingiustizia che soffrono, è cresciuto.
Ma forse uno degli avvenimenti più evidenziati è ciò che è successo a Cochabamba con una società internazionale del settore delle acque.
Quando ha tentato di aumentare illimitatamente le bollette la gente è scesa nelle strade realizzando una vera rivolta che è finita con
l'espulsione della ditta. Adesso c'è una Commissione Acqua che abbraccia un ampio spettro sociale, praticamente l'intero movimento popolare.
I Sin Tierra (il movimento senza terra) continua a portare avanti attività con alcuni passi importanti in avanti.
Brasile. La mappa politico istituzionale del Brasile è cambiata in maniere importante con la recente elezione e la vittoria nazionale di Lula
e la sconfitta del PT [il partito di Lula] in parecchi governi [regionali] come il Rio Grande. C'è una tradizione di attività sociale
importante e di vecchia data in questo paese, come i movimenti dei senzatetto e dei senza terra, e le cooperative di riciclaggio.
Dieci milioni di firme sono stato recentemente raccolte in una campagna contro il FTAA. Il Brasile, come gli altri paesi del continente,
è un luogo con una povertà crescente. Non meno del 44% della popolazione guadagna meno di due dollari al giorno, e 40 milioni vivono nella
povertà funesta.
La realtà dell'Argentina. Forse quella che conoscimao meglio, per la sua vicinanza e per le frequenti informazioni che riceviamo da questo
paese. In questi giorni abbiamo sofferto l'onda emotiva di vedere bambini morti di fame a Tucumán ed in altre parti del paese, la pelle
attaccata alle ossa. Ma questa realtà di fame brutale, di persone in terribile povertà non è un fenomeno isolato in Argentina; diciotto
milioni di persone sono poveri e nove milioni sono molto povere, si può dire che muoiono di fame. In Argentina dove il modello neo liberale
è stato applicato nel modo più ortodosso, il Fondo monetario internazionale ha impiegato il suo modus operandi per aiutare una classe politica molto corrotta. Qui la versione moderna del sistema capitalista ha mostrato la sua vera anima. Le ditte internazionali, le banche e i politici corrotti hanno prosciugato il paese. E con le persone che stanno morendo di fame, il Fondo monetario internazionale, nel nome delle linee di
condotta neo liberali, vuole saccheggiare anche di più mentre i politici continuano a rubare quello che possono.
Le persone erano protagonisti su vari importanti campi di battaglia. I "piqueteros" continuano ad essere una forza sociale con forti richieste ed una capacità di lotta, soprattutto un settore dei "piqueteros". Le persone si sono unite insieme nella lotta, ci sono state dimostrazioni
con scontri e morti, una ampia serie di attività auogestite è stata realizzata, alcune fabbriche sono state riaperte dai lavoratori.
La loro realtà cruda e brutale è stata affrontata in modo creativo. Un sentimento che tutti i politici dovrebbero lasciare guadagnare il
sostegno nelle persone, si e' insinuato nelle loro menti che nella struttura attuale non c'è soluzione alle loro sfortune.
Messico. Da una parte abbiamo il Messico del Presidente Fox, della svendita dei politici che hanno consegnato settori chiave del loro paese a
ditte internazionali soprattutto connesse all'impero nord americano. Dall'altra parte, abbiamo il Messico della marcia Zapatista che ha
mobilitato un milione di persone nel 2000. C'è stato recentemente una rivolta rurale in San Juan Atenco, dove hanno difeso le loro terre
da quelli che volevano espellerli. Con la volontà di lottare ed
il machete in mano hanno bloccato i progetti del governo.
Attualmente il Subcomandante Marcos ha rotto il suo silenzio. In un'intervista recente ci dice: "Il ribelle colpisce i muri, perché sa che il
labirinto è una trappola, egli sa non c'è uscita diversa dal buttare giù i muri. . Fra le trappole della storia c'è la frase 'era meglio nel
passato'. Quando la Destra lo dice, ammette la sua inclinazione reazionaria. Quando è la Sinistra parlamentare che lo afferma, mostra la sua
ammissione attuale di sconfitta. . . Quando la sinitsra istituzionale si guarda nello specchio del potere e dice: 'io sono una sinistra
responsabile e matura', nei fatti dice 'io sono una Sinistra che piace alla Destra'". Il movimento Zapatista, il movimento dei contadini
Messicani ha molto da dire in questa storia di lotta che porta avanti e che le circostanze sociali richiedono adesso più che mai.
Uruguay. Alcuni giorni fa la stampa ha pubblicato le statistiche economiche, la disoccupazione continua a crescere ed è arrivata già a 19. 2 %. Ma questo è un'immagina insufficiente, dal momento che più della metà della popolazione attiva ha difficoltà di occupazione. C'è allo stesso tempo una perdita nel potere d'acquisto nei salari tale da non permettere l'acquisto dei beni principali. Non meno di una persona su tre è considerata al di sotto della soglia della povertà, un eufemismo usato per dire che muoiono di fame o sopravvivono chissà come.
La salute e le prospettive dei bambini sono state distrutto. Più della metà dei bambini vive in povertà.
Quando guardiamo i temi sull'agenda politica, emerge chiaramente che ciò che preoccupa i governanti sono altre cose e non le sofferenze brutali della popolazione. Ciò che importa loro, come in molti altri luoghi, sono le Banche, il Capitale finanziario, "onorare il debito estero",
assicurrsi che ci siano più prigioni per il prossimo anno, con il maggiore grado possibile di impunità per riconosciuto assassini o per
banchieri con le dita appiccicose. Allo stesso tempo, incrementano la repressione generale lo spiegamento di polizia e sorveglianza.
La prigione, quindi, è per quelli che si ribellano contro la fame ed adesso per i dirigenti del sindacato dell'ADEOM. In alcuni di questi
punti, parte della sinistra elettorale concorda col governo.
Questi sono dei tempi difficili, i tempi di lotta.
Quelli che abbiamo di fronte a noi non sono tempi facili. Ma la nostra gente non si rassegneranno a quel destino crudele di miseria che i
poteri hanno assegnato loro. Per le persone, migliorare la loro situazione, ha sempre significato tempo di lotta ed oggi è una volta ancora lo stesso. Molti esempi di sopravvivenza dignitosa, di lotta, di non rassegnazione, sono in corso o già fanno parte di questa realtà nuova.
È importante che cerchiamo dei modi che permettano l'azione combinata in modo che le lotte non cessino o siano separate. Le differenti lotte
popolari hanno bisogno di essere circondato di sostegno e solidarietà. Siamo parte di queste persone che soffrono e sognano, e le loro lotte
devono essere le nostre lotte. Senza alcun dogma isolante o paralizzante, dobbiamo occuparci largamente e continuamentemente dei problemi
specifici di questo momento storico. Con azioni unite in un segno di rispetto della reale pluralità che si trova nelle nostre organizzazioni
sociali e politiche. Con sufficiente fermezza da impedire di entrare in strade senza uscita o in circuiti chiusi danno speranze per il futuro. Una volta ancora, soltanto la lotta aprirà la porta.
Il 2 di gennaio 2003
Federación Anarquista Uruguaya (FAU)
Federação Anarquista Gaúcha (FAG)
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