CONTRO TUTTE LE GUERRE E TUTTI GLI ESERCITI Ci dicono che vogliono la pace Ci dicono che sono democratici Ci dicono che sono per la libertà E per avere la pace, la libertà e la democrazia bisogna fare la guerra. Per avere la libertà bisogna limitarla. Per avere la democrazia bisogna metterla in soffitta. Certo, si fa la guerra ai dittatori come Saddam o ai terroristi come Bin laden a cui l'Occidente ha dato armi e denaro in passato. Perchè servivano alla causa della pace, della libertà e della democrazia. Allora. Ora, non servono più. Ora si vendono le armi agli sceicchi sauditi, che sono certamente più coinvolti nell'attentato dell'11 settembre di quanto non lo sia l'Irak, da sempre paese laico e non fondamentalista. Ma lo si fa nel nome della pace, della libertà e della democrazia. E domani si farà la guerra all'Arabia Saudita. In nome della pace, della libertà e della democrazia. Ma il mondo non si divide in democratici "buoni" e antidemocratici "cattivi". Si divide casomai, in oppressi ed oppressori, in ricchi e poveri, in chi il potere ce l'ha e chi lo subisce. Saddam, Bush, le satrapie MedioOrientali, la divisa e ipocrita Europa, il criminale di guerra Sharon, l'emergente Cina,la Russia dell'ammazza ceceni Putin, e perfino l'italia del mediocre e megalomane Berlusconi sono poteri , statali e non, che si alleano e si combattono a seconda delle convenienze del momento, che si spartiscono le risorse o utilizzano utili idioti da scaricare al momento opportuno. Magari muovendogli guerra con il pretesto di nobili ideali. In nome della libertà, della pace, della democrazia, di qualche religione, della civiltà, ma in realtà in nome dei propri interessi, del proprio potere, da perpetuare, guerra dopo guerra, omicidio dopo omicidio. Un potere che si nutre di guerra, di sfruttamento e di iniquità. Non oggi e domani, ma sempre. Per questo siamo sempre in guerra. E per questo non si può essere solo contro questa guerra, ma contro tutte le guerre. E non si può essere solo per la pace, perché la pace non è l'intervallo fra due guerre, ma è la fine dell'oppressione, dello sfruttamento, dell'ineguale distribuzione delle risorse, della divisione tra i popoli , della divisione fra governanti e governati. E' un cambiamento nella struttura di base della società, e non solo quieto vivere. Perchè un altro mondo è possibile, senza più padroni e servi, senza più eserciti, senza più guerre. Il 15 febbraio saremo in piazza a Roma contro la guerra insieme ai Disobbedienti. CIRCOLO ANARCHICO PONTE DELLA GHISOLFA VIALE MONZA, 255 Milano www.ecn.org/ponte |