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CON IL PERMESSO DI SOCRATE "Chi vuole muovere il mondo deve muovere prima se stesso"- (Socrate)

Per Socrate questo mondo aveva l'aria giovane, il gusto dell'incoscente che
comanda agli uomini di agire per se stesso. Socrate girò molto per
conoscere cosa pensava la gente .
Da questa idea richiamò alla sua mente gli insegnamenti del passato. Si
sentiva subissato dalle 1 ingiustizie e volle liberarsi.
Ogni notte si tormentava con i pensieri e non riuscì a prendere sonno per
una settimana intera. Voleva capire, ma non sapeva se e quando avrebbe
smesso di dover capire.
La sua fronte prominente spuntava di profilo da dietro il vetro della
finestra della sua casa. Si aggrottava sempre più spesso, aveva i capelli
(pochi) appiccicosi e sudati sulle tempie, le vene del collo gonfie, i
piedi scalzi e vecchi, le mani strette strette come se stringessero forte
un'idea per non farla scappare. Doveva essere un pensato re moderno, per
questo decise di vestirsi con colori sgargianti .
Il mondo attraversava il mondo, alcuni con le orecchie e gli occhi chiusi
muovevano la bocca senza cuore. In quest' epoca bisognava superare il
passato con le novità. Socrate aveva notato che le persone cercavano di
inventare sempre delle cose nuove e ne sprecavano tantissime per timore di
non andare avanti. Socrate guardava sospetto, gli sembrava che la macchina
del mondo girava ormai da sola da parecchio tempo come se le persone
fossero tutte lì a girare sopra la terra con l'inerzia che una spinta
prepotente aveva generato.
Socrate portava due bei baffi all'antica con il ricciolo in fondo che si
lisciava con la mano quando gli veniva alla luce della mente qualche cosa
di buono .
Conobbe, nel suo vagabondare, delle persone simili a quelle conosciute in
passato con le quali intrecciò profonde amicizie. Si scambiavano pensieri,
parole con calore e con passione sincera . Piano piano i suoi occhi
ripresero il colore originario e la sua fronte si distese. Ogni volta che
si congedava con un saluto da un amico o un'amica pronunciava le seguenti
parole: "Buona contaminazione"!
Qualcuno al momento non capiva, ma i tanti discorsi fatti rimanevano da
qualche parte. Socrate non amava convincere gli altri, non era nella natura !
Scongiurava i piani di guerra fatta apposta che "preveniva" nel senso che
veniva prima di una cosa che si chiama Morte. A piacer suo manifestava una
volontà di pace libera dal dominio, entrando nei negozi a fare la spesa si
scambiava un segno di pace con le persone in fila e con il commerciante, la
cassiera e il fruttivendolo più simpatico. Era un po' strano, non omologato
per indole propria .
Pensava che tutto sommato il mondo avrebbe voluto girare per conto suo
senza ricevere lo spintone dai dominatori, poteva spingersi in movimento
ancora e girare per vivere e non per morire! Socrate era uno screanzato
oltre che pensatore professionista e viveva bene.
Furono in dieci a metterla giù; (dura in maggioranza). Durò a lungo e
lasciò un certo odorino. Andarono davanti alle fabbriche della guerra, alle
ambasciate dei governi, sull'uscio delle case dei singoli uomini potenti e
spietati! La facèvano su un foglio di carta e come un rito liturgico la
depositavano davanti all'ingresso di diverse sedi interessate complici e
mortifere .Una lunga fila ben disposta a favore di non lasciare dubbi ed
equivoci. "Stronzi e basta"! Ogni pezzo con scritto vicino in stampatello:
da Socrate, da Paolo, da Maria, da Marco, da Susanna, da Marina, da
Claudio, da Carlo, etc
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