Dalla conferenza di John Cooley

(autore del libro " Una guerra empia" - la CIA e l'estremismo islamico, eleuthera )

al Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa. Milano, 19 ottobre 2001



M. Questa guerra è ingiusta perché è una guerra; ma è fondamentale domandarci il perché di questa guerra e il libro di John Cooley, evidentemente ignorato ( prima ) oggi assume importanza per questo connubbio che c'è tra i vari poteri che oggi vengono dipinti come il "bene" e il "male": il fondamentalismo islamico o gli americani. Crediamo che nessuno meglio di lui ( Cooley ) riesca ad articolare e distillare quanto ci viene in modo manicheo dipinto in questi giorni. Roberto Festa ha avuto il merito di intervistare Cooley in tempi non sospetti ( prima dell'attentato alle torri gemelle ) e ha già letto il libro e conosce bene il tema. La parola a Festa che ci presenta Cooley.

F. Buona sera. Io ho da dire due cose prima di passare la parola a John Cooley: Più che il titolo originale è il titolo in italiano "La guerra empia- la CIA e il terrorismo islamico" definisce in modo chiaro, veloce e precissimo i termini del conflitto a cui stiamo assistendo in questi giorni. In queste settimane sono state dette parecchie cose su questo libero ( un libro profetico ). E' un libro profetico per una ragione molto chiara: mette in ordine, in fila una serie di fatti, di vicende, di storie, di uomini, di sigle e mettendo in fila tutto questo, attraverso un processo razionale e logico di presentazione dei fatti arriva ad una conclusione: arriva alla conclusione a cui stiamo assistendo di un attacco all'America, l'ultimo capitolo si intitola "attacco all'America" e prefigura la possibiltà di un attacco che arrivasse dai cieli.
Questa massa enorme di informazioni e di notizie viene a John Cooley dalla sua esperienza, dalla sua vita. Cooley da più di 40 anni segue le vicende del Nord Africa, del Medio Oriente. Ha iniziato seguendo per tre anni le vicende del Pentagono, poi è passato a Londra, da Londra a Cipro; adesso è ad Atene dove lavora per la rete televisiva ABC.
Da tutti questi posti lui partiva per seguire quello che succedeva in Algeria, in Iran.Ha seguito le lotte anticoloniali, ha seguito tutta la vicenda della guerra d'Algeria per otto anni. Non ho altro da dire se non una cosa: in questi giorni ho riletto dei brani del libro e la cosa che mi ha sorpreso molto è un fatto: è un libro senza una tesi precisa, pieno di idee, ad esempio la questione del "blow back" del contraccolpo della politica estera americana dal dopoguerra ad oggi, l'idea dell'utilizzazione in funzione antisovietica ( a partire da Truman negli anni '50 ) dei gruppi fondamentalisti islamici. Tante idee, senza una tesi precisa, se non questi fatti, queste storie, queste vicende, questi uomini che lui, con una capacità magistrale di mettere insieme tutto, mostra nelle pagine. E' un libro che ci lascia con una serie di dubbi, di questioni che sono appunto i dubbi e le questioni che ci poniamo noi in questi giorni.
Io ho finito e vorrei fare una domanda. Stasera in radio lui è venuto e lo abbiamo intervistato e ha detto una cosa interessante e forse su cui i media si sono poco soffermati, la questione della Giordania: fino ad adesso ci è stato detto che era impossibile immaginare un attacco di questo tipo agli Stati Uniti. Due o tre giorni prima la Giordania, i servizi segreti giordani informarono il governo americano di quello che stava succedendo. Questa è la mia prima domanda: che cosa è successo e che notizie John Cooley ha?

C.Due o tre settimane prima degli attacchi i servizi di intelligence giordani hanno avuto un ruolo determinante nel seguire e prevenire attacchi da parte di Bin Laden.
Hanno dato degli avvertimenti piuttosto vaghi e forse per questo motivo Bush, l' FBI e la CIA li hanno ignorati. Questi avvertimenti parlavano di un attacco terroristico molto importante sul suolo americano, con aereoplani. Non si menzionava se gli aereoplani avrebbero dovuto essere dirottati o meno; semplicemente si menzionava il nome in codice di questo attacco: "Il grande matrimonio" [big wedding].
Washington dopo gli attacchi ha negato che ci siano stati questi avvertimenti la stessa Casa Bianca non è andata oltre i confini dell'ambasciata americana ad Amman. Questa è la nota curiosa di questi attacchi sono a conoscenza molte persone nel mondo e solamente adesso gli USA se ne stanno rendendo conto direttamente.

F.Due cose per capire meglio quello che sta succedendo in questi giorni.
La prima: lei parla di un intervento della CIA dei servizi segreti americani nell'appoggio a Bin Laden e della rete terroristica Al Qaeda. Che tipo di intervento reale c'è stato, cioè che in cosa e come gli USA hanno aiutato la rete terroristica Al Qaeda e quindi Osama bin Laden? la seconda: come funzionano i meccanismi interni di FBI e CIA, chi prende le decisioni, a che livello vengono prese? Perché pare molto strano che una notizia di questo tipo possa sfuggire. Che tipo di livello di accertamento di responsabilità c'è? Come mai a questo punto Tenet e il direttore dell'FBI sono rimasti ai loro posti dopo quello che è successo?

C.Non ho mai detto o scritto che la CIA abbia supportato bin Laden o Al Qaeda. Quello che voglio dire col mio libro è spiegare in che modo gli Stati Uniti hanno supportato l'estremismo islamico. Questo risale agli anni '50, alla guerra fredda, alla contrapposizione tra Stati Uniti e Unione Sovietica e quando il mondo islamico si contrapponeva alla presenza del comunismo.
Questo supporto è partito in modo molto discreto e nascosto alla Fratellanza Musulmana, un movimento estremista. In generale il supporto dell'amministrazione americana ha avuto luogo soprattutto negli anni '50 e '60 anni in cui si dimostrò molto favorevole al movimento e anni in cui il movimento in Giordania aveva membri all'interno delle strutture governative e anche in Siria.
Questa specie di flirt con la Siria ha avuto inzio quando, nel 1979 l'Unione Sovietica ha invaso l'Afghanistan. L'amministrazione Carter, dopo l'invasione, ha preso la decisione di reclutare degli eserciti di mercenari, di musulmani volontari sia dei paesi arabi che di altri paesi dove i musulmani erano minoranze. Paesi ad esempio coinvolti sono le Filippine, la Malesia e anche gli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno deciso di istruire queste truppe in Pakistan attraverso un vero e proprio accordo. La seconda decisione degli Stati Uniti, ed è stata una decisione molto negativa, fu quella di dare al Pakistan il controllo totale e di gestire il reclutamento di volontari, le forniture, l'addestramento di queste truppe e di reclutare i gruppi di mujaidin più importanti.
La base principale di questa guerra santa o jihad era in Pakistan e il Pakistan avrebbe certamente ottenuto una base nel caso in cui i russi fossero stati cacciati. Il presidente del Pakistan, Zia Hul Haq ha sottoscritto un accordo con il consigliere di Carter per la sicurezza nazionale, , sul fatto che il Pakistan dovesse avere il controllo totale sulla jihad. La storia si ripete, anche oggi l'America forma coalizioni per distruggere bin Laden e i Talebani La coalizione istituita all'epoca dall'America comprendeva alcuni paesi come la Cina l'Egitto, l'Arabia Saudita che aveva un ruolo molto importante pperchéera la principale fonte finanziaria della jihad, e anche l'Inghilterra ha avuto un ruolo considerevole, come lo gioca ora nei confronti di questa guerra per il reclutamento di commandos speciali in Afganistan. Ciascuno in quell'epoca, come oggi, ebbe una sua specifica ragione per intervenire. Questa campagna della jihad è diventata molto popolare in America, , in realtà non ci sono truppe americane sul campo, solo pochi della CIA in Afghanistan o in Pakistan, hanno addestrato gli addestratori pakistani, non erano gli afghani che andavano in America per addestrarsi.

F. Io avrei altre due domande. La prima riguarda l'intelligence pakistana e saudita. Ci sono state una serie di sostituzioni nei due servizi segreti; che cosa sta succedendo?
L'altra questione più generale di politica internazionale ed è sostenzialmente questa: l'anno scorso è stato pubblicato un libro negli Stati Uniti che si intitola "Blow back", l'ha scritto Johnson, uno studioso americano che parla del blow back, cioè del contraccolpo. Dice che gli Stati Uniti si sono trovati ogni volta contro i paesi dove sono intervenuti. C'è un contraccolpo della politica estere americana.
Per esempio l'Iran. Dopo aver favorito nel '53 l'ascesa dello Scià gli Stati Uniti sono stati coinvolti nel paese fino all'occupazione dell'ambasciata (ad opera di studenti , subito dopo l'avvento della Repubblica Islamica, ndt ). Lei che cosa ne pensa?

C. Inizierò dalla seconda parte della domanda, riguardo al "blow back" dirò che tutti i volontari, specialmente delle forze aeree, di ritorno dalla guerra usavano l'addestramento ricevuto in 65 diverse specialità che andavano dallo sgozzare un uomo col fil di ferro puittosto che occupare città con poche forze, per destabilizzare governi e società in particolar modo Egitto ed Algeria, ma anche Sudan e Filippine, con ripercussioni sull'America.
Tutti i paesi che hanno adottato questo tipo di politica hanno sofferto un "blow back" soprattutto la Cina che ha fatto il grosso errore di supportare i mujaidin e ha accusato il contraccolpo con l'attentato avvenuto nella parte occidentale della Cina.
Torno alla prima parte della domanda. Per quanto riguarda il Pakistan il governo ha daeciso di dare il suo appoggio agli Stati Uniti in questa guerra per trovare e distruggere bin Laden. Ha sentito il bisogno di sostituire i vecchi funzionari militari che avevano appoggiato i Talebani. Ahmed ( direttore dell'ISI, il servizio segreto pakistano ) è stato il primo a perdere il posto.
Prima ho parlato del Pakistan, ora parlo dell'Arabia Saudita, dove prima dell' 11 settembre la famiglia reale saudita ha sostituito iil capo dell'intelligence che si chiama ben Faisel che è un amico personale di bin Laden ed ha degli stretti rapporti con la famiglia di costruttori da cui viene bin Laden e che è la più grande dell'intero Medio Oriente. Ben Faisel è stato sostituito appena prima dell' 11 di settembre.
Molti osservatori dell'Arabia Saudita hanno avvertito il dissenso interno riguardo alla guerra. Pochi giorni dopo l'attacco, il pricipe el Aiat che è il ministro degli interni ha avvertito gli Stati Uniti di non bombardare le popolazioni civili in Afghanistan e che non potranno usare la basi in Arabia Saudita per operazioni offensive e questo è stato uno choc perché ha denotato una mancanza di accordo all'interno della famiglia reale. Qualcosa sta bollendo in pentola e bisogna prestare attenzione a questi fatti anche perché l'Arabia Saudita è un alleato chiave degli Stati Uniti per le basi che si trovano sul suo territorio.
In Arabia Saudita ci sono basi da cui partono i raid contro l'Iraq; ci sono 25000 soldati americani, magazzini con tanks, tonnellate di munizioni, benzina.
Nel 1991 bin Laden si recò dal re dell'Arabia ed ebbe una rottura con lui perché secondo lui i soldati americani dovevano essere assolutamente espulsi ed il re doveva essere il guardiano dei luoghi sacri e non avrebbe mai dovuto tollerare che le donne ( militari USA, ndt ) guidassero la macchina, agissero in modo provocatorio....
Bin Laden cominciò a supportatre la jihad e i movimenti estremisti in Egitto anche con l'assassinio di Sadat nel 1991 e il braccio destro di bin Laden era cairota, nel 1996 scomparve dall'egitto e ora lo possiamo vedere accanto a bin Laden nei filmati diffusi in tv.
In Egitto il movimento della jhad iniziò ad assassinare dei bersagli ben definiti come giudici, poliziotti o giornalisti e e cercò anche di assassinare, ad Addis abeba, Mubarak.
Mubarak andò a Riad dove chiese al re Saudita di sconfessare totalmente e di tagliare qualsiasi tipo di rapporto con Osama bin Laden, cosa che il re fece; gli ritirò anche il passaporto.
La famiglia reale e gli USA esercitarono una tale pressione sul Sudan ( dove bin Laden si trovava ) per espellere bin Laden, il governo lo espulse.
Nel 1994 con dei voli speciali della sua organizzazione si recò in Afghanistan con i suoi seguaci . Al Qaeda che recluta egiziani, algerini, sauditi, persone di varie nazionalità. Al Qaeda è responsabile dell'attacco alla CIA nel 1993 che provocò vittime tra i funzionari e dell'attacco al World Trade Center ( sempre nel 1993 ), sette morti e mille feriti .
L'esempio del 1993 illustra il "blow back" di cui parlavamo prima.
Un cittadino irakeno ( 1992 ) è stato fermato all'aeroporto di New York, aveva un manuale della CIA che insegnava a fabbricare bombe con fertilizzanti e benzina, lo stesso tipo di bomba usata contro il WTC, bombe simili avrebbero dovuto essere usate in una serie, sventata, di attentati simultanei contro la sede dell' FBI, il ponte G. Washington, dell'ONU, ecc
Il manuale trovato nella valigia dell'irakeno insegnava a costruire bombe dello stesso tipo di quelle che furono ingnate agli agenti pakistani, altro esempio di contraccolpo...