Acqua: Bolivia.
La
lotta dei campesinos contro le privatizzazioni delle risorse idriche da parte
delle multinazionali. Fonti: "Guerrieri d'acqua" di Geraldina Colotti
in Il manifesto del 21 Luglio 2002; "La privatizzazione dell'acqua"
di Susan Bryce; Incontro pubblico con Omar Fernandez, della Coordinadora organizzato
da Yabasta Bologna. Ottobre 2002.
Le istituzioni
internazionali hanno un ruolo fondamentale nel processo di privatizzazione
delle risorse. I loro piani di aggiustamento strutturale prevedono sempre
l'entrata di privati, quasi sempre si tratta di grosse multinazionali occidentali,
nei settori gestiti dal pubblico. Nel 1998
la Banca Mondiale rifiutò di garantire un prestito di 25-milioni di
dollari USA per il miglioramento dei servizi idrici a Cochabamba, la terza
città della Bolivia, a meno che il governo non avesse venduto il sistema idrico
pubblico al settore privato e passando i costi ai consumatori. Fu presa in
considerazione solo un'offerta e il servizio fu affidato ad una filiale di
un gruppo guidato dalla Bechtel la gigantesca compagnia di progettazioni implicata
in Cina nella famigerata Diga delle Tre Gole, che ha causato l'esodo forzato
di 1.300.000 persone. Nel gennaio del 1999, prima ancora di aver esposto la
sua insegna, la compagnia annunciava il raddoppio dei prezzi dell'acqua. Per
la maggior parte dei Boliviani, questo significava che l'acqua sarebbe costata
più del cibo; per le persone a salario minimo o disoccupate, la bolletta dell'acqua
era cresciuta improvvisamente a circa metà del loro bilancio mensile. Ulteriore
affronto, la Banca Mondiale ammetteva il monopolio per i concessionari privati
dell'acqua, annunciava il suo sostegno ad una valutazione dell'acqua a pieno
costo, agganciava il costo dell'acqua al dollaro USA e dichiarava che nessuno
dei suoi prestiti poteva essere usato per sostenere i non abbienti per i servizi
idrici. Tutta l'acqua, anche da pozzi della comunità, aveva bisogno di permessi
di accesso, ed i contadini e i piccoli coltivatori diretti dovevano addirittura
comprare i permessi per raccogliere l'acqua piovana sulle loro proprietà. Cosa poteva
fare chi non aveva lavoro o disponeva di un salario minimo dai 60 agli 80
dollari e doveva pagarne 30 per bere? Poteva solo ribellarsi o morire. All'inizio,
il movimento era prevalentemente composto da campesinos, obbligati a pagare
alle multinazionali l'acqua del pozzo che utilizzavano da sempre per irrigare
i campi, ma con il tempo la partecipazione è cresciuta e dentro ci sono attualmente
anche studenti, operai, professionisti. Per contrastare le crescenti privatizzazioni
delle risorse idriche, nel 1999 nacque a Cochabamba in Bolivia il Coordinamento
per l'acqua e per la vita. La Coordinadora come viene chiamata, raccoglie
istanze diverse della popolazione povera urbana e contadina, impegnata in
varie strategie di sopravvivenza, dalle autoriduzioni delle bollette, alle
occupazioni di strada. Il suo portavoce è il fotografo Cardosos che usa la
sua arte per avvicinare le persone ai movimenti politici e per svelare
i grandi piani neoliberisti. Il 10 aprile
2000, centinaia di migliaia di persone marciavano verso Cochabamba per una
protesta anti-governativa. Il governo ha fatto marcia indietro, ordinando
la cessazione del monopolio assoluto su tutte le fasi della sua gestione alla
compagnia "Aguas del Tunari", fantoccio della transnazionale estera, Bechtel,
a cui ha intimato di uscire dalla Bolivia. Successivamente ha revocato la
legislazione sulla privatizzazione dell'acqua, prevedendo il diritto per la
Coordinadora di cogestire l'Azienda dell'acqua, rimasta pubblica. Quella di
Cochabamba, è stata una prima vittoria contro i mercanti dell'acqua. In un
mese e mezzo di scontri, occupazioni, blocchi stradali, sono riusciti a cacciare
dal paese le multinazionali. Una vittoria pagata a caro prezzo, però. Dei
militari armati, vestiti da civili, hanno sparato sulla folla, ferendo 80
persone e uccidendo un giovane di 17 anni. Ma significativo rimane il fatto
che la popolazione unita e guidata ha sconfitto i piani di privatizzazione
di Banca Mondiale e multinazionali.