Nuovi media, nuove prospettive?
Da
Rete 4 a Telefabbrica. Di Giancarlo Benazzi. Dicembre 2002.
Rete 4 dovrà andare su satellite. Così ha deciso la Corte Costituzionale, dato che il possesso di tre reti da parte di Mediaset viola il principio del pluralismo. Questa decisione ha fatto andare su tutte le furie il ministro alle telecomunicazioni Maurizio Gasparri, che si è impegnato in una difesa a tutto campo di Mediaset: "Vogliono mettere fuori combattimento un gruppo editoriale condannandolo al nanismo imprenditoriale, quando c'è da affrontrare una concorrenza globale, planetaria, ovvero Murdoch, che arriva e sbaraglia tutti, capito?".
Murdoch è un imprenditore australiano, già proprietario del "pacchetto televisivo" Stream, diffuso via satellite e via cavo (con Fastweb), ed ora proprietario anche di Tele +, l'altro "pacchetto televisivo" presente in Italia, diffuso via satellite, cavo e via etere. Il progetto che Murdoch sta sviluppando in Italia porterà quindi entro il 2003 alla formazione di un vero concorrente per Mediaset, concorrente che si chiamerà Sky Italia.
La posizione "illegale" di Rete 4 era già palese da diverso tempo, e non è sfuggita a molti compagni del movimento, che, riuscendo ad incunearsi tra le pieghe lasciate dall'illegalità di Rete 4 ed i coni d'ombra delle TV legittime proprietarie delle frequenze, si sono attivati per creare una serie di TV di quartiere in diverse città.
La prima di queste TV è stata Orfeo TV, che trasmette in un quartiere di Bologna, dalla via Orfeo dal 21 giugno scorso. La sua nascita e quella del network Telestreet, è scaturita dal gruppo di Radio Alice, la piccola emittente radiofonica bolognese divenuta famosa negli anni '70 per la sua capacità di essere voce del movimento giovanile di quegli anni e per la carica innovativa delle sue trasmissioni. Radio Alice, insieme con altre piccole radio "democratiche e di movimento" che stavano nascendo in quegli anni, riuscì a battere il monopolio della RAI, contribuendo alla diffusione delle radio libere. Ora il progetto rimane lo stesso, ampliandosi dalla radio e dal web fino alla TV: ricostruire dal basso la democrazia della comunicazione. Dichiara a proposito Valerio Minnella, uno dei fondatori di OrfeoTV, ai microfoni di Radio Alice quando la polizia fece irruzione in diretta sospendendone le trasmissioni: "Siamo tutti inferociti per la situazione italiana. Tieni presente che allora Radio Alice fu la radio che permise di battere il monopolio radiofonico, attraverso il processo che subimmo e la successiva sentenza di assoluzione, che decretò l'incostituzionalità del monopolio e la nascita delle radio libere. Vedere rinascere un monopolio di fatto oggi, a livello televisivo, ci preoccupa molto. Allora era un monopolio di stato, oggi è un discorso di concentrazione e di controllo nelle mani di un unico soggetto del 92% del mercato televisivo italiano".
TV Orfeo ci informa che "Sabato 14 dicembre a Bologna, presso il TPO (http:/www.ecn.org/tpo/static/info.htm), viale Lenin, 3, si terrà un "Meeting generale delle televisioni di strada". Si parlerà del perché costruire micro TV, dei problemi e dei rischi tecnici e legali che si incontrano, del come si installa una micro TV e si utilizzano le apparecchiature. Per quelli che hanno già dato vita alla loro Street TV, per chi vuole realizzarla, o comunque per coloro che intendono partecipare alla costituzione della rete di Telestreet (http://www.telestreet.it). Una giornata di lavoro, di scambio, di incontro, fra tutti coloro che intendendono opporsi al regime berlusconiano della televisione unica".
Ma non basta. Dopo Orfeo Tv di Bologna e Teleponziana di Trieste, dovrebbe infatti debuttare in dicembre su una frequenza libera, Telefabbrica di Termini Imerese, nata "dall'urgenza di documentare le storie dei lavoratori in questo momento di lotta per il diritto al lavoro. "Telefabbrica - si legge in una mail manifesto pubblicata nel forum di Telestreet - è una televisione di strada realizzata da un gruppo aperto di persone che gratuitamente prestano il loro tempo e il loro lavoro per fornire un'informazione indipendente, occupando a Termini uno spazio libero nell'etere monopolizzato e trasmettendo giorno dopo giorno le varie fasi della protesta. Telefabbrica coprirà una piccola porzione di territorio, nella migliore delle ipotesi l'intera Termini Imerese".
Molto quindi sta bollendo nella pentola della comunicazione. Il monopolio sul sistema di comunicazione che si è stabilito in Italia è illegittimo e intollerabile. Non basta quindi protestare contro l'occupazione privata dell'etere. E' necessario ricostruire dal basso la democrazia della comunicazione. Farlo è possibile, creando ovunque televisioni di strada come hanno fatto i compagni di OrfeoTv ed ora di Telefabbrica.
Qualcuno può obiettare che si tratta di un'idea ingenua e minoritaria. Certo OrfeoTv è minuscola, ma non sarà minoritaria se la seguiranno altre mille antenne di strada. E non è del tutto ingenua se pensiamo che nel futuro la banda larga e la diffusione della tecnologia satellitare creerà le condizioni tecnologiche per la convergenza dal basso tra internet e Tv. Si sta quindi incrinando da una parte il sistema di comunicazione centralistico della TV, che ha visto sempre utenti passivi e dall'altro il sistema che vedeva tagliato fuori chiunque non avesse enormi capitali e non fosse capace di coalizzare forti quote di pubblicità. Ora i prezzi della comunicazione visiva sono diventati accessibili grazie alle telecamerine digitali, che riescono a produrre immagini di ottima qualità e grazie agli abbassamenti di costi che si stanno profilando per la trasmissione via satellite di una piccola TV. I primi passi sono stati mossi dal videostraming, dalla TV via Internet, che mette a disposizione gratuitamente, filmati, trailers, videoclip, divx, e quant'altro. Ma nel vicino futuro avremo Internet sul TV di casa e, questo è un augurio, Orfeo TV sulla TV degli utenti di Bolzano e .... molto oltre. Se pensiamo che una trasmissione via satellite in Europa può raggiungere oggi oltre all'intera Europa anche il nord Africa ed il Medio Oriente (fino al Pakistan) e che gli utenti satellitari sono oggi 5 milioni solo in Italia, le prospettive sono veramente buone.
21/06/2002 - Le prime parole di Orfeo TV
Nasce
oggi Orfeo
La prima tv di strada.
Nasce nella consapevolezza di rivendicare un diritto inalienabile sancito
dall'articolo 21 della nostra costituzione.
La legislazione vigente non permette l'esistenza di tv libere che non abbiano
ricevuto la concessione governativa.
E' una situazione simile a quella degli anni 70 quando radio e tv indipendenti
cominciarono a trasmettere via etere nonostante il monopolio dello stato lo
vietasse.
Quella battaglia come sappiamo fu vinta.
Oggi come allora vogliamo assumerci a viso aperto la responsabilità
di iniziare una nuova battaglia sulla libertà e la democrazia dei mezzi
di comunicazione.
Se non saremo soli la vinceremo.
E l'aria diventerà più respirabile per tutti.
Andiamo
a cominciare.