Coerenza
e persecuzione
Riportiamo di seguito un comunicato diffuso
dalla Comunità di base "Viottoli" in seguito alla pubblicazione
del documento vaticano sull’esclusione degli omosessuali dal sacerdozio.
Di don Franco Barbero. Novembre 2005.
Reds - Gennaio 2006.
Ho letto con attenzione il documento
vaticano sull’esclusione degli omosessuali dal sacerdozio, anticipato
dall'agenzia ADISTA del 24 novembre. La stessa agenzia di stampa presenta un
riassunto dei contenuti della “Istruzione” della Congregazione per
l’educazione cattolica e il lungo periodo della sua gestazione in questi
termini:
“Se un candidato pratica l’omosessualità o presenta tendenze
omosessuali profondamente radicate, il suo direttore spirituale, così
come il suo confessore, hanno il dovere di dissuaderlo, in coscienza, dal procedere
verso l’Ordinazione”. È questo, in sostanza, il contenuto
dell’Istruzione “Circa i poteri di discernimento vocazionale riguardo
alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro immissione al seminario
e agli ordini sacri”: un documento che ha avuto una lunghissima gestazione,
che è stato approvato da papa Ratzinger il 31 agosto scorso e firmato
il 4 novembre dalcard. Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per
l’Educazione cattolica, e dal segretario mons. J. Michel Miller. Lunghissima
la gestazione, si diceva (circa otto anni), nonostante le scarne dimensioni:
cinque pagine appena di testo, suddivise in tre capitoletti. Il documento ribadisce
la posizione del Catechismo della Chiesa cattolica, che distingue tra atti omosessuali
(intrinsecamente immorali e contrari alla legge naturale) e tendenze omosessuali
(oggettivamente disordinate). Ma ai fini dell’ammissione al seminario
e al sacerdozio, questa distinzione non serve: se è vero, infatti, che
le persone che manifestano tale tendenza - afferma il documento - “devono
essere accolte con rispetto e delicatezza”, “la Chiesa, pur rispettando
profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario
e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano
tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura
gay”.
Voglio aggiungere alcune personali riflessioni.
1) L’attuale presa di posizione è lo sbocco di un “pensiero
vaticano” ormai trentennale. Si tratta, in verità, di un pensiero
che di anno in anno, di documento in documento, si è fatto sempre più
ossessivo, aggressivo e mistificatorio, ma non si può dire che manchi
di coerenza.
2) Infatti, dietro il ribadimento del rispetto, della delicatezza e della comprensione,
si nascondono una concezione chiaramente discriminatoria e una pratica pastorale
di aperta emarginazione di gay e lesbiche all’interno della chiesa.
3) Il documento vaticano che proibiva due anni fa ai politici cattolici di appoggiare
qualunque legge che riconoscesse i diritti delle coppie omosessuali significava
il passaggio dall'emarginazione all'aperta opposizione al riconoscimento di
un diritto civile fondamentale.
4) Ora con quest'ultimo documento siamo giunti alle estreme conseguenze. Solo
la “natura eterosessuale” è dichiarata idonea al ministero.
Le altre persone o sono donne, o sono immature, o presentano “disturbi
sessuali incompatibili con il sacerdozio”. La “chiesa buttafuori”
continua il suo progetto di “purificazione” e la sua pratica di
ateizzazione della società.
5) Ma non può sfuggire a nessuno quanto questo documento instauri anche
un clima di caccia alle streghe e di delazione nei riguardi dei numerosissimi
preti e prelati gay che sono ulteriormente spinti o al nascondimento o all’ipocrisia.
6) Gli omosessuali vengono definiti “persone che si trovano in una situazione
che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne”.
Si dimentica che milioni di persone omosessuali ogni giorno svolgono con amore
e competenza, con dignità e fecondità, il compito di genitori,
di educatori, di insegnanti, di terapeuti, di medici, di onesti lavoratori nelle
più variegate aree dell’esistenza quotidiana, culturale, professionale,
artistica, religiosa.
7) D’ora in poi i sacerdoti e i candidati al ministero ordinato nella
chiesa cattolica devono sapere di essere dei sorvegliati speciali a rischio
quotidiano di espulsione. “Nel caso di dubbio serio al riguardo, il vescovo
non deve ammetterlo all’Ordinazione”. Confessore, padre spirituale
e superiori del seminario avranno il dovere, qualora si tratti di un gay incorreggibile,
di dissuaderlo dal procedere verso l’Ordinazione. E, si noti, agirà
in modo “gravemente disonesto quel candidato che occultasse la propria
omosessualità per accedere, nonostante tutto, all’Ordinazione”.
Le porte sono davvero sbarrate.
8) Eccoli, dunque, i nuovi pericoli pubblici.
Non pensate ai guerrafondai, ai corrotti che ci governano, ai mafiosi, ai palazzinari,
agli speculatori. Tutta “brava gente” che in fin dei conti non fa
male a santa romana chiesa; anzi, a volte, fa laute offerte e intrattiene ottimi
rapporti con cardinali e curie. I nuovi mostri, la rovina della chiesa sono
quei giovani che (udite udite!!!) osano vivere secondo la loro natura, hanno
il coraggio di mettere la loro vita a servizio del Vangelo e portano nel mondo
e nella chiesa il dono della loro omosessualità, come una delle possibili
forme di esistenza e di amore. Eccoli i nuovi delinquenti! Siccome non sono
più di moda né i roghi né le lapidazioni, mettiamoli al
bando come uomini e come cristiani di terza categoria: immaturi, disturbati,
contro natura, anormali, peccatori, affamati di sesso, potenziali violentatori...
Questo, dice la gerarchia, non è assolutamente il “marchio di una
ingiusta discriminazione”, ma è la espressione evangelica ed ecclesiale
del nostro rispetto.
9) Questi sono i “sacri pastori” o le guide cieche da cui bisogna
guardarsi?
Caro fratello gay, che cerchi un ministero di amore e servizio nella chiesa.
E’ tempo di non mollare e di cercare strade nuove perché tu sei
prezioso agli occhi di Dio e le comunità hanno bisogno anche di te per
riscoprire i mille volti e i mille sentieri sui quali Dio fa fiorire l’amore
degli uomini e delle donne.
Associazione Viottoli - Comunità cristiana di base di Pinerolo
Pinerolo, dicembre 2006