FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE: IN INDONESIA SCIOPERARE NON SARA' PIU' UN DIRITTO


settembre 2002, Dalla Clean Clothes Campaign

Per il Fondo monetario internazionale il costo del lavoro in Indonesia è troppo elevato. La polizia spara nel corso di una manifestazione di protesta contro l'approvazione di un disegno di legge che smantellerà i diritti dei lavoratori indonesiani. Due sindacalisti restano feriti. Nike e Reebok annunciano la chiusura di due fabbriche che farà perdere 12 mila posti di lavoro.
(notizia ricevuta dal sindacato indonesiano del tessile-abbigliamento Garteks. Per maggiori informazioni: garteks@hotmail.com)

Il 19 agosto migliaia di persone hanno dato vita a un'imponente manifestazione a Cimahi Bandung, la capitale di Giava Occidentale, in Indonesia, per protestare contro due disegni di legge che rischiano di assestare un duro colpo ai diritti acquisiti dai lavoratori indonesiani in anni di dure lotte condotte principalmente nell'industria per l'esportazione. Fra i manifestanti, sigle sindacali, studenti universitari, rappresentanti di ong, e una massiccia presenza di lavoratori dell'abbigliamento. I due spezzoni di corteo che si dirigevano verso il parlamento di Giava Occidentale sono stati ripetutamente bloccati dalla polizia e fatti oggetto di lanci di sassi da parte di individui non meglio identificati, circostanze che hanno dato luogo a disordini. Due sindacalisti sono rimasti feriti da colpi di pistola sparati dalla polizia, 31 persone sono state arrestate e sottoposte a interrogatori nel corso dei quali sono state picchiate e rapate a zero.
Il sindacato Garteks ci chiede di inviare una lettera o un fax alla presidente dell'Indonesia Megawati Sukarnoputri per chiederle di far luce su quanto avvenuto e usare la sua influenza per rivedere i due progetti di legge contestati, e di inviarne copia all'ambasciata indonesiana in Italia
(alla fine del messaggio trovate i testi da copiare e inviare. Se non riuscite a inviare il fax in Indonesia, spedite una lettera).

I MOTIVI DELLA PROTESTA

Il governo indonesiano é in procinto di varare due provvedimenti di legge che preannunciano lo smantellamento progressivo dei diritti acquisiti dai lavoratori indonesiani in anni di dure battaglie. Le prime due misure che potrebbero entrare in vigore già a settembre riguardano il diritto di sciopero. Chi si astiene dal lavoro potrà essere chiamato a comparire davanti a un tribunale e rischia pene che vanno da una multa di 400 milioni di rupie (pari a circa 45 mila euro) a 4 anni di carcere. E' uno dei primi risultati delle sollecitazioni rivolte dal Fondo Monetario Internazionale all'Indonesia per risollevare l'economia del paese che soffre ancora le conseguenze della crisi finanziaria che ha investito l'Asia nel 1997-1998.
Un rapporto del FMI, uscito all'inizio dell'anno, metteva in guardia il governo dal perseverare in una politica di crescita dei minimi salariali al fine di non perdere competitività sul mercato internazionale (da notare che le retribuzioni minime mensili non superano i 46 dollari). Più di due terzi della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà fissata in 2 dollari al giorno e la Banca Mondiale stima che altrettante persone soffrano in Indonesia di malnutrizione e di un accesso inadeguato ai servizi sociali primari. Malgrado i proclami etici, imprese multinazionali come Nike e
Reebok, preoccupate dall'aumento dei minimi salariali, non si sono fatte scrupolo negli ultimi mesi di chiudere attività in Indonesia per trasferirle in paesi con costi del lavoro più bassi e legislazioni più deboli, principalmente in Cina e in Vietnam. Fra luglio e agosto, 3 mila operai della Nike e un migliaio della Reebok sono scesi in piazza a Jakarta per protestare contro l'annunciata chiusura di due fabbriche che taglierà oltre 12 mila posti di lavoro (nel testo originale del messaggio trovate due
articoli sulle manifestazioni contro Nike e Reebok).

 

LETTERA/FAX DA INVIARE ALLA PRESIDENTE DELL'INDONESIA CON COPIA ALL'AMBASCIATA INDONESIANA IN ITALIA

To: Megawati Sukarnoputri
President Republic of Indonesia
Jalan Veteran No. 18
Jakarta Pusat
Indonesia
Tel. 0062-21 384 5627
Fax: 0062-21 384 5001

Ambasciata di Indonesia
Via Campania 55
00187 Roma
tel. 06-4200911
fax 06-4880280

 

Subject: Incident at Cimahi

Dear President Sukarnoputri,

I am contacting you to express my concern regarding the incident that happened at Cimahi West Java, Indonesia on August 19th. A peaceful demonstration was stopped by police, attacked by onlookers, and in the end two demonstrators were shot by police. I am saddened to learn of the repression of the right to free speech and the use of violence against peaceful demonstrators.

I call upon you to use your influence to press for the release of the demonstrators who are still being detained. And importantly I urge you reconsider the two draft laws which were the focus of the demonstration. I understand that the two proposed laws -- a draft of a law on industrial relations dispute settlement and the draft law on placement and protection of employment would undermine workers rights. Indonesian workers have gone through a long process of struggle to earn these rights; please do not take them away.

Sincerely,

(nome e cognome ed eventuale organizzazione di appartenenza)