CHI SIAMO

 

Questo sito è curato da IEMANJÀ, associazione di donne internazionaliste, autonoma e indipendente da partiti e istituzioni. Iemanjà è ospitata a sua volta dal sito REDS, ma è completamente autogestita. Vogliamo esplorare gli spazi che le donne occupano, rintracciare i percorsi di liberazione dei diversi gruppi e movimenti che si muovono sul pianeta, entrare in comunicazione con "le altre".

Quella che segue è la nostra piattaforma, elaborata nel novembre 1999.


 

Il nostro gruppo si impegna a lottare:


1) contro il patriarcato e i meccanismi di esclusione e subordinazione delle donne, in tutte le forme in cui si manifestano nel pianeta;
per l'uguaglianza formale e sostanziale nei diritti e nelle opportunità, come necessaria transizione storica a un nuovo assetto rivoluzionario in cui i bisogni, il diritto, le relazioni non saranno più fondati sul modello maschile;

2) per la costruzione di una soggettività femminile autorappresentata, libera dai vincoli dell'immaginario maschile;

3) per una teoria e una pratica di relazione tra donne che riconosca le rispettive identità (di classe, etniche, generazionali, di orientamento sessuale, culturali) favorendo un percorso di liberazione integrale dal sistema delle oppressioni.

Riteniamo che:

1) la maggior parte delle donne vive diverse oppressioni: per essere donna, per la posizione di classe, per l'appartenenza etnica, per l'età, per l'orientamento sessuale se non si riconosce eterosessuale. Le diverse forme di oppressione, quando si accumulano sullo stesso individuo, non sommano i loro effetti negativi ma li moltiplicano.

2) Il complesso sistema delle oppressioni si rafforza alimentando e sostenendo tutte le forme di dominio, in modo da dividere gli oppressi e creare privilegi.

3) La liberazione della donna può realizzarsi solo attraverso una alleanza con gli altri soggetti oppressi: i proletari, i giovani, le nazionalità dominate, i gay e le lesbiche. Tutti i soggetti devono avere pari dignità E nessuno è legittimato ad adottare la tattica dei due tempi, cioè a posticipare la lotta per la liberazione da una oppressione rispetto ad un'altra ritenuta prioritaria.