TALIBAN, I TRENTADUE PRECETTI PER LE DONNE
UN LIBRO BILINGUE E UNO SPETTACOLO DI MUSICA E POESIA


Marzo 2002

TALIBAN, i trentadue precetti per le donne è in uscita per EDIZIONI TOTALMENTE LIBERE in versione bilingue (italiano/inglese) per poter essere meglio distribuito ovunque.
I guadagni dalle vendite del libro sono destinati interamente al RAWA (Women's from Afghanistan Revolutionary Association)
Il lavoro è stato scritto e presentato per la prima volta in aprile 2001 al Maschio Angioino dove abbiamo aperto (con una buona risposta di pubblico) il festival NapoliPoesia e quello di Genova (nel cortile del palazzo ducale, con Serge Pey).
Poi siamo stati a Bologna (per "Invito in Provincia", la rassegna di cinque poeti italiani che si rapportano con la musica e il ritmo selezionati da Niva Lorenzini), e Nuoro, la Normandia, Pistoia, Palermo.
Sono uscite già diverse recensioni:
"il manifesto" del 25/4/01
"Pagine" n. 32 (mag. 01)
"il Secolo XIX" (8/6/01)
Piazza Grande (dic. 01)
Carta n.6 del 2002

Jack Hirschman ha fatto l'introduzione e, insieme a Raffaella Marzano, la versione inglese (negli USA). Ambre Murard ha fatto la versione francese e Serge Pey ne curerà l'edizione

TALIBAN, i trentadue precetti per le donne viene presentato dal vivo come un concerto di poesia, un'opera musicale diretta dal poeta Alberto Masala (in modo emozionale, con parole più che con gesti)
Il testo è un "canto" poetico e oltre alla sua presenza/voce, in scena c'è Fabiola Ledda, che esegue un ritmo al tamburello fermo e costante, ipnotico, ma allo stesso tempo dialogante. Il tamburello è nella tradizione dionisiaca e nei culti della Dea Madre, da cui noi sardi idealmente discendiamo come cultura, la rappresentazione dell'imene femminile: il TAMBURO-FEMMINA
In contrapposizione c'è Maurizio Carbone, il TAMBURO-MASCHIO, dalla voce profonda e ossessiva.
L'insieme si fonde con il lavoro dei due vocalisti: Miriam Palma e Antonio Are (dalla gutturalità al canto lirico), che si completano a vicenda creando un legame ed un'interazione continua con gli altri elementi e con i fiati di Maurizio Majorana Volta per volta non si esclude la presenza di altri artisti, infatti hanno già lavorato al progetto anche Claudio Parodi (fiati e strumenti elettronici), Badia (voce) e Dominique Paulin (percussioni), André Minvielle (percussioni), Riccardo Pittau (tromba), Alessandro Muzzatti (percussioni), Martin O'Laughlin (didjeridoo), Enza Prestía (voce e tammorra