LA REGIONE LAZIO
ATTACCA LA 194 E PROPONE UNA NUOVA LEGGE SUI CONSULTORI.
RACCOLTA
DI FIRME ALL'UNIVERSITA' DI ROMA PER BLOCCARE IL PROGETTO
giugno 2003, Dal collettivo femminista
La Mela di Eva di Roma
Continua la "crociata" integralista della giunta regionale Storace, contro il diritto delle donne di decidere del, e sul proprio corpo. Dopo il "sussidio-premio" che, prevedendo l'erogazione di una somma ridicola, approfitta delle difficoltà economiche delle famiglie e delle giovani, inducendo le donne a portare avanti la gravidanza. Arriva una nuova proposta di legge sui consultori.
Questa prevede la totale deformazione delle finalità dei consultori stessi trasformandoli in un servizio per il disagio sociale e di assistenza alle famiglie, cancellando la centralità che la legge precedente dava alla salute della donna e rimettendo in discussione la libertà delle stesse di scegliere come, quando e se essere madri, visto che sempre e comunque è riconosciuta come unica priorità la vita dell'embrione.
La signora Olimpia Tarzia, segretaria generale del movimento per la vita italiano, nonché consigliera regionale e prima firmataria di questa nuova proposta di legge, si sta spendendo con tutte le sue forze per realizzare il più rapidamente possibile questo progetto, puntando ovviamente il dito in primo luogo contro la 194, legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, proponendo addirittura la schedatura nei consultori di tutte le donne che decidono di voler interrompere la gravidanza.
Nel "Manifesto del nuovo femminismo", di cui si è fatta promotrice, la signora Olimpia afferma che esiste una profonda alleanza tra la donna e il figlio concepito e che su questa alleanza si deve puntare per "restituire alla donna il suo specifico ruolo nell'accoglienza alla vita, nel prendersi cura dell'altro..", mentre le femministe che conquistarono il diritto all'aborto vengono accusate di essere solo una minoranza che si "arroga il diritto di parlare a nome di tutte le donne".
Ci sembra evidente il tentativo di voler oscurare e falsificare quella che è stata la realtà. Il diritto all'autodeterminazione sul proprio corpo e la legge 194 sono state fortemente volute dalle donne e oggi è necessario difendere e rivendicare ciò che è stato conquistato in 30 anni di lotte e che viene continuamente rimesso in discussione.
Dobbiamo fermare questa legge sui consultori, impedire che le donne vengano degradate a meri "contenitori" con un ruolo predefinito nella società, quello di fare figli, cancellando, di fatto, qualsiasi diritto della stessa come persona libera di scegliere per sè e del proprio corpo, in base ai propri desideri.
Inoltre il progetto della Tarzia prevede il finanziamento con i soldi pubblici delle strutture private contribuendo allo smantellamento del servizio sanitario pubblico. Questo non è altro che un duro attacco ad uno dei nostri fondamentali diritti, quello alla salute, che si inserisce in un progetto più ampio che vede la distruzione dello stato sociale, con il tentativo di cancellazione dell'articolo 18 dallo statuto dei lavoratori, con la legge di privatizzazione dell'Azienda per il diritto allo studio (A.DI.S.U.), con la "riforma della riforma" del sistema universitario firmata dalla ministra Moratti, con le speculazioni immobiliari che hanno portato gli affitti delle case a prezzi insostenibili, e con la proposta dell'azienda del trasporto pubblico romano (ATAC) di aumentare il costo del biglietto.
Bersagli di questi attacchi non sono solo le donne, ovviamente le più colpite da queste politiche di eliminazione di diritti ma le/i precarie/i che si ritrovano ad avere come unica condizione permanente di vita l'incertezza. E per questo che diventa fondamentale opporci con forza alla legge sui consultori e alle politiche neoliberiste che rendono precaria la nostra vita.
MERCOLEDI' 28 GIUGNO ORE 10
DAVANTI ALLA FACOLTA' DI LETTERE
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CONTRO
QUESTA LEGGE
SUI CONSULTORI