IMPUGNARE LA LEGGE SULLE PMA IN QUANTO ANTICOSTITUZIONALE
LE DONNE DELLA CAMPANIA CHIEDONO ALLA REGIONE DI RICORRERE PRESSO LA CORTE COSTITUZIONALE PER VIOLAZIONE DELLE COMPETENZE. PUBBLICHIAMO LA LORO LETTERA, QUALE MODELLO CHE POTREBBE ESSERE SEGUITO IN ALTRE REGIONI


marzo 2004, dalle Associazioni promotrici

 

Al presidente della Giunta Regionale Della Campania
On. Antonio Bassolino

E p.c. All'Assessora alla Sanità On. Rosalba Tufano
Ai Capigruppo della Giunta

 

Napoli, 20/02/04

La definitiva approvazione della legge 1514 sulle PMA rappresenta un vero e proprio atto d'aggressione verso tute le donne del nostro paese.
Nel centro-sinistra, con l,eccezione del gruppo della Margherita, in alcuni settori del centro-destra, si sono manifestate reazioni di indignazione o di aperto dissenso sugli articoli più evidentemente inapplicabili e lesivi dell'autodeterminazione.
Le donne nel paese, se pure l'ingenerosità dei media non ne ha dato conto, hanno articolato una rete che intende attrezzare una difesa operativa contro questa legge, agendo tutte le strade del diritto e della solidarietà.
Noi donne della Campania denunciamo il vistoso intento, contenuto nella legge, di attacco alle libertà ed ai bisogni delle donne, oltre che alla loro salute e chiediamo a Lei Ill.mo Presidente della Regione un incontro, in quanto massimo esponente dell'istituzione delegata all'applicazione delle nuove norme.
Le anticipiamo che riteniamo la legge 1514 inapplicabile, inutilmente vessatoria, penalizzante dal punto di vista economico, e che per questo pensiamo sia interesse della Giunta Regionale sollevare l,eccezione di incostituzionalità della norma, in ragione della palese violazione dei principi del dettato della Carta Costituzionale agli articoli 13 e 32.
Il Presidente della Giunta Regionale, come prevede l'art. 32 l. 87 del 1953 può promuovere davanti alla Corte costituzionale, contro una legge dello stato, una questione di legittimità costituzionale (si veda art. 117 Cost.), oltre che per la recentissima giurisprudenza della Corte costituzionale (cfr. sentt. 6/2004, 274/2003, 303/2003) ha affermato che la regione anche dopo la riforma costituzionale del Titolo V - può sollevare questione di legittimità costituzionale nei confronti di una legge statale solo per invasione di competenze, cioè quando la legge statale denunciata sia potenzialmente idonea a determinare una vulnerazione delle attribuzioni costituzionali regionali previste all'art. 117, 3 e 4 comma, Cost. e non per qualsiasi vizio di legittimità costituzionale come invece può fare lo Stato nei confronti delle leggi regionali.
Pensiamo che l'allarme che la legge sta generando tra le donne che intendono ricorrere alle tecniche di PMA, così come il senso di offesa e parzialità di tutte, richiedano un gesto forte di giustizia e vicinanza delle Istituzioni, per ristabilire un clima di fiducia verso la politica.
Attendiamo un cenno positivo di risposta.

Le sottoscritte
Stefania Cantatore portavoce di UDI (unione donne in Italia)
Avv. Filomena Gallo Presidente p.t.Associazione Amica Cicogna Onlus, Salerno (associazione di coppie sterili)
Comitato legge 194
Mariolina Ruggiano, Presidente Associazione Campana per la lotta alla fibrosi cistica
Giovanna Martano - responsabile Assemblea Donne DS-Napoli
Pina Orpello - responsabile Assemblea Donne DS-Campania
Avv. Elena Coccia, Giuristi Democratici
Forum Prc
Il Coordinamento Donne Napoletane
Arci-donna