ITALIA: LA SOCIETA'
CIVILE, TESTIMONE SCOMODA, ESPULSA DAI CPT
MEDICI
SENZA FRONTIER ESPULSI DAL CPT DI LAMPEDUSA. IL COMUNICATO DI
UN'ANALOGA ONG FRANCESE PUNTUALIZZA IL RUOLO DELLE ONG E INVITA
IL GOVERNO ITALIANO A TORNARE SUI SUOI PASSI
maggio 2004, da Cimade
Parigi, 26 aprile 2004 - La Cimade, organizzazione impegnata da oltre vent'anni nell'assicurare assistenza legale e sociale agli stranieri all'interno dei centri di detenzione francesi, apprende con sconcerto la decisione del ministro dell'Interno italiano di espellere l'organizzazione Medici Senza Frontiere Italia (MSF) dal Centro di Permanenza Temporanea (CPT) di Lampedusa. La notizia arriva a due mesi di distanza dalla pubblicazione del rapporto di MSF sui CPT italiani.
In un momento storico in cui i paesi europei irrigidiscono la legislazione in materia di immigrazione e le disposizioni per espellere gli stranieri irregolari costituiscono una priorità nelle politiche dell'Unione, il ruolo delle organizzazioni non governative è più che mai indispensabile.
Il ruolo della "società civile" all'interno dei luoghi di trattenimento per stranieri in attesa di entrare nel paese o essere espulsi è triplice ed essenziale: in primo luogo apportare un aiuto umanitario alle persone straniere private della libertà, poi assicurare un'azione determinata in materia di difesa dei diritti fondamentali dell'uomo, infine garantire visibilità, testimonianza ed una valutazione critica della questione sia per le autorità istituzionali che per l'opinione pubblica.
L'accettazione di questa triplice funzione delle ONG è un segno distintivo delle democrazie moderne. Purtroppo dobbiamo constatare che la maggior parte degli stati europei, così pronti a impartire lezioni di democrazia al resto del mondo, sono incapaci, nei loro stessi paesi, di accettare che le associazioni possano portare a termine altre missioni, per gli stranieri in situazioni amministrative precarie, che non siano quelle puramente caritatevoli.
L'organizzazione Cimade chiede al Governo italiano di ritornare sulla propria decisione e invita i responsabili politici europei ad sviluppare la loro visione, spesso rigida e sorpassata, circa il ruolo delle organizzazioni non governative.