DIRE NO NON E' UN RIFIUTO
AQUILONE BLU: AL VIA LA PRIMA CAMPAGNA ITALIANA CONTRO L'ABBANDONO DEI NEONATI NEI CASSONETTI, E' IN ARRIVO IL MANUALE ANTIPEDOFILIA PER LA PRIMA INFANZIA


dicembre 2004, Dall'associazione Aquilone Blu

 


Aquilone Blu, la prima Associazione italiana on line impegnata contro la pedofilia e gli abusi sui minori, il 16 novembre lancerà sul proprio sito www.aquiloneblu.org Dire no non è un rifiuto, la campagna di informazione per prevenire l'abbandono dei neonati nei cassonetti dell'immondizia.
Un cassonetto dell'immondizia in primo piano con la scritta "Dire no non è un rifiuto": la campagna di comunicazione sociale, offerta gratuitamente dall'Agenzia Fagan Reggio Del Bravo di Roma, sotto la direzione creativa di Mariano Lombardi, informa così le donne in attesa di partorire che c'è un'alternativa possibile al dramma dell'abbandono, invitando tutte coloro che si trovino in difficoltà a contattare i consulenti di Aquilone Blu al numero 340 66 6 0 655.
"Viviamo nel mondo dell'informazione totale e globale ­ spiega Mariangela Berretti, Presidente e fondatrice di Aquilone Blu - e non siamo capaci di far conoscere una norma fondamentale come quella definita dalla Legge 396 del 2000, alla base del diritto alla salute e alla vita sia della partoriente che del neonato".
Le madri che abbandonano i loro neonati all'addiaccio sono donne disperate che non sanno di avere un'alternativa. Di solito arrivano in pronto soccorso con emorragie devastanti. In qualche caso è proprio il rischio di morte della partoriente che salva il neonato, soprattutto d'inverno, quando il freddo non perdona.
Sono donne povere, che non hanno nessuna possibilità di prendersi cura della loro creatura. Ma anche giovani e giovanissime, magari di buona famiglia, terrorizzate all'idea di svelare la "vergogna" di una gravidanza.
"Sono tutte comunque con le spalle al muro - continua Mariangela Berretti ­ neo mamme disperate, che vivono un disagio sociale e/o economico pesantissimo. Per questo è importante aiutarle a fare la scelta migliore , proteggendo la vita di entrambi, mamme e bambini in difficoltà".
Ora l'Associazione aspetta la risposta del Ministro per le Pari Opportunità, Onorevole Stefania Prestigiacomo, che in un'intervista sul Corriere della Sera aveva caldeggiato proprio la realizzazione di una campagna contro l'abbandono dei neonati .
"Speriamo - conferma Mariangela Berretti ­ che il ministro Prestigiacomo intervenga concedendo il patrocinio dell'iniziativa, che abbiamo già ufficialmente richiesto. Come Onlus di genitori volontari, non abbiamo i mezzi per diffondere la campagna con la capillarità che la situazione richiederebbe, né per tradurla in altre lingue".
La campagna "Dire no non è un rifiuto" sarà diffusa anche con la collaborazione, tra gli altri, del Corriere di Romagna, dell'Unità Operativa Educazione alla Salute e dell'Unità di Neuropsichiatria infantile del distretto di Vittoria, in Sicilia, dei Comuni di Vittoria, Acate e Comiso (RG), dell'azienda ASL n.7 di Ragusa e della Cooperativa Sociale Eureka! di Milano.
Il materiale della campagna, sia in forma cartacea che sotto forma di banner da inserire nel proprio sito Internet, sarà inoltre messo a disposizione di chiunque lo richieda tramite e-mail all'indirizzo info@aquiloneblu.org.

IL MANUALE CONTRO LA PEDOFILIA NELLA PRIMA INFANZIA
"L'indignazione non basta ­ sottolinea l'avvocato Claudia Marsico, vicepresidente di Aquilone Blu ­ e combattere la pedofilia si può. Occorre però costruire al più presto una rete di protezione intorno ai nostri figli e diffondere una nuova cultura dell'attenzione, affinchè tutti gli adulti possano sorvegliare e promuovere il benessere dei più piccoli".
Per questo il prossimo passo dell'Associazione Aquilone Blu sarà la ricerca dei fondi necessari per la realizzazione di un "Manuale contro la pedofilia nella prima infanzia (0-3 anni)", dedicato ai genitori e a tutti gli operatori del settore: maestre d'asilo, operatrici private, medici, pediatri, psicologi, assistenti sociali, osteriche e personale ausiliario .
"Avremmo voluto chiamarlo 'Kit' ­ conclude Claudia Marsico - perché è un insieme di strumenti alla portata di tutti per combattere il fenomeno alle origini e svelarne anche le insidie iniziali in un'età spesso prediletta dai pedofili, proprio per la mancanza di difese dei bambini più piccoli e la difficoltà obiettiva nel decifrarne i messaggi. Ma non è stato possibile: 'kit' in gergo pedofilo è l'album fotografico delle vittime prescelte, spesso condiviso in rete e oggetto di scambio tra 'orchi cattivi'. Come quelli diffusi e scambiati in rete dopo la tragedia di Beslan'".