S.O.S. CONSULTORI
ALA
PROPOSTA DI LEGGE DI RIFORMA DEI CONSULTORI DELLA REGIONE LAZIO
MINACCIA IL DIRITTO ALL'AUTODETERMINAZIONE. UNA INIZIATIVA DI
MOBILITAZIONE
dicembre 2004, Dalle Donne dei Consultori
di Roma
Attualmente è in discussione presso la Commissione sanità della Regione Lazio la proposta di legge di riforma dei consultori, voluta da Olimpia Tarzia del CDU, consigliera regionale.
Invece di intervenire risolvendo le storiche carenze dell'unico presidio sociosanitario pubblico e gratuito esistente, viene eliminato di colpo l'impianto generale dei consultori che hanno come obiettivo primario l'informazione sulla sessualità e salute della donna e dell,adolescente, sono l,unico luogo che prevede partecipazione, consultazione e controllo diretto delle utenti attraverso l'assemblea delle donne e che promuove una procreazione libera e consapevole nel "rispetto delle convinzioni etiche di ognuno", come recita la legge 15 del 1975 attualmente in vigore.
Le finalità dei consultori secondo la proposta di legge n. 170, invece, saranno "leducazione al rispetto della vita umana fin dal concepimento", cioè dal primo istante della gravidanza, e la tutela dell'"unità e fecondità della famiglia, come recitano gli artt. 1 e 2.
Se prima era possibile nel consultorio chiedere informazioni, assistenza e prestazioni sanitarie senza giustificazioni o dichiarazioni di fede, con questa legge tutto cambierà in peggio! Il consultorio non sarà più il luogo dove la donna sceglierà i tempi della propria maternità ma il luogo dove si cercherà di condizionare le sue scelte. In particolare per le donne sarà sempre più difficile sia poter essere informate sugli anticoncezionali (e addirittura è prevista la presenza di "un insegnante dei metodi naturali di regolazione della fertilità"), sia poter accedere all,interruzione volontaria di gravidanza, che è garantita da una legge, la n. 194 del 1978, attaccata apertamente sia dalla giunta Storace che dal governo di centro-destra.
Questo triste scenario sarà garantito attraverso l'introduzione nei consultori di associazioni di volontariato aventi le stesse finalità della legge, quindi tra le righe della proposta si legge facilmente "Movimento per la vita italiano" (di cui la Tarzia è segretaria generale!) e associazioni cattoliche in genere con le quali questa Regione sta stringendo dei rapporti sempre più stretti. Le associazioni di volontariato potranno partecipare alla gestione e organizzazione del consultorio (art. 2), organizzando corsi di formazione per le operatrici (art. 13) e affiancando e pian piano sostituendo il personale specializzato, dequalificando in questo modo le prestazioni socio-sanitarie fornite, già non pienamente soddisfacenti a causa della cronica carenza di fondi e nonostante gli enormi sforzi di tante operatrici. E' previsto dalla proposta di legge che il personale volontario potrà occuparsi del primo contatto con le donne (art. 5) ed è facile immaginare la difficoltà in cui si troveranno quando, volendo ricevere informazioni sulla sessualità o praticare l'IVG, si troveranno davanti personale cattolico.
E' importante opporsi a questa proposta di legge per continuare a scegliere liberamente sulla nostra salute e sessualità.
ASSEMBLEA CITTADINA GIOVEDI, 16 DICEMBRE 2004 ORE 16,00
AULA MAGNA Clinica Ostetrica Dipart. Scienze Ginec. Neonat. Pueric.
Policlinico Umberto I, ingresso Via Lancisi
Per maggiori informazioni: autodeterminate@inventati.org