UN PIANO SOCIO SANITARIO A MISURA DI PERSONA E NON DI MERCATO
IL 19 FEBBRAIO SI E' SVOLTA A MILANO UNA MANIFESTAZIONE DI FRONTE ALLA SEDE DELLA REGIONE, CON ANNESSO "FUNERALE DEL SISTEMA PUBBLICO LOMBARDO"


marzo 2002, dal Forum per la difesa della salute


Da più settimane si sta discutendo, nel Consiglio Regionale della Lombardia, il nuovo Piano Socio-sanitario.

Il provvedimento è un ulteriore passo verso il superamento del sistema sanitario pubblico italiano che, nonostante limiti e difficoltà, è considerato dall'Organizzazione Mondiale della sanità come uno dei migliori al mondo.

In campo sanitario il Piano, attraverso la trasformazione degli ospedali in fondazioni aperte ai privati e l'introduzione di forme assicurative, o fondi integrativi, obbligatorie per le persone anziane o disabili, si pone l'obiettivo di privatizzare la sanità introducendo la logica del profitto e del mercato.

I Risultati si vedono: non sono diminuite le liste di attesa; gli anziani malati ricoverati continuano a pagare ingiustamente rette che arrivano anche a 4 milioni al mese e oltre; continua il taglio dei posti letto nelle case di riposo e negli ospedali; prosegue la logica dell'aumento degli interventi più per fare soldi che per fare salute.

In campo sociale non vengono più garantire regole certe nella realizzazione dei servizi sociali ed educativi, per esempio per gli asili nido, aprendo anche in questo campo alla logica mercantile.

In sanità questa politica ha portato, nella nostra Regione, ad una esplosione del deficit che ci viene fatto pagare con l'aumento dell'IRPEF e che condurrà, inevitabilmente, alla progressiva e costante riduzione dei servizi rivolti alle persone più deboli o più povere. Al contrario, verrà privilegiata l'erogazione di prestazioni di alto livello a coloro che potranno permettersi un'assicurazione.

Dobbiamo ribadire la nostra volontà di mantenere, potenziare e rendere più efficiente il sistema pubblico fondato sul diritto alla salute per tutte e per tutti, così come garantito dalla Costituzione.
Dobbiamo contrastare con decisione la distruzione di questo diritto!

In Consiglio regionale prosegue la battaglia dell'opposizione per imporre un piano socio sanitario attento alla persona e non alle logiche di mercato, in cui siano garantiti i diritti del cittadino, una integrazione vera tra assistenza sociale e sanità con una chiara definizione degli ambiti di intervento, più servizi alle persone e alle famiglie.

Facciamo sentire anche la nostra voce e rendiamo visibile la nostra lotta.