INIZIATO IL PROCESSO CONTRO CHI SI E' OPPOSTO AL PRESIDIO NEOFASCISTA
UNA MOBILITAZIONE DEL FEBBRAIO 1998 A DIFESA DELLA 194 ARRIVA IN QUESTI GIORNI IN TRIBUNALE


gennaio 2001, dal collettivo femminista Baba Jaga di Milano

 

 

Martedì 13 dicembre inizierà a Milano il processo a 21 antifascisti/e accusati/e di radunata sediziosa, slogan sediziosi e ostacolo alla libera circolazione per essersi mobilitati il 14 febbraio 1998 per impedire un presidio del gruppo neofascista Forza Nuova contro l'aborto davanti all'Ospedale Niguarda.

Quel giorno una trentina di energumeni rasati e ingiubbottati, con il braccio destro teso nel rituale saluto romano circondati da parecchie decine di poliziotti e carabinieri, inneggiavano contro la legge 194, sul diritto di aborto, tra cori nazisti e slogan.

Nondimeno uno spropositato numero di agenti, dislocato su un perimetro di un centinaio di metri, coadiuvato da blindati, tentava di bloccare il presidio e la rabbia delle militanti femministe, dei compagni/e dei centri sociali e case occupate e sindacalismo di base.

Una gran brutta figura per le forze dell'ordine milanesi, che davanti agli occhi dei cittadini/e difendevano il "diritto a manifestare" a coloro che vorrebbero nel paese dei forni crematori.

Una gran brutta figura per uno stato che non sa difendere le proprie leggi.

Finale da stadio per i presunti " difensori della vita" protetti e scortati da agenti e blindati tutti di corsa per fuggire dalla giusta protesta militante.

Le ragioni della nostra mobilitazione di allora sono ampiamente dimostrate dai fatti di oggi: i gruppi neonazisti manifestano tranquillamente a Milano, Haider è invitato a vari convegni e porta regali di Natale al papa, l'autodeterminazione femminile è costantemente attaccata dai vertici religiosi e politici....

E la repressione colpisce sempre dalla medesima parte: nel 1998 21 antifascisti/e denunciati/e, nel 2000 17 arresti tra gli antifascisti/e che volevano impedire una manifestazione neonazista a Milano.

Come collettivo femminista rivendichiamo l'organizzazione, insieme ad altre forze, di quel presidio, rivendichiamo la partecipazione alla mobilitazione antifascista dell'11 novembre 2000.