CONVENZIONE PERMANENTE
DI DONNE CONTRO LE GUERRE
DOCUMENTO
FINALE DELLA CONVENZIONE PERMANENTE DI DONNE CONTRO LE GUERRE,
ELABORATO ALLA TERZA ASSEMBLEA NAZIONALE TENUTASI A LODI IL 18/11/2001
dicembre 2001, dalla Convenzione
permanente di donne contro le guerre
La Convenzione permanente di Donne contro le guerre denuncia e condanna l'uso ormai continuo della guerra come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali, comportamento per l'Italia incostituzionale, e illegittimo per qualsiasi stato faccia parte delle NU, la cui carta fondativa dichiara che la guerra è sempre "un crimine".Per questo chiede urgentemente la costruzione del Tribunale internazionale per i crimini contro l'umanità. La Convenzione ritiene che guerre e terrorismi siano parimenti crimini contro l'umanità e quindi non tra loro antagonisti, bensì sinergici. Credere di sconfiggere i terrorismi con le guerre è immorale illegale e inutile. A sostegno di ciò si allega il comunicato stampa emesso dall'Associazione "Rosa Luxemburg" subito dopo l'attentato alle Torri gemelle e al Pentagono.
Chiede l'immediato cessate il fuoco, l'apertura di canali sicuri per l'invio di aiuti umanitari alle popolazioni dell'Afganistan duramente colpite per decenni da guerre terrore bombardamenti; appoggia le richieste delle donne afgane dell'Associazione RAWA, il cui documento qui allegato sostiene e approva: non sarà possibile miglioramento alcuno nella situazione afgana se non vi saranno donne significative per storia e numero nel futuro governo del paese;
chiede altresì il ritiro di Israele dai territori palestinesi occupati e la costituzione di due stati per due popoli, con Gerusalemme capitale, come avvio di una pur sempre difficile risoluzione di pace e futura convivenza tra le popolazioni israeliana e palestinese;
chiede la fine immediata dell'embargo contro la popolazione irakena, che sopporta danni terribili per mancanza di medicinali viveri risorse fondamentali, soprattutto a carico dei bambini e delle bambine dell'Irak;
chiede una radicale riforma della legislazione sull'immigrazione in senso democratico, rispettosa dei diritti umani, incluso quello della libera circolazione sui territori del pianeta e il riconoscimento dello status di rifugiato/a politico/a a tutti quelli e quelle che fuggono da regimi autoritari o terroristici, come i Curdi e le Curde.Protesta per i -risibili, ma indegni- tentativi di intimidazione e di restringimento della libertà di critica nei confronti del governo, come da segnalazioni venute da più parti e delle quali si allegano testimonianze documentate.
Invia una sentita approvazione e solidarietà a tutti e tutte i e le parlamentari delle due camere che in vario modo hanno espresso il loro dissenso e rifiuto di legittimare la guerra: verso di loro la Convenzione intende praticare un rapporto preferenziale e una offerta di collaborazione quando le mete risultino comuni o componibili.
La Convenzione lancia una campagna per un'Europa neutrale o non allineata che si contrapponga alla proposta dell'esercito europeo o della partecipazione alla NATO, convinta che la costituzione di un'Europa di pace sia anche la migliore premessa per la riforma del Consiglio di sicurezza delle N.U. e un buon terreno di incontro con le varie forme associative (ong) che da anni lottano per una democrazia di base, una assemblea dei popoli, una diplomazia popolare, tutte azioni nelle quali le donne giustamente pretendono una presenza significativa, per solito non riconosciuta.
La Convenzione -certa che l'accesso a risorse pubbliche sia un diritto di cittadinanza cui le donne troppo poco attingono- avvia la proposta di una legge di iniziativa popolare per una quota del gettito fiscale (ottopermille) per l'associazionismo politico delle Donne.
La Convenzione approva l'attività precedentemente svolta dall'Associazione "Rosa Luxemburg", dai gruppi di lavoro Guerra economia diritto, dal gruppo Donne contro i G8 fino alla sua conclusione, dal Teatro di pace di Napoli. Approva altresì all'unanimità lo Statuto presentato all'inizio dei lavori, discusso e con gli emendamenti che sono stati approvati. La sua stesura è demandata a un gremium di donne "portavoce della Convenzione". Si è pure deciso di confermare e allargare i gruppi di lavoro politico, come di seguito elencati e che si riuniranno per definire struttura, luogo e scadenze: Associazione Rosa Luxemburg; gruppo Guerra-economia; gruppo Guerra-diritto; gruppo Guerra-ambiente; gruppo Guerra-cultura-scuola-formazione; gruppo Internazionale. Le donne che si sono autoproposte per le varie attività saranno raggiunte dai documenti e da richieste di segnalare i propri programmi.
Per evitare che la Convenzione sia legata soprattutto a luoghi del nord si decide che la prossima assemblea nazionale, da tenersi entro un anno al massimo sia tenuta a Napoli o a Bari o a Messina o a Cagliari.