UNO STRACCIO DI OTTO PER MILLE
LA CONVENZIONE PERMANENTE DI DONNE CONTRO LE GUERRE INTENDE CHIEDERE, A FAVORE DELL'ASSOCIAZIONISMO POLITICO DELLE DONNE, UNA QUOTA DEDOTTA DAL GETTITO FISCALE ATTRAVERSO LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI


dicembre 2001, dalla Convenzione permanente di donne contro le guerre


La Convenzione permanente di Donne contro le guerre intende chiedere, a favore dell'associazionismo politico delle donne, una quota dedotta dal gettito fiscale attraverso la dichiarazione dei redditi, come si fa per le chiese, i partiti e il Terzo settore.

Chiediamo ciò in nome del nostro diritto di cittadinanza, dopo che il parlamento italiano, avendo approvato all'unanimità la raccomandazione delle N.U. di riservare alle donne una quota di mandati parlamentari, in modo transitorio, fino a che non si sia raggiunto stabilmente un certo riequilibrio della rappresentanza tra i generi, ha annullato le quote; dopo che la proposta di destinare obbligatoriamente una quota del 5% del finanziamento dei partiti alle donne iscritte non è stata attuata; dopo che la rappresentanza è sempre più ridotta.

Noi siamo contribuenti e la nostra possibilità di espressione politica è molto vulnerata da ciò e dalla non considerazione del fatto che le donne hanno ovviamente il diritto di associarsi e anche il diritto di associarsi come meglio credono.

Per poter esercitare la cittadinanza nelle sedi rappresentative e svolgere quella attività politica autonoma, che ne è la premessa, noi chiediamo che una quota del gettito fiscale possa essere indirizzata dalle e dai contribuenti all'associazionismo politico delle donne.

Oggi questo non incontra soverchie difficoltà dato che il movimento delle Donne si riaggrega in una serie di soggetti non numerosa, e ciò consente più facilmente di mettere in piedi una sede che raccolga il gettito destinato e lo distribuisca alle associazioni organizzazioni soggetti costituiti, secondo criteri chiaramente definiti o per progetti. Esistono infatti La Marcia mondiale delle Donne e la Convenzione permanente di Donne contro le guerre, l'Udi, il Cif e altre associazioni riconoscibili per storia insediamento statuti ecc.

Il movimento delle Donne è ovviamente disposto a rispondere a tutte le garanzie e trasparenze del caso. Per sua decisione destinerà una quota del finanziamento alle associazioni di Donne migranti in tutte le forme (disoccupazione, fuga da vincoli famigliari, persecuzione politica, bisogno, malattia, rifugio ecc.)

Si obietta di solito a richieste di questo genere (persino per il finanziamento delle iniziative a favore delle donne maltrattate) che la Repubblica non può sostenere istituzioni che non rispettino la parità tra i sessi: non si vede come possa finanziare attraverso l'ottopermille la Chiesa cattolica che esclude esplicitamente le donne dal sacerdozio, oppure ordini religiosi maschili e femminili ai quali vengono riconosciute esenzioni dalle tasse o altri diritti senza tener conto che sono organismi di un solo genere.

Noi della Convenzione permanente di Donne contro la guerre apriamo una campagna volta a raggiungere una meta molto conveniente e chiediamo ad altre/i suggerimenti e accordi. A noi sembra che lo strumento migliore sia una proposta di legge d'iniziativa popolare da scrivere e proporre per le firme alla popolazione e da far appoggiare alle parlamentari e ai parlamentari che si
impegnino a sostenerla in parlamento.

Secondo noi hanno titolo per entrare nel pacchetto di associazioni che concorrono alla fruizione del gettito che si raccoglierà, tutte le associazioni di donne costituite da almeno un anno alla approvazione della legge; si può discutere se ammettere alla distribuzione le donne che fanno parte di associazioni miste che comunque prevedano, sempre alla stessa data, una specifica forma di organizzazione di donne; si escludono le donne che fanno parte dei partiti, alle quali deve andare obbligatoriamente una parte del bilancio del partito. Noi intendiamo agire perché tale vincolo venga rigorosamente rispettato.

Questa campagna inizia dopo la terza assemblea nazionale delle Convenzione, tenutasi a Lodi il giorno 18 novembre 2001.