L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARCILESBICA ADERISCE ALLO SCIOPERO GENERALE.
L'ABOLIZIONE DELL'ART.18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI E' ANCHE UN'AGGRESSIONE AI DIRITTI DELLE PERSONE OMOSESSUALI.


aprile 2002, da ArciLesbica

Da anni il movimento omosessuale italiano denuncia che, oltre ai diritti negati alle coppie omosessuali, esistono anche diritti calpestati dei singoli gay e lesbiche, primo fra tutti il diritto al lavoro: la scelta del silenzio e delle bugie sul proprio orientamento sessuale, con le sue pesanti conseguenze, è dettata quasi sempre dal timore di essere licenziati o danneggiati professionalmente. E' per questo che le associazioni glbt italiane da tempo chiedono a gran voce una legge antidiscriminatoria che difenda le persone da abusi e ricatti, specialmente sul posto di lavoro, e questa è una delle rivendicazioni più urgenti e sentite.

Ora rischiamo di vedere azzerata questa possibilità: il governo delle destre, restaurando la libertà di licenziare senza giusta causa, vorrebbe concedere ai datori di lavoro la licenza di sbarazzarsi degli indesiderabili. Con questo provvedimento si estenderebbe a tutta la forza lavoro la condizione di precarietà e l'obbligo umiliante di risultare docili e graditi alla controparte padronale. Una proposta che ci riporta agli anni 50: ecco la modernità delle destre.

Per fermare questo piano antisociale, perché gay, lesbiche e transessuali non debbano tornare a nascondersi, anche noi parteciperemo alla grande manifestazione del 23 marzo e allo sciopero generale nazionale del 16 aprile 2002.

per la segreteria nazionale di ArciLesbica
Cristina Gramolini