MANIFESTAZIONE NAZIONALE
A ROMA IL 6 LUGLIO ORE 16, DAL COLOSSEO
COMUNICATO
CONGIUNTO DEL CARTELLO CONTRO LA LEGGE SULLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE
ASSISTITA - IL TESTO PROGRAMMATICO DEL CARTELLO CONTRO LA LEGGE
47 SULLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
giugno 2002, dalle associazioni promotrici
Contro il progetto di legge sulla procreazione medicalmente assistita (PMA) in esame al Parlamento si è costituito un Cartello cui aderiscono molte associazioni e organizzazioni trasversali agli schieramenti politici, unite, pur nella varietà
delle loro posizioni, nel ritenere inaccettabile la proposta sostenuta dal governo.
Si tratta infatti di una legge etica che, fondendo l'ignoranza scientifica sulle tecniche di PMA con la volontà di affermare il diritto a nascere dell'embrione, ottiene il duplice nefasto scopo di impedire la PMA in Italia e di minare il diritto all'autodeterminazione procreativa delle donne sancito dalla legge 194.
I divieti introdotti dalla proposta avranno l'effetto, se il testo sarà approvato, di rendere impossibile il ricorso alla PMA. Le migliaia di italiani che hanno problemi riproduttivi dovranno rinunciare ad avere un figlio oppure compiere costosi e
penosi viaggi procreativi all'estero. Stessa sorte toccherà alle donne single e alle coppie omosessuali (escluse dall'accesso alla PMA) e alle coppie eterosessuali in cui uno dei partner sia sterile (che non potranno ricorrere alla donazione di seme o di ovociti). E per i pochi 'fortunati' che potranno continuare a usare la PMA in Italia essa diverrà un calvario dall'esito incertissimo e dagli effetti devastanti per la salute fisica delle donne (che, grazie al divieto del congelamento, dovranno ripetere ogni volta la trafila medico-chirurgica necessaria per produrre gli embrioni).
Tutto questo lede il principio di autodeterminazione delle cittadine, della laicità dello Stato e del suo dovere di riconoscere le responsabilità, la libertà di coscienza delle cittadine e dei cittadini.
Per regolamentare seriamente la PMA basterebbero delle linee-guida che fissino alcuni principi fondamentali, come il divieto di commercializzare gli embrioni e la tutela giuridica dei bambini nati grazie alla PMA. Non è compito della legge, invece, stabilire chi possa e chi non possa riprodursi e come possa o non possa farlo; in questa delicatissima materia ogni persona deve avere la libertà di compiere le proprie scelte in modo responsabile, senza vedersi imporre dallo Stato laico vincoli morali e religiosi di qualsiasi sorta..
Contro una simile legge le associazioni e le organizzazioni che hanno dato vita al Cartello si impegnano a battersi con ogni mezzo democratico disponibile.
PER INFORMAZIONI CONTATTARE IL COMITATO DI COORDINAMENTO:TAVOLO DI DONNE SULLA BIOETICA
Referente: Ines Valanzuolo e-mail i.valanzuolo@libero.itAss. MADRE PROVETTA ONLUS
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