TUTTE INSIEME NELLA
MARCIA PERUGIA - ASSISI CONTRO LA GUERRA E AL FIANCO DELLE DONNE
AFGHANE
INVITO
A PARTECIPARE ALLA MARCIA PER LA PACE
ottobre
2001,
Gli attentati terroristici contro gli Stati Uniti hanno impresso una svolta drammatica alla politica internazionale. Non è chiaro a nessuno, probabilmente nemmeno ai potenti registi dell'imponente mobilitazione bellica di questi giorni, in quale direzione stiano davvero spingendo il pianeta. E' evidente invece che la guerra non sarà la soluzione di nulla: non eliminerà il terrorismo, aggraverà le contraddizioni che lo hanno prodotto, aggiungerà distruzione a distruzione e morte a morte. L'inutilità della reazione rispetto all'obiettivo dichiarato di voler punire i colpevoli, mostra con adeguata chiarezza la logica della risposta dei governi occidentali che è quella di opporre il terrorismo al terrorismo. In una certa misura la reazione dell'Occidente finisce col diventare una giustificazione dell'ignobile massacro di New York , perché a loro volta gli attentatori potrebbero obiettare di avere solo risposto al terrorismo contro i palestinesi e contro l'Iraq.
In un momento della storia in cui si chiede a ciascuno di schierarsi, noi donne delle organizzazioni e delle reti che sottoscrivono questo testo ci schieriamo senza esitazioni al fianco delle donne afghane, né potremmo collocarci in altro modo. Se infatti da una parte c'è la prepotenza dell'area più forte e vorace del mondo, dall'altra non c'è una lotta per il riscatto dell'umanità più povera e oppressa, ma un pugno di preti fanatici, non si sa se davvero responsabili del massacro di New York, ma che di quell'evento si compiacciono e che hanno costruito nel loro paese una società di surreale miseria e oppressione. In quella società la metà dei suoi membri (quella appunto di sesso femminile) è mantenuta in condizioni di vera e propria prigionia, costretta a infami condizioni di vita, senza che alcun governo occidentale abbia mostrato mai particolare turbamento. Al contrario gli autori dello scempio sono stati per anni armati e pagati, in nome di diverse ragioni di Stato. Ora le stesse donne sequestrate e recluse dal regime dei talebani saranno prima costrette alla fuga e alla fame, poi terrorizzate, ferite o uccise dai bombardamenti.
L'attuale conflitto sarà pagato prima di tutto dalle donne (in maniera ovviamente diversa) anche nei paesi del Nord e in altre zone del mondo a causa dei trasferimenti di risorse dal welfare alle spese militari, mentre per tutte e per tutti si preparano inedite limitazioni delle libertà individuali e collettive.
Noi donne delle organizzazioni e delle reti che sottoscrivono questo testo chiamiamo tutte le altre a manifestare il giorno 14 ottobre all'interno della marcia per la pace Perugia-Assisi in modo che siano evidenti la presenza del femminismo, le sue parole e l'alternativa che esso propone. Questa alternativa è oggi più che mai indispensabile.
Nelle vicende drammatiche di queste ultime settimane agiscono complesse ragioni storiche che riguardano allo stesso tempo donne e uomini. Ma sotto le vicende della storia si intravede la trama più elementare e meno visibile del maschile più arcaico che le strutture patriarcali , sia delle società occidentali sia delle società orientali, a loro modo preservano.
La logica liberista della globalizzazione e la permanenza delle strutture del patriarcato sono entrambe ragioni fondamentali della violenza e della guerra e contro l'una e l'altra saremo tutte insieme alla marcia Perugia-Assisi.PRIME FIRME
Coordinamento milanese della Marcia delle donne
Associazione per una Libera Università delle donne
Unione femminile nazionale
ArciLesbica Zami
Forum delle donne del PRC
ORA! Donne per un movimento politico organizzato
Osservatorio sul lavoro delle donne
Effe Rossa
Crinali