riceviamo e pubblichiamo

WIA
TRA L'AMPIA SCELTA DI MATERIALI DI RIFLESSIONE INVIATICI DAL WIA, NE SELEZIONIAMO ALCUNI COME CONTRIBUTO AL DIBATTITO DELLE DONNE


giugno 2000, a cura del Wia


CAMPAGNA INTERNAZIONALE DELLO STIPENDIO PER IL LAVORO FAMILIARE

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Dal 1972, WFH, un network di donne di paesi del Nord e del Sud del mondo, ha cercato di ottenere il riconoscimento nelle statistiche ufficiali governative del lavoro non pagato che compiono le donne, e la retribuzione di questo lavoro. Il denaro deve provenire anzitutto dalle spese militari.
Nel 1985 il WFH ha ottenuto la Conferenza UN di Nairobi, in Kenya, per contare il lavoro non pagato delle donne nell'ambito delle "attività agricole, produzione di cibo, riproduzione e lavori domestici" nel GNP di ogni Nazione (GNP o GDP - il valore totale di beni e servizi scambiati col denaro ­ è la statistica basilare dell'economia di ogni paese. Il lavoro non retribuito delle donne, che produce secondo le stime il 50% del GNP, non vi rientra). La legislazione in proposito è stata presentata in numerose Nazioni, incluse Gran Bretagna, Stati Uniti e Trinidad & Tobago.
Dal 1986, abbiamo coordinato insieme con International Black Women for Wages for Housework, l'International Women Count Network, organizzazioni e individui in oltre 20 Paesi i quali sostengono il conto e la valutazione del lavoro non retribuito nei registri satellitari del GDP. Da Nairobi a Pechino, il nostro sforzo comune ha reso la valutazione del lavoro non pagato un argomento chiave nell'agenda delle donne UN. Le donne svolgono il lavoro non retribuito in famiglia, come contadine e in altri affari di famiglia, come assistenti e volontari nelle scuole, ospedali, luoghi di culto, associazioni ed in ogni luogo della società. "Il lavoro delle donne" di produrre e riprodurre giornalmente tutti i lavoratori del mondo è l'ingrediente fondamentale di ogni economia e di tutti i profitti, ed è essenziale per la sopravvivenza ed il funzionamento di ogni società.
Misurare e valutare questo lavoro stabilisce il diritto delle donne alla terra, aiuti, acqua, tecnologia, welfare, benefici, assistenza medica ai bambini gratuita o a basso costo, pensioni, garanzie, opportunità educative, pari opportunità, servizi sociali, ambiente sicuro e non inquinato e la fine della devastazione ecologica. Questa non è carità ma stipendi dovuti alle donne per secoli di lavoro non pagato. Valutare il lavoro delle donne ­ dallo spendere ore per raccogliere l'acqua al produrre oltre l'80 % del cibo ­ ha rafforzato le domande delle donne ­ dal diritto delle vedove dello Zambia all'eredità, alle mogli dei lavoratori obbligati in India che chiedono che il loro lavoro sia contato per il pagamento del "debito". Conta anche il costo per le donne delle politiche di aggiustamento strutturale nel Sud ed il monetarismo nel Nord, che riduce gli stipendi, benefici , sanità ed altri servizi sociali: i governi sanno che o le donne compenseranno con una ancora più lunga e intensa giornata lavorativa, o la gente non sopravviverà.
Nonostante le enormi differenze in ricchezza e carico lavorativo, le donne del Nord e del Sud occupano lo stesso posto nelle società: non pagate per il primo lavoro, sottopagate per il secondo, e sovraccariche di lavoro sia dentro sia fuori casa. Il fatto che le donne compiano i 2/3 del lavoro nel mondo per il 5% del guadagno e posseggano meno dell'1% delle risorse (Organizzazione Internazionale del Lavoro 1980) è il centro della nostra debolezza sociale ovunque. Valutare questo lavoro quantifica le divisioni tra di noi in modo da renderci capaci di superarle. Le donne hanno lottato per la scelta di lavorare o meno fuori casa. Nonostante ci siano molte donne che svolgono una doppia o tripla giornata, ciò non ha portato la liberazione: in ogni Paese ora noi lavoriamo di più per meno denaro. Le donne portano nel posto di lavoro retribuito le abilità acquisite nell'amministrare la casa senza essere pagate. Ma né la definizione del lavoro, né la paga queste abilità. Rendere visibile il valore di questo lavoro ha già portato al più grande accordo per la parità di retribuzione nell'industria privata negli Stati Uniti.
Molto è cambiato per le donne e per tutti da quando il WFH fu fondato nel 1972. Da una parte più donne occupano posizioni di potere, e dall'altra la maggior parte delle donne sono più povere. Ci è stato detto di spingere alcune donne verso posizioni di potere e di aspettare che la ricchezza "scendesse giù". Ma noi cominciamo invece con il lavoro che tutte le donne hanno in comune; in questo modo tutte saliremo.
Pubblicazioni : The power of women and the subversion of the community ­ The disinherited family ­ Sex, race and class - The global kitchen ­ Women, the Unions and work & Marx and feminism.

INTERNATIONAL BLACK WOMEN FOR WAGES FOR HOUSEWORK

Da Capetown a Los Angeles, dalle Filippine al Guatemala, da Manchester (Inghilterra) a Bhopal (India), da West Bank ai Caraibi, nelle città, zone rurali, indigeni e territori occupati ­ le donne nere /donne di colore internazionalmente, la maggioranza della maggioranza della gente del mondo, porta il peso maggiore del lavoro del mondo e riceve la parte minore. Questa è l'essenza del razzismo e sessismo.
Noi siamo un network di donne nere /di colore nel Terzo Mondo e nei Paesi industrializzati, organizzate contro l'ingiustizia economica della gerarchia del lavoro e ricchezza che ci viene imposta internazionalmente. Noi ci organizziamo contro l'eccesso di lavoro e la povertà reclamando il risarcimento non solo per la passata schiavitù e colonialismo, ma per tutto il nostro lavoro non retribuito e sottopagato. Organizzate indipendentemente, ci assicuriamo che gli argomenti e problemi delle donne nere /di colore corrispondano sotto ogni aspetto alla campagna del WFH; che sfidare il sessismo non sia separato o prioritario rispetto alla sfida del razzismo, e viceversa.; così possiamo resistere al divide et impera tra neri e gente di colore, e possiamo lavorare con più efficienza con le donne bianche e con gli uomini neri /di colore e con i bianchi che condividono i nostri scopi. Noi lavoriamo sul razzismo, controlli dell'immigrazione, ristrutturazioni economiche, cambiamenti strutturali, debito del Terzo Mondo, illegalità della polizia, diritti civili e umani, inclusi lesbiche e gay, diritti dei disabili e dei lavoratori del sesso, razzismo ambientale ed altri argomenti che riguardano le nostre diverse comunità. Ogni problema viene visto di solito separatamente ma ci rafforziamo vedendo come questi problemi siano connessi tra loro e come ci connettano con gli altri. BWWFH coordina l'International Network of Women of Color (INWOC) ­ attivisti delle zone rurali di Africa, Latina, Asia/Pacifico, Caraibi e Indiani d'America/Nativi Americani d'origine, di organizzazioni indipendenti dal BWWFH. INWOC organizza su un vasto raggio di problemi, in preparazione per ed oltre la quarta Conferenza Mondiale delle Donne UN in Pechino. BWWFH in Inghilterra coordina il Black Women's Rape Action Project per assicurare che
il razzismo non venga usato né per nascondere la violenza sessuale delle donne nere, né per stereotipare gli uomini neri come violentatori e bersagliare le nostre comunità.
Pubblicazioni: Black women: bringing it all back home ­ Black women and the Peace Movement ­ Roots: black getto ecology ­ Strangers & Sisters: women, race & immigration ­ Right to be here ­ Refusing nuclear housework ­ No justice, no peace, the 1992 Los Angeles rebellion ­ The Californian-based legal rights sheet (a comprehensive guide to the law, from being stopped by the police through to trial).

INTERNATIONAL PROSTITUTE COLLECTIVE

Il collettivo inglese delle prostitute (ECP) fondato nel 1975 e il collettivo US delle prostitute (US PROS) fondato nel 1979, formano un network di donne che lavorano in strada, a casa o in edifici. Noi facciamo una campagna per l'abolizione delle leggi che criminalizzano prostitute o donne, e per il riconoscimento dei lavoratori del sesso come lavoratori con diritti economici e civili, incluso il diritto alla protezione della polizia contro la violenza, alla sanità gratuita, alla formazione o all'unione con i sindacati. Consentire che il sesso non abbia nulla a che fare con la legge, e che la violazione delle leggi appartenga al tribunale civile.
In tutto il mondo donne e ragazze sono obbligate a prostituirsi dalla povertà e dalla mancanza di alternative economiche accessibili. Noi stimiamo che il 70% delle prostitute siano madri, nella maggior parte dei casi sole, che si battono per sostenere le loro famiglie. La nostra campagna vuole stipendi più alti, benefici del welfare, garanzie per lo studio, agevolazioni per la casa ed altre risorse, di modo che nessuna donna, bambino o uomo, sia forzato dalla povertà a fare sesso con chiunque.
Ci opponiamo alla prostituzione legalizzata controllata dallo stato, incluse le zone di tolleranza, le quali promuovono l'industria del sesso alle spese dei lavoratori del sesso, spesso con il risultato di peggiori condizioni di lavoro e di donne intrappolate nella rete della prostituzione. Noi difendiamo il diritto delle donne di lavorare indipendentemente dai protettori, siano essi polizia, autorità locali, governi o individui uomini o donne. Le donne, non lo stato, devono controllare il proprio corpo e i loro soldi. I governi devono riconoscere il lavoro di prostitute uomini o donne, dal quale dipende la sopravvivenza di milioni di famiglie, intere comunità e persino nazioni, includendo il suo valore nelle statistiche economiche. Contare il lavoro sessuale rompe la divisione tra "buone ragazze" e "cattive ragazze", rendendo visibile il lavoro sessuale ed emotivo che la maggior parte delle donne compie gratificando l'ego e le richieste degli uomini. Pone le basi per prostitute e donne non prostitute, Sud e Nord, per lavorare insieme contro il nostro insopportabile carico di lavoro.
Nel 1982 per 12 giorni l'ECP occupò una chiesa nella zona a luci rosse di King's Cross, a Londra, per protestare contro l'illegalità della polizia ed il razzismo ­ un punto chiave del movimento per i diritti delle prostitute.
Nel 1995, con il nostro appoggio, due donne prostitute vinsero il primo processo civile in Inghilterra per stupro - un precedente che afferma che ogni donna, qualsiasi sia la sua occupazione, ha il diritto di dire no allo stupro.
Nel 1993, US PROS fu invitata ad aderire alla Task Force sulla prostituzione di San Francisco, una coalizione locale governativa che darà direttive politiche per la città. US PROS si è opposta al test HIV ed alle distorsioni nei media riguardo ai lavoratori del sesso.
L'ECP offre informazioni e sostegno alle donne prostitute per quanto riguarda leggi, illegalità della polizia, razzismo, affidamento dei figli, immigrazione, sanità e benefici del welfare, etc. Nel 1982 abbiamo lanciato la LAW , Azione Legale per le Donne, un servizio di consulenza per le zone rurali per tutte le donne, a Londra e San Francisco.
Pubblicazioni: Prostitute ­ la nostra vita. /Donne prostitute e AIDS: resistere al virus della repressione. / The Hooker and the Beak & Network News / Hookers in the house of the lord. / Pacco informativo.