riceviamo e pubblichiamo

LETTERA APERTA AL VATICANO
LETTERA PRESENTATA IN OCCASIONE DELL'ASSEMBLEA GENERALE DELL'ONU SU CAIRO + 5.


giugno 2000 a cura dell'AIDOS e del WIA

 

In una lettera presentata durante la sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite su Cairo+5, le organizzazioni di donne dell'America Latina e dei Caraibi hanno rivolto a Giovanni Paolo II le seguenti domande:

*Perché una chiesa che vede nella difesa della vita un valore fondamentale, non si commuove per la morte di migliaia di donne che morendo lasciano orfani i loro figli? Queste donne sono vittime della mortalità materna perché non hanno la possibilità di accedere alle informazioni, ai servizi, ai metodi indispensabili per aiutarle nelle scelte riproduttive. La morte di queste donne disintegra la famiglia e indebolisce la comunità.

*Perché i rappresentanti del Vaticano insistono affinché siano i genitori i supervisori dell'educazione alla salute riproduttiva e sessuale delle giovani quando è provato che la maggior parte degli abusi sessuali, in particolare l'incesto, avviene in seno alle famiglie?

*Perché una chiesa che dice di avere a cuore la giustizia sociale non riconosce la mancanza di potere delle donne di fronte alle ingiustizie sociali e alla violenza quotidiana dentro e fuori le mura domestiche? E perché ostacola le aspirazioni e il soddisfacimento dei bisogni delle donne, indispensabili per garantire uno sviluppo giusto e umano?

*Perché una chiesa che dice di difendere la santità della vita umana come principio essenziale, subordina quella delle donne alle credenze religiose che sono discusse anche all'interno della stessa chiesa e non riconosce loro la possibilità di rifiutarle decidendo autonomamente, secondo la loro coscienza e il loro libero arbitrio?

*Perché il Vaticano che non è uno stato-nazione e non ha responsabilità per l'attuazione degli accordi del Cairo, e che, per sua natura e particolarità, non dovrebbe occuparsi dei problemi della riproduzione e della sessualità, è invece così interessato ad ostacolare che si progredisca nel campo dell'educazione alla sessualità, della salute riproduttiva e della prevenzione dell'HIV/AIDS, a tutto vantaggio di milioni di donne, in particolare modo di quelle più povere?

*Perché i rappresentanti del Vaticano, che parlano dei problemi delle popolazioni migranti e della distribuzione delle risorse, che insistono nel rispetto della sovranità nazionale, pretendono di imporre le loro regole morali e religiose in un mondo in cui ci sono diverse e molteplici religioni?

*Perché una chiesa che proclama la sua profonda preoccupazione per la gioventù non riconosce ai giovani la capacità di decidere secondo la loro coscienza, requisito fondamentale per l'esercizio di una piena cittadinanza?

 

La lettera ha ricevuto l'appoggio di organizzazioni di donne di tutto il mondo.

 


AIDOS ­ Ass. italiana donne per lo sviluppo - E-Mail: aidos_italy@comuserve.com
WIA ­ Ass. Internazionale per il welfare - E-Mail: wia_italy@hotmail.com - tel:0650930734