SCHEDA-AZIONE RELATIVA ALLA LEGISLAZIONE DEL LAVORO
UNO STRUMENTO DI FORMAZIONE E DI AZIONE ELABORATO DAL COORDINAMENTO INTERNAZIONALE DELLA MARCIA MONDIALE DELLE DONNE SUL TEMA DELLA POVERTA'


gennaio 2001, dal sito internazionale della Marcia. Traduzione a cura di Iemanja'.

 

1. RIVENDICAZIONI

Una legge promulgata dagli Stati che detti i fondamenti e le strategie, volta all'eliminazione della povertà.
Gli Stati sono obbligati a perseguire politiche, programmi, piani di azione e progetti nazionali di lotta contro la povertà che includano misure specifiche per porre fine alla povertà delle donne per garantire la loro autonomia economica e sociale per mezzo dell'esercizio dei loro diritti:
a) al lavoro con una protezione statutaria per le impiegate domestiche e nei settori informali dell'economia;
b) all'equità e uguaglianza salariale nazionale e internazionale;
c) di associazione e sindacalizzazione;
d) al salario minimo;
e) al rispetto delle norme della legislazione sul lavoro (in tutti i luoghi di lavoro e zone franche) adottate dall'Ufficio Internazionale del Lavoro;
f) ai posti di comando

 

2. SINTESI DELLA SITUAZIONE

2.1 ALCUNE DEFINIZIONI E CHIARIMENTI
L'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT) è l'istituzione internazionale incaricata di regolare i problemi relativi al lavoro e alle questioni sociali. E' stata creata nel 1919, nella stessa epoca della Società delle Nazioni.
All'interno delle Nazioni Unite, la sua struttura ha una particolarità che la distingue: i e le rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici, e dei datori e datrici di lavoro partecipano, insieme ai rappresentanti dei governi, ai lavori della Conferenza Internazionale del Lavoro, del Consiglio di Amministrazione, di numerose riunioni regionali e di altre.
La Conferenza Internazionale del Lavoro produce un bilancio annuale su tutto ciò che concerne gli affari sociali e il mondo del lavoro.
L'Ufficio Internazionale del Lavoro (OIT) è allo stesso tempo segreteria, centro di ricerca e editore dell'organizzazione. (Tutte le pubblicazioni sono gratuite e possono essere richieste al seguente indirizzo: Publications du BIT, CH-1211 Genève22, Suisse.)
Tra le due guerre, la OIT si è costituita come un'organizzazione autonoma in seno alle Nazioni Unite. Nel 1946 è diventata l'istituzione specializzata nelle questioni di lavoro e sociali. La promozione della giornata di otto ore, la lotta contro la disoccupazione, la creazione della previdenza sociale, la protezione della maternità e delle condizioni di lavoro delle donne e delle/degli adolescenti furono allora i punti all'ordine del giorno sui quali prese le proprie decisioni.
Nella Dichiarazione della OIT troviamo il principio secondo cui tutti gli esseri umani, senza distinzione di razza, credo o sesso hanno diritto a perseguire il proprio benessere materiale e il proprio sviluppo spirituale in condizioni di libertà e dignità, di sicurezza economica e con uguaglianza di opportunità.
Altri principi fondamentali enunciati nella Dichiarazione della OIT:
g) il lavoro non è una merce
h) la povertà, in qualunque luogo, costituisce un pericolo per la prosperità di tutti
i) la lotta contro la necessità deve essere portata avanti con incessante energia all'interno di ogni nazione e mediante uno sforzo internazionale
Nel campo del diritto del lavoro, una convenzione è uno strumento analogo ai trattati internazionali. Una volta approvato dalla Conferenza Internazionale del Lavoro, deve essere sottomesso alla ratifica degli Stati membri. Per mezzo della ratifica uno Stato si impegna a applicare le disposizioni che la convenzione contiene, così come a adottarle o modificarle per convertirle in leggi nazionali.
L'insieme delle Convenzioni e Raccomandazioni approvate dopo la creazione della OIT nel 1919 costituisce il Codice Internazionale del Lavoro. Nel 1997, questo codice comprendeva 181 convenzioni e 188 raccomandazioni.
Nella Conferenza della OIT si adottano le convenzioni e le raccomandazioni che costituiscono il Codice Internazionale del Lavoro. In seguito vengono sottomesse alle autorità nazionali che le adottano e legiferano per fare applicare queste nuove leggi. L'efficacia delle convenzioni e delle raccomandazioni dipende poi dalle autorità nazionali degli Stati membri.

2.2) ALCUNI ELEMENTI DEL CONTESTO
In seno alla OIT sono accreditate quattro organizzazioni sindacali internazionali:
j) La Conferenza Internazionale di Sindacati Liberi - CISL
k) La Confederazione Mondiale del Lavoro - CMT
l) La Federazione Sindacale Mondiale - FSM
m) L'Organizzazione dell'Unità Sindacale Africana - OUSA

La OIT considera di importanza particolare alcuni diritti fondamentali: la libertà sindacale, la protezione contro il lavoro forzato, la protezione contro la discriminazione. Si sta svolgendo attualmente una campagna a favore di una carta mondiale per l'anno duemila che abbia l'obiettivo primario di una ratifica universale delle convenzioni fondamentali della OIT legata principalmente a questi tre grandi campi del diritto del lavoro.
a) Le convenzioni relative alle libertà sindacali:
La Convenzione n° 87 del 1948 è una delle più importanti per la libertà sindacale e per la tutela del diritto sindacale. Lo stesso succede con la Convenzione n° 98 del 1949 che tratta del diritto che regola l'organizzazione e la contrattazione collettiva. Con gli anni, queste due convenzioni di base sono state rafforzate con l'adozione di nuove norme.
b) Le convenzioni che proibiscono il lavoro forzato:
La Convenzione n° 29 del 1930 prevede la proibizione del lavoro forzato in qualunque forma e in particolare il lavoro forzato nei territori coloniali. La Convenzione n° 105 del 1957 mira all'abolizione del lavoro forzato.
c) Le convenzioni che mirano all'uguaglianza di opportunità e di trattamento:
Nel 1951, l'adozione della Convenzione n° 100, relativa all'uguaglianza della retribuzione della manodopera maschile e femminile per un lavoro dello stesso valore, è stata una tappa importante dell'azione normativa della OIT per prendere misure legislative in un gran numero di Paesi. Infine la Convenzione e la raccomandazione n° 111 del 1958 condannano le discriminazioni per ragione di razza, sesso o opinioni politiche, tra le altre cose.

2.3) LE CONVENZIONI DELLA OIT PARTICOLARMENTE IMPORTANTI PER LE DONNE SONO SETTE:
1) La convenzione n° 100 del 1951 circa l'uguaglianza delle remunerazioni.
2) La convenzione n° 103, modificata nel 1952, circa la protezione della maternità nel lavoro, e la raccomandazione n°95 del 1952.
Essenzialmente, questi due strumenti puntano alla protezione della maternità nel lavoro. Ogni anno si celebra una conferenza della OIT che analizza la situazione dello stato del lavoro e la situazione sociale nel mondo. Nel giugno del 1999, la 87 Conferenza Internazionale del Lavoro ha dato inizio al processo di revisione di questi due testi importanti. A causa del doibattito che ha suscitato, i rappresentanti sindacali si sono opposti ai rappresentanti dei datori di lavoro e di alcuni governi che avevano tentato di ammorbidire il testo in questione. L'argomento che hanno utilizzato in ripetute occasioni durante i dibattiti della commissione della Conferenza consisteva nell'ottenere una convenzione "realista che avrebbe potuto essere ratificata".Infine il testo adottato dall'88 Conferenza che ha avuto luogo nel giugno del 2000 a Ginevra mantiene i traguardi raggiunti e rafforza disposizioni come quella relativa alla durata minima della licenza di maternità.
3) La Convenzione n° 111 del 1958 relativa alla discriminazione in materia di impiego e occupazione, che promuove l'uguaglianza di diritti tra donne e uomini nei luoghi di lavoro e prevede allo stesso tempo protezione contro ogni tipo di discriminazione.
4) La Convenzione n° 156 del 1981 e la Raccomandazione n° 165 relativa all'uguaglianza di opportunità e di trattamento tra donne e uomini con responsabilità familiari.
5) La Convenzione n° 175 del 1994 e la Raccomandazione n° 182 circa il lavoro a tempo parziale, che proteggono le donne e gli uomini che lavorano a tempo parziale in quanto ad accesso all'impiego, alle condizioni di lavoro e alla previdenza sociale.
6) La Convenzione n° 177 del 1996 e la Raccomandazione n° 184 circa il lavoro a domicilio. Questo lavoro concerne prevalentemente le donne, che sono carenti di tutela legale e che non figurano nelle statistiche del lavoro. Sono volte al miglioramento delle condizioni e della situazione delle lavoratrici e dei lavoratori a domicilio.
7) Infine includiamo nella lista le convenzioni n° 138 e 182 che si riferiscono al lavoro dei bambini/e.

 

3) UN ESEMPIO DI UN TEMA DI ATTUALITA' RELATIVO ALLE NORME SUL LAVORO

Le zone franche di esportazione

Milioni di donne nel mondo, soprattutto nei paesi del Sud, hanno avuto accesso al lavoro operaio retribuito perché rappresentano una fonte importante di manodopera "flessibile", quella che molte volte incontriamo nei settori domestici o informali dell'economia. Il loro lavoro, che non richiede una formazione professionale costosa, è "a buon mercato"; le imprese tradizionali sono quelle che ne traggono beneficio attraverso la mediazione di subappalti di imprese che si installano nelle "zone franche di esportazione". Conosciamo molto bene le condizioni di semischiavitù imposte alle lavoratrici e ai lavoratori, e in particolare alle giovani lavoratrici in questi enclaves di produzione che sono città senza diritti.
Perché i datori di lavoro selezionano le donne giovani? Essi dicono che è "perché sono più docili, più resistenti e più abili". In realtà la ragione di questa selezione è la discriminazione salariale. A questa discriminazione si sommano altre forme di violenza: l'abuso sessuale, la violenza fisica e psicologica, tra le altre. Con frequenza aggirano il diritto delle madri al lavoro; le donne sono sottoposte a test di gravidanza prima di essere assunte e regolarmente durante la durata del contratto. Entro cinque anni di lavoro in una fabbrica tailandese, a causa dei danni alla salute che subiscono le lavoratrici, una donna non è più considerata "utilizzabile in modo redditizio".

L'esportazione svolge un ruolo fondamentale nell'espansione globale del modello economico attuale, il quale in parte riposa sullo sfruttamento del lavoro delle donne.

 

4) ALCUNI DATI

Nelle zone franche di esportazione troviamo il maggior tasso di lavoratrici nel mondo e dove si manifestano anche le peggiori violazioni delle norme del lavoro.
Per questa ragione i dati che riportiamo si riferiscono in particolare alle zone franche.

4.1 Le zone franche di esportazione nel mondo -ZFE
Ci sono 850 zone franche di esportazione nel mondo. Troviamo numerose fabbriche di assemblaggio nelle quali stimiamo che il numero di lavoratrici e lavoratori sia di 27 milioni.
Queste zone di produzione si caratterizzano per un numero elevato di donne giovani (il 90% di lavoratrici e lavoratori), salari molto bassi e giornate di lavoro molto lunghe (tra 12 e 14 ore), assenza totale di servizi sociali, per il tipo di lavoro molto penoso e pericoloso che lì si svolge, insomma queste zone si caratterizzano per non rispettare le norme di lavoro minime e per l'assenza di diritti sindacali.

4.2 Le zone franche di esportazione in Africa
Dal gennaio del 1999 le ZFE sono installate in 25 paesi africani. La cartina segnala i paesi nei quali esse si trovano e dove è stato progettato di installarle.

4.3 Numero di lavoratrici e lavoratori nelle ZFE
America Centrale: 250.000 persone; 90% di donne.
Messico: 500.000 persone
Filippine: 175.000 persone
Isola Mauricio: 90.000 persone dal 1990

 

5) AZIONI CHE SUGGERIAMO

I coordinamenti nazionali possono esigere dai propri governi:
a) la ratifica delle 7 convenzioni della OIT particolarmente importanti per le donne, sopra menzionate, così come l'applicazione efficace di quelle che sono state ratificate
b) l'aumento del salario minimo per raggiungere almeno la soglia di povertà in ogni paese

I coordinamenti nazionali dei paesi con presenza di zone franche di esportazione sul proprio territorio, possono esigere dai propri governi:
a) il rispetto delle norme del lavoro definite dalla OIT
b) la realizzazione di un sistema fiscale quando queste zone franche funzionano come paradisi fiscali
c) i coordinamenti nazionali dei paesi d'America possono formulare proteste presso gli Uffici Amministrativi Nazionali del TLC (NAO in inglese) contro la violazione della legislazione del lavoro.

I coordinamenti nazionali dei paesi dove non ci sono zone franche di esportazione possono esigere dai propri governi:

- la sospensione dei rapporti commerciali con i paesi che basano le proprie esportazioni sulle zone franche presenti sul proprio territorio e nei quali non si rispettano le norme del lavoro e le norme ambientali