APPELLO PER UN COORDINAMENTO
DI DONNE CONTRO LA GUERRA
IL GRUPPO
MILANESE DELLA MARCIA MONDIALE DELLE DONNE CHIEDE L'ADESIONE A
QUESTO APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UN AMPIO COORDINAMENTO DI
DONNE CONTRO LA GUERRA E INVITA ALLA MOBILITAZIONE UNITARIA
gennaio 2003, dal coordinamento
milanese della Marcia
Noi donne di culture e provenienze diverse, impegnate in movimenti, associazioni, sindacati, partiti avvertiamo con sgomento che, mentre cresce in tutto il mondo l'opposizione alla guerra, in pari misura i suoi preparativi subiscono un'accelerazione.
La guerra sembra oggi quasi un destino, a cui devono piegarsi non solo le vittime inermi, ma gli stessi aggressori. Il presidente francese, che pure rappresenta ambienti politici poco convinti dell'attacco all'Iraq, ha spiegato di recente al paese che, se la guerra ci sarà, bisognerà pur esserci e prepararsi per esserci.
Il governo italiano, attraverso i propri rappresentanti, dichiara di essere pronto ad appoggiare Bush nella guerra "preventiva" e annunciata all'Iraq, attraverso l'utilizzo delle basi militari, prima ancora di consultare il parlamento.
Restiamo convinte, anche se la coscienza può sembrare oggi inessenziale, che solo un grande movimento nazionale, europeo e mondiale contro la guerra può impedire o limitare i disastri e frenare le dinamiche della guerra permanente.
La storia non ci concede altra possibilità che continuare a fare ciò che abbiamo finora fatto, anzi ci impone di moltiplicare i nostri sforzi e di fare del nostro sdegno una passione.
In questo contesto organizzarsi come donne è una delle forme più efficaci di resistenza e di impegno. E' uno dei contributi migliori che le donne possano dare alla causa comune della pace.
E' l'antidoto certo alla cultura militar-virile, che rinasce nella crisi di civiltà prodotta dalla globalizzazione neoliberista.
Noi donne firmatarie dell'appello chiediamo pace, perché non vogliamo uniformarci agli stereotipi e ai modelli del militarismo.
Noi siamo convinte che dalle armi e dalla guerra nessuna donna può trarre alcun vantaggio di prestigio e di immagine, ma solo emarginazione ulteriore, oltre alle distruzioni e alle sofferenze che toccano in guerra a ogni essere umano.
Noi crediamo che ogni guerra porti con sé i germi dell'autoritarismo e rafforzi perciò le relazioni di potere, compresa la relazione che fonda il patriarcato.
Noi critichiamo l'uso del ricorso alle armi come strumento per risolvere i conflitti e chiediamo che venga applicato l'art.11 della Costituzione italiana, che vieta la partecipazione diretta del nostro paese a azioni di guerra e dichiariamo il nostro impegno a sostenere tutti gli atti volti a impedirne la modifica.
Per questi motivi noi proponiamo di costituire un coordinamento di donne contro la guerra.
Per coordinare le nostre iniziative, per cercare il modo migliore per comunicare con le donne e con gli uomini disponibili ad ascoltarci, per avere uno strumento di azione comune di opposizione alla guerra .