DONNE NEL MOVIMENTO GLOBALE
BILANCIO DEL SOCIAL FORUM EUROPEO DI FIRENZE DAL PUNTO DI VISTA DEL COORDINAMENTO EUROPEO DELLA MARCIA MONDIALE DELLE DONNE


gennaio 2003, di Nelly Martin (Francia) della Marcia Mondiale delle Donne

1 - Bilancio globale

E' stato un successo spettacolare, una vittoria contro Berlusconi che aveva tentato, in seguito agli avvenimenti di Genova, di criminalizzare il forum e i/le suoi/sue partecipanti. Nei mesi precedenti, lui e il suo governo hanno cercato di sollevare l'opinione pubblica, gli italiani in generale e i fiorentini in particolare, contro questa iniziativa, predicendo loro una Firenze a ferro e fuoco! Le trasmissioni televisive e gli articoli dei giornali erano incredibili. Un'isteria che ricade loro sul naso quando si fa il bilancio. Un numero enorme di persone: 20 000 persone erano attese, 32 000 si sono iscritte, 60 000 erano presenti il venerdì; i paesi rappresentati erano numerosi: 3000 francesi, 1500 spagnoli, greci, inglesi e tedeschi, 500 belgi, 300 ungheresi, 150 polacchi e svedesi, 70 russi.; la manifestazione del sabato ha riunito da 600 000 a 1 milione di persone in una atmosfera festiva e pacifista, dando alla fine del forum l'ampiezza del rapporto di forza che si è costituito.

Questo successo riflette innanzi tutto la realtà italiana. Con Berlusconi al potere, essa ha realizzato già da diversi mesi mobilitazioni molto forti sul piano sociale, con due scioperi generali negli ultimi mesi e manifestazioni enormi, quella di 1 milione e mezzo e quella di 3 milioni di persone in aprile, per iniziativa della CGIL. Ci sono state anche grandi manifestazioni contro la guerra in Irak, nonché mobilitazioni contro il governo causate dagli attacchi al sistema giudiziario italiano e all'indipendenza dei giudici. Il movimento italiano contro la mondializzazione ha saputo integrarsi a tutte queste mobilitazioni e tessere legami anche con le organizzazioni sindacali, legami che hanno portato i loro frutti con la partecipazione effettiva all'organizzazione del FSE di un sindacato della CGIL, la FIOM (metalmeccanici), e con un'importante presenza, nei dibattiti e nel pubblico, dei sindacati.

Il processo di preparazione, pesante, costoso con tutte le sue riunioni in tutta Europa, e dunque difficile da seguire per la maggior parte delle associazioni meno fortunate, si è di fatto rivelato molto adeguato. Esso ha permesso il espansione geografica ai paesi dell'Est e del Sud, così che a poco a poco potessero stringersi legami tra paesi e organizzazioni ben prima del Forum, permettendo in tal modo di prepararlo meglio.

I forum sociali devono potersi riunire per lavorare insieme in modo permanente e non in modo episodico di volta in volta, per approfondire i dibatti tra le associazioni che lavorano sugli stessi temi con l'idea di costruire o di consolidare le reti, di sfociare in campagne europee, con un calendario coerente di mobilitazioni. Il FSE, in questo senso, è stato un successo. (vedere l'appello dei movimenti sociali).

2 - E le donne in tutto questo!

Del buono e del meno buono!

. Il più alto numero di iniziative delle donne al FSE sono state promosse o sostenute dalla rete europea della Marcia mondiale delle Donne. Questa è stata particolarmente rappresentata dai Coordinamenti Italiano, Spagnolo, Francese e Greco, con altre compagne provenienti dalla Svizzera, dal Belgio, dall'Austria, dalla Gran Bretagna, dalla Germania. Noi siamo state impressionate dal numero di giovani donne presenti. Durante i tre giorni, sostenere la presenza allo stand della Marcia ci ha permesso di prendere contatto con molte di esse, alcune in associazioni di giovani, di scambiare le nostre esperienze e di prendere appuntamenti per proseguire i lavori insieme.

- Se il numero di donne nel forum non aveva nulla da invidiare a quello degli uomini, non è stato lo stesso per il numero di interventi uomini/donne. Uno sforzo è stato fatto per le conferenze mentre si può dire senza esagerare che le tribune dei seminari e delle finestre della sera erano soprattutto di tonalità "vecchio maschio bianco"! Numerosi sono stati i tavoli di presidenza esclusivamente maschili e si è potuto contare fino a 20 interventi dalla sala senza una donna!

Di chi la "colpa"? Noi non rigettiamo la responsabilità solo sugli organizzatori del FSE, questa situazione è purtroppo lo specchio di ciò che avviene nelle organizzazioni e associazioni. Tocca ad esse, tramite le loro delegazioni di relatori/relatrici, di far sì che il forum innovi anche questo aspetto e che si ponga all'ascolto della parola, delle analisi e delle esperienze delle donne. Le associazioni femministe hanno anch'esse le loro responsabilità e ci possiamo interrogare, in rapporto a Porto Alegre, sul pò di seminari tenuti sulla questione. Manca l'interesse per il FSE? Manca la disponibilità e le finanze per parteciparvi? O le cause sono altre ancora? Bisognerà riflettere e consultarci molto per preparare il prossimo forum.

. La conferenza " Uomini e Donne: un conflitto necessario per un futuro comune"

Si è tenuta nella Sala dei Congressi piena (circa 2000 persone), con un pubblico per la stragrande maggioranza femminile e di tutte le età. Le relazioni introduttive hanno illustrato le varie dimensioni del patriarcato nella vita politica, nel mondo del lavoro e nella sfera personale. Un'ora è stata dedicata al dibattito, donne di diversi paesi hanno testimoniato o fatto domande o polemizzato con le relatrici.

(Siamo in possesso delle tre introduzioni: "Potere politico e democrazia di genere" di Lidia Cirillo, "Le radici del dominio patriarcale" di Christine Delphy e "Il conflitto di genere nel mondo del lavoro" di Laura G. de Txabarri, in lingua originale, e cercheremo di tradurle)

. Seminario " Prostituzione, tra schiavitù e scelta"

Difficoltà tecniche hanno compromesso lo svolgimento di questo seminario. La sala che ci era stata attribuita non assicurava né microfoni né traduttori/traduttrici e si teneva vicina a un altro seminario molto rumoroso sulla Palestina e con microfoni. Alcune tra le organizzatrici, come le rappresentanti delle prostitute, si sono sentite umiliate e maltrattate e hanno vissuto la situazione come l'ennesima oppressione da parte degli organizzatori del FSE. Da ciò è nata la decisione di protestare in sala stampa per pubblicizzare attraverso i mass media l'avvenimento. Questa azione, da non tutte condivisa, ha fatto perdere del tempo, del pubblico e qualche relatrice, in particolare. Il seminario si è in effetti spaccato in due, sfortunatamente secondo linee di divisione politiche e geografiche.

.Seminario "Che cosa diventa la libera scelta delle donne tra interdizioni, integralismo religioso, nuove tecniche di procreazione e mercificazione del corpo"

Circa 300 persone a questo seminario. Le relatrici hanno messo a fuoco nei loro discorsi aspetti molto differenti della questione della libera scelta, dall'interpretazione delle implicazioni delle nuove tecniche di procreazione medicalmente assistita alla questione dei fondamentalismi religiosi e alla lesbofobia.

Sfortunatamente, anche qui, la traduzione non era delle migliori, cosa che non ha favorito il dibattito.

.Il seminario "Donne e Sindacalismo" ha riunito 180 persone di 12 paesi. Dopo gli interventi di responsabili dei sindacati francese, italiano e greco, c'è stato il dibattito con le presenti in sala, gli interventi vertevano principalmente sul ruolo delle donne nei sindacati e sulle loro difficoltà.

A conclusione di questo seminario, è echeggiata l'idea di rifare un seminario intersindacale delle donne europee al prossimo FSE, con la proposta delle francesi di assumere uno o due temi sui quali lavorare insieme nel corso di quest'anno preparatorio. Indirizzi di posta elettronica di responsabili sindacali sono stati raccolti, ci apprestiamo a metterci all'opera a partire da questi indirizzi nel tentativo di allargare il campo nel corso del prossimo anno per rivolgerci alle organizzazioni attraverso la preparazione del FSE.

Problema: costruire una rete di sindacaliste in Europa o una rete strutturata di rappresentanti di sindacati, o entrambe le cose mescolate? Porremo la questione alle responsabili di sindacati di cui abbiamo già l'indirizzo.

.Altri seminari hanno avuto luogo dove noi non siamo potute andare e di cui sollecitiamo il resoconto:

- "Per un'Europa disarmata e neutra contro la guerra" - Convenzione di donne contro le guerre

- "Donne migranti, rapporti Nord-Sud : quale politica ?" Associazione Nosotras

- " Che il futuro non ci sia indifferente: lesbiche, gay e transessuali-nel progetto sociale europeo"

Da segnalare la presenza di giovani donne della rete Next GENDERation che hanno organizzato un laboratorio sulle "missing link" tra il femminismo accademico e quello militante, tra il femminismo in generale e il movimento antiglobalizzazione,.... Si tratta di una rete internazionale di giovani donne studentesse e diplomate/i che lavorano nei differenti campi degli studi femministi o di genere (sia che essi siano istituzionalizzati nelle facoltà o meno) con un'attività nei movimenti sociali che combina analisi di genere, di classe, di razza e d'orientamento sessuale. Sono venute mercoledì pomeriggio alla riunione del coordinamento europeo della Marcia e sabato mattina al seminario sulle nostre prospettive e potremo fare un percorso insieme. Il loro sito: HTTP://nextgenderation.let.uu.nl/

. Seminario "Dopo la Marcia del 2000, quali sono le strategie di lotta delle donne europee? " (Marcia mondiale delle donne) sabato mattina prima della manifestazione (circa 150 persone) ha riunito differenti partner europee della Marcia delle donne.

E¢ necessario far convergere le nostre initiative e rafforzzare la nostra cooperatione a livello europeo" ha dichiarato Anne Leclerc (France). Per pesare sulle politiche dell'Unione europea si tratta di organizzare una larga mobilitazione delle donne in occasione della prossima riscrittura del trattato europeo.

Nadia de Mond, rappresentante della Marche delle Donne italiana, ha sottolineato il bisogno di rafforzare i legami e gli scambi con il movimento per un altro mondo possibile (altromondista) spingendo contemporaneamente il femminismo ad accelerare il passo. "Poiché non vogliamo strutture burocratiche o centralizzate dobbiamo prendere l'iniziativa di rafforzare la nostra cooperazione" ha precisato.

Concretamente, due proposte hanno avuto consenso nel corso del laboratorio. L'una consiste nell'identificare un certo numero di temi di dibattito, come i diritti delle donne immigrate, il diritto delle donne a decidere del loro corpo, la lotta contro la povertà e la precarietà, e la battaglia contro l'estrema destra in Europa. Altri argomenti sono stati lanciati da differenti partecipanti al laboratorio: la violenza e la prostituzione, l'impiego.

La seconda proposta riguardava l'organizzazione di un forum femminista europeo che dovrebbe precedere il prossimo forum sociale europeo del 2003 che si terrà a Parigi e a Saint-Denis in Francia, al fine di creare una situazione dinamica e un mobilitazione delle donne. L'obiettivo è sempre di aggregare tutte le reti femministe esistenti a livello europeo. C'è stato un dibattito sulla difficoltà che rappresenta lo svolgimento del Forum sociale mediterraneo 15 giorni dopo.

La manifestazione

Dopo una corsa contro il tempo (noi avevamo il nostro seminario il sabato mattina, mentre altre si inserivano già in posizione nel corteo) e costeggiando il corteo, un blocco di donne, combattivo, gioioso, rumoroso e creativo ha raggiunto la testa della manifestazione, che oltrepassava nel suo insieme tutte le previsioni, per piazzarsi dietro la delegazione del FSE stessa e dei/delle lavoratori/lavoratrici della Fiat in lotta. Eravamo tante e gridavamo: "Guapas, listas, antimilitaristas".

RICORDARE QUESTA DATA: Prossimo Coordinamento europeo della Marcia il 22 e 23 febbraio a Zurigo/Svizzera.

(Proponiamo che questa riunione sia anche l'occasione per preparare la giornata "donne" del FSE 2003. Questo coordinamento è dunque aperto alle associazioni e alle reti che desiderano organizzarla insieme a noi)