SENZA IL FEMMINISMO UN ALTRO MONDO NON E' POSSIBILE
DAL BOLLETTINO DI COLLEGAMENTO INTERNAZIONALE VOL.6, N°1, DEL FEBBRAIO 2003: IL FORUM SOCIALE MONDIALE DAL PUNTO DI VISTA DELLE DONNE DELLA MMD, MONDIALIZZAZIONE E MILITARIZZAZIONE


aprile 2003, Traduzione a cura di Valeria e Sara Savoca

L'anno 2003 è partito a tutto vapore per la Marcia mondiale delle donne (MMD). I preparativi avanzano speditamente in vista del nostro prossimo e 4e Incontro internazionale della Marcia mondiale delle donne, che si terrà a New Delhi in India dal 18 al 22 marzo. Un comitato organizzatore è stato costituito in India per collaborare, con il Comitato di contatto della MMD e con il Segretariato internazionale, all'organizzazione di questa assemblea. Noi anticipiamo i dibattiti di arricchimento riguardante il nostro piano strategico, presentando l'insieme delle azioni mondiali previste per il 2005, e la struttura che ci permetterà di portare a compimento la nostra missione e i nostri progetti. Le proposte di cui devono discutere i coordinamenti nazionali per preparare le loro delegate prima della riunione sono pubblicate nel nostro sito Web
http://www.ffq.qc.ca/marche2000/fr/4eproposition.html

Gennaio è stato un periodo di fatica intensa e di mobilitazione attorno al 3° Forum sociale mondiale, che si è svolto dal 23 al 28 gennaio a Porto Alegre, in Brasile. Rappresentati della MMD provenienti da venti paesi hanno assistito all'avvenimento; molte attività sono state organizzate da parte del gruppo di lavoro della Marcia. Come sempre, le nostre consorelle brasiliane erano dinamiche, creative e ben organizzate, rivelandosi ospiti energiche preoccupate di assicurare l'influenza irradiatrice della Marcia e la riuscita dei nostri eventi.
Il bollettino di questo mese raccoglie le impressioni di rappresentanti della MMD venute da diversi paesi per assistere al Forum sociale mondiale. Noi speriamo che queste pagine offrano una buona visione d'insieme di esso e che vi motiveranno a continuare ad investire i vostri sforzi nei movimenti che vi sono associati nei vostri paesi o regioni, e a assistere al 4° Forum sociale mondiale che avrà luogo in India nel 2004. Vi invitiamo comunque a visitare il sito del coordinamento nazionale brasiliano per visionare le foto della Marcia mondiale delle donne riprese nel corso del Forum:
http://www.sof.org.br/marchamulheres/fotos/fotos.htm


IL FORUM SOCIALE MONDIALE 2003 DAL PUNTO DI VISTA DELLE DONNE DELLA MMD

Noi siamo fiere della nostra partecipazione e di quella di circa 100 000 persone che hanno partecipato al Forum sociale mondiale. Se si aggiunge a questo numero le migliaia di persone che hanno partecipato ai forum regionali o tematici quest'anno e quelle che seguivano con grande interesse i dibattiti del FSM 2003, noi constatiamo quanto questo processo di dibattiti, di scambi sulle nostre strategie, sulle nostre azioni, importante. Questo impegno di milioni di persone delle quali una grande quantità di donne, determinate a proseguire la loro marcia per l'eguaglianza tra donne e uomini, tra i popoli, tra tutti gli esseri umani e in armonia con il nostro pianeta, modifica il panorama mondiale attuale malgrado la guerra imminente, malgrado gli attacchi orchestrati contro ogni forma di contestazione da parte della retorica neoliberale, guerriera e machista.
Questo 3° Forum sociale mondiale che si è appena concluso a Porto Alegre rafforza la nostra determinazione a costruire, nel quotidiano, le resistenze e le alternative per assicurare la dignità umana; per tener conto prioritariamente delle persone piuttosto che del profitto; per dire no alla guerra contro l'Iraq; per costruire la pace. Siamo inoltre convinte della pertinenza del fare questo lavoro in alleanza con i movimenti sociali presenti a Porto Alegre. Per questo la Marcia mondiale delle donne è firmataria dell'appello alla creazione della Rete mondiale dei movimenti sociali che si è concretizzata in Brasile (potete vedere l'appello e la dichiarazione della terza assemblea internazionale dei movimenti sociali visitando il loro sito web http://www.movsoc.org).
Noi vediamo in questa rete la possibilità di dimostrare che l'inclusione della lotta per l'eguaglianza è una strategia vincente per l'insieme dei movimenti sociali. Che per rendere questo altro mondo ben reale, ci è necessario fare altrimenti, pensare altrimenti, agire altrimenti. Ciò significa reinventare le nostre azioni e radicalizzare le nostre utopie per includervi la fine di ogni forma di oppressione.
La Marcia mondiale si ripromette di portare in questo processo, tra le altre, le questioni delle alternative economiche femministe, della accresciuta mercificazione del corpo delle donne nel contesto della mondializzazione, dei dibattiti sul femminismo e sull'emergere di una nuova generazione politica con la messa in campo delle giovani e dei giovani.
Il movimento delle donne, il femminismo contemporaneo, è il movimento sociale che più ha trasformato il mondo negli ultimi trenta anni. Noi l'abbiamo fatto per condurre le donne a prendere coscienza del loro valore, dei loro diritti. Partendo dal quotidiano delle donne, abbiamo denunciato la violenza sessuale e coniugale; il doppio standard nell'impiego, il non riconoscimento del nostro lavoro, il controllo del nostro corpo e della nostra sessualità. Abbiamo fatto questo lavoro creando degli spazi perchè le donne si incontrino e analizzino il loro quotidiano. Il movimento delle donne si è costituito internazionalmente nella diversità e in modo orizzontale a partire dagli anni 70.
Con l'avanzata del neoliberalismo e della destra, il movimento delle donne si è mobilitato per permettere alle donne di mondializzare la loro resistenza. La Marcia mondiale contro la povertà e la violenza verso le donne ha costituito una rete d'azioni mondiali che serve da strumento per esprimere il nostro rifiuto di vedere le nostre vite, il nostro mondo mercificati da sistemi di oppressione che si nutrono di esclusione e di odio: il patriarcato, il razzismo, il capitalismo. Per questo ci siamo mobilitate nel 2000 e lo faremo di nuovo nel 2005.
Anche per questo partecipiamo attivamente al Forum sociale mondiale fin dal suo sorgere. L'edizione 2003 di questo Forum ci ha permesso di constatare l'impatto del nostro lavoro nel senso che c'era definitivamente una migliore partecipazione di donne nei dibattiti e più particolarmente di femministe. Per contro constatiamo anche che questa partecipazione rimane marginalizzata e soffre di sindrome dell'educata tolleranza. Siamo ancora lontane da un reale dialogo o dibattito sul posto delle donne e del femminismo nelle costruzione di un altro mondo. La lotta anticapitalista è ancora vista come una lotta primordiale nello spirito di molti. Le tendenze alla centralizzazione del potere nelle mani di alcuni percepiti come più illuminati o più abilitati sono ancora molto vive. Il Forum sociale mondiale è ancora molto tinto di metodi di scambio unidimensionale con relatori esperti. La partecipazione della sala è limitata a porre domande. Ci è necessario reinventare spazi di scambio che mettano in pratica i nostri principi di orizzontalità e che permettano di spingere più lontano le riflessioni individuali e collettive. Molte persone vengono al Forum sociale mondiale per condividere le loro esperienze di lotte concrete, per rafforzare le proprie risorse e, noi lo speriamo, per imparare dagli altri e così arricchire le proprie analisi, il proprio lavoro. Il movimento delle donne ha molto da apportare a questo livello. Noi siamo pronte a condividere le nostre esperienze ma ciò deve essere fatto su una base di eguaglianza e di riconoscimento della nostra leadership. E' questa la sfida del prossimo anno, arrivare a mettere in pratica ciò che preconizziamo. Proprio perchè sappiamo che per cambiare la vita delle donne bisogna cambiare il mondo, sappiamo che senza le donne, senza il femminismo, un altro mondo non è possibile.
Diane Matte, Secrètariat international de la Marche mondiale des femmes - Quebec


I seminari e i laboratori
Uno dei seminari organizzati dalla Marcia aveva come obiettivo di dibattere sulle nuove alternative femministe concernenti l'inserimento delle donne nel mercato del lavoro. Sono stati presentati dei comunicati sulla libera determinazione delle donne per costruire la loro cittadinanza e la loro libertà. Sono stati evidenziati inoltre gli effetti che le marce comuni, come la ZLEA, hanno sul lavoro delle donne, particolarmente su quelle che vivono di artigianato. La discussione ha portato anche sulla minaccia che rappresenta la bio-pirateria e il rischio sotteso della omologazione delle conoscenze popolari da parte degli Stati Uniti.
Nel laboratorio sulla mercificazione del corpo delle donne, si è dibattuto sui differenti ambiti in cui le donne divengono oggetto di commercio. Sono stati messi in rilievo in particolare il turismo sessuale e lo sfruttamento del corpo della donna nei media.
I dati su questo argomento sono desolanti. La tratta delle donne è divenuta un'impresa mondializzata attraverso delle direzioni ben precise (dai paesi poveri verso i paesi ricchi), essendo il Brasile il secondo più grande esportatore di persone. Ancora oggi, in Spagna, circa ventimila Brasiliane vivono in condizione di semischiavitù.
Secondo le Nazioni Unite, quattro milioni di persone spariscono ogni anno. Ai nostri giorni, il traffico di persone è considerato come il terzo più grande commercio dopo il traffico delle droghe e il traffico d'armi.
Sull'argomento della guerra Diane Matte, del Segretariato internazionale del MMF, ha attirato l'attenzione sulla situazione delle donne che vivono nelle zone di conflitti armati. Le guerre hanno sempre un doppio impatto sulle donne, perchè sono loro che devono sforzarsi di mantenere la società durante i conflitti e di ricostruirla dopo. Secondo recenti valutazioni, oggigiorno l'80% delle persone che perdono la vita durante i conflitti fanno parte della popolazione civile e di questa la maggior parte sono donne.
Le donne hanno numerose ragioni per lottare per la pace.
Fernanda Estima, Marcia mondiale delle donne - Brasile

La Marcia nel III Campus Intercontinentale della Gioventù

In occasione della grande marcia di apertura del FSM, la Marcia mondiale delle donne ha lavorato con i giovani del Campus. Le donne erano già pronte e sul posto quando il contingente della gioventù è arrivato con scorta di polizia. Le donne si sono messe alla testa del corteo con tamburi e slogan. Questo non è stato che l'inizio di un'atmosfera di festa portatrice di speranza che si è mantenuta lungo tutte le giornate che sono seguite.
La presenza del femminismo al terzo Campus intercontinentale della gioventù ha avuto un grande impatto, ivi comprese le migliaia di giovani campeggiatrici che hanno scoperto di essere più femministe di quanto non avrebbero creduto. Il successo delle iniziative della marcia nel campus rappresenta un avvenimento in sè, soprattutto di fronte all'assenza di visibilità femminista nelle attività del campo durante gli anni precedenti. Come la maggior parte delle attività, i laboratori hanno avuto luogo a cielo aperto, i giovani seduti in cerchio sotto l'ombra degli alberi.
L'evento "Il femminismo e la nuova generazione politica" ha attratto giovani femministe attiviste in Brasile, in Quebec, in Argentina, in Portogallo, in Italia e in Olanda. Il dibattito ha girato intorno al femminismo e allo spazio delle donne nei gruppi e coalizioni del movimento che si oppongono alla mondializzazione neoliberale e alle dinamiche tra generazioni in seno al movimento femminista. E' stata senza dubbio una delle iniziative politiche più importanti realizzate nel campus.
Le invitate hanno parlato delle loro esperienze e hanno situato il contesto storico nel quale si dipanavano le loro azioni. I temi presentati dai partecipanti hanno inoltre dato luogo a degli scambi sullo spazio delle lesbiche in seno al movimento e su come le giovani possano affermare la loro presenza e le loro rivendicazioni nei loro rispettivi paesi. E'in occasione di quest'attività che ha cominciato a prendere forma una rete internazionale per costruire e rinforzare il movimento femminista tra le nuove generazioni politiche.

Il laboratorio "Graffiti critica e liberazione dei manifesti pubblicitari" è stato il luogo del dibattito sulle rappresentazioni sessiste delle donne nello spazio pubblico e nei media. Le partecipanti hanno realizzato lungo il corteo dei quadri su delle riproduzioni di cartelloni pubblicitari. Il laboratorio è culminato in una manifestazione del gruppo nel campus esibendo i cartelloni e i drappi brasiliani del MMF, il tutto al ritmo delle percussioni e degli slogan femministi. Dopo qualche alterco, le giovani donne hanno dovuto agire con fermezza per mantenersi alla testa del dibattito, mentre dei giovani uomini manifestavano il loro appoggio marciando e cantando al centro del gruppo.
Al suono delle consegne femministe, scandite con forza e ritmo, i ranghi di questa manifestazione spontanea si ingrossavano a misura che essa avanzava e animava l'accampamento. E' stata un'esperienza gioiosa e stimolante per tutte quelle che vi hanno partecipato. Le partecipanti hanno inoltre inventato degli slogan per denunciare le molestie e la violenza verso le donne, una realtà che le giovani donne hanno anche vissuto nello stesso seno del Campus della gioventù.
Le attività femministe del Campus intercontinentale della gioventù hanno conosciuto un vero successo e vanno senza alcun dubbio a contribuire alla nascita di nuove idee e a che altre giovani donne si affermino e si impegnino nell'azione femminista. Da lì è nata anche l'idea di creare una rete di giovani donne e una rete di resistenza mondiale.
Elsa Beaulieu, Marche mondiale des femmes,Quèbec
Julia Di Giovanni, Marche mondiale des femmes, Brasil

Punti di vista sulle donne e la militarizzazione

Grazie agli sforzi sostenuti dal Segretariato internazionale e dal coordinamento brasiliano del MMF, la Marcia mondiale delle donne ha potuto manifestare quest'anno una presenza accresciuta al Forum sociale mondiale. Abbiamo organizzato un certo numero di attività su argomenti molto importanti legati ai cinque temi del Forum. Rappresentanti della Marcia venuti da differenti paesi hanno ugualmente preso parte ad alcune attività organizzate secondo una prospettiva regionale o internazionale, oltre a partecipare alle marce organizzate all?apertura e per il successo del Forum.

Ecco un compendio di alcune delle attività alle quali ho partecipato.
a) Tribunale internazionale contro il blocco degli Stati Uniti, blocco imposto al popolo cubano da 40 anni, che tocca ugualmente i beni dei Cubani che vivono negli Stati Uniti. Una decina di persone hanno portato una testimonianza personale. La giuria era costituita da Marrsia Csmpous, presidente dell'Associazione Democratica Internazionale Mondiale, da Samir Amin dell'Egitto e da Genevieve Vaugan degli Stati Uniti.
b) Conferenza sul fondamentalismo, alla quale hanno partecipato più di 3000 persone, e che presentava tre eminenti conferenzieri: Dan Brutos (Africa del Sud), Shareef Hatateh (Egitto) e Al Sourany (Gaza/Palestina). Questi ultimi hanno messo in luce i pericoli associati al fondamentalismo religioso, che sia cristiano, musulmano o giudeo. Hanno condannato la mondializzazione capitalista e neoliberale, il predomino militare e le intenzioni bellicose del governo americano nella sua determinazione di andare in guerra contro l'Irak. Hanno inoltre denunciato l'occupazione continua dei territori palestinesi da parte di Israele e le atrocità inflitte ai civili da questo Stato con l'appoggio degli Stati Uniti.
c) Tavola rotonda sulla mondializzazione e la militarizzazione, nel corso della quale si è trattato degli ostacoli che devono superare i paesi in via di sviluppo, segnatamente i paesi arabi. Sono state messe in luce le difficoltà alle quali fanno fronte questi ultimi nel contesto della mondializzazione neoliberale attuale e delle tendenze egemoniche che sembrano caratterizzarla. Le conseguenze del conflitto israelo-palestinese e la minaccia di una guerra contro l'Irak pesano sempre pi? sulla regione. Samir Amin (Egitto) animava la tavola rotonda; i conferenzieri rappresentavano il Parlamento europeo, Social Watch, il palestinese NGO Network, le Reti delle ONG arabe per lo sviluppo, il Third World Network e ENDA Terzo Mondo.
d) Laboratorio sull'avvenire dei movimenti sociali nei paesi arabi, che riunivano delegazioni del Libano, dell'Egitto, della Giordania, della Tunisia, del Marocco, dell'Algeria e dell'Irak. Questi ultimi hanno parlato delle sfide che devono accettare i paesi arabi in materia di sviluppo; essi hanno valutato il ruolo dei movimenti sociali e popolari nel compito di definire delle strategie chiare per aggirare gli ostacoli nel rispetto dei diritti politici, sociali, economici e culturali e riaffermare la lotta in favore della loro attuazione e del loro rispetto. A conclusione della discussione, i partecipanti hanno deciso di formare un forum sociale arabo.
e) Laboratorio sulla democrazia, i diritti della persona, la libertà e gli effetti della mondializzazione sulle donne arabe. Conferenzieri venuti dall'Egitto, dalla Tunisia, dal Marocco, dalla Palestina, dal Libano e dalla Giordania hanno lanciato un dibattito sulle soluzioni di ricambio nei sistemi sociali ed economici attuali. Hanno presentato nuovi quadri d'azione che possano permettere di conseguire l'obiettivo di un vero sviluppo durevole nei paesi arabi, con la partecipazione della società civile e dei movimenti sociali. E' stata affrontata la questione della condizione femminile nel contesto della mondializzazione, come le conseguenze di quest'ultima in rapporto con i diritti delle donne, la democrazia e l'accesso alle risorse. A dispetto del contributo attivo delle donne arabe nelle lotte quotidiane, è stato sottolineato, la loro debole partecipazione all'elaborazione politica e alla presa di decisioni, relativamente al piano politico ed economico, costituisce sempre più un ostacolo allo sviluppo durevole.
f) Tavola rotonda sulla crisi mondiale e gli imperativi politico-militari della mondializzazione. Nicola Bullard (Tailandia) animava questa tavola rotonda, alla quale hanno partecipato Srilata Swamina (India), Rarda Sanioura (Palestina) e Gigi Francisco(DAWN Sud-Est Asia).
g) Tavola rotonda sulle questioni femministe relative alle guerre imperialiste. Conferenzieri delle Filippine, dell'India, dell'Indonesia, del Brasile hanno preso la parola. Naty Bernadino dei Filippini animava la tavola rotonda.
h) Manifestazione di solidarietà. I delegati arabi e i partecipanti al Forum hanno organizzato due manifestazioni, l?una in appoggio dei diritti legittimi del popolo palestinese alla libertà, all'indipendenza e all'attuazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza in favore di uno Stato autonomo e sovrano, l'altra contro la guerra che gli Stati Uniti vogliono condurre contro l'Irak.
Emily Naffa, Marcia mondiale delle donne, Giordania

Le donne al FSM: agenti attivi nella lotta contro la mondializzazione

Noi abbiamo lasciato la piccola realtà del nostro paese, Euskal Herria (Paesi Baschi) per recarci a Porto Alegre con lo scopo di conoscere le realtà plurali nelle quali vivono le altre donne nel mondo e di raccogliere esperienze per la rete di donne basche che stiamo per mettere in piedi. E' importante sottolineare che noi siamo poco numerose e che costruiremo il nostro paese a partire da tutte le sfere della società, sempre in una prospettiva femminista senza dimenticare che è indispensabile lottare per i diritti delle donne se vorremo creare una società giusta, una società socialista.
Nei laboratori, seminari, conferenze e attività specifiche, la partecipazione delle donne è stata molto positiva. E' opportuno ricordare che il soggetto della mondializzazione è stato trattato in una prospettiva desiderosa di equità tra i sessi tanto nei momenti dedicati alle attività specifiche che nelle numerose attività trasversali. Se questi sono i fatti, rimane nondimeno essenziale assicurare, nei principali assi del forum, lo stesso posto alla prospettiva di genere che al diritto dei popoli.
Izaskun Guarrotxena, Marche mondiales des femmes, Pays Basque

2003 ragioni per marciare
Il III Forum sociale mondiale è giunto a conclusione e noi ne siamo uscite ancora più determinate a tessere delle resistenze contro le politiche neoliberali, militariste e maciste e a formulare delle alternative in favore di una mondializzazione dell'eguaglianza.
Nel movimento mondiale che sta per nascere per contrastare l'offensiva del neoliberismo e la crescita della destra, la Marcia appare come una rete mondiale d'azione femminista che da una voce alle rivendicazioni e ai propositi delle donne del mondo intero, ciò che ci spinge ad essere sempre più presenti ai processi del Forum sociale mondiale. Noi puntiamo ad una partecipazione trasversale, non solamente sul piano tematico ma anche sul piano degli spazi e dei modi d'agire che Porto Alegre facilita.
Cercando alleanze plurali, siamo divenute protagoniste della creazione della Rete mondiale dei movimenti sociali in seno ai quali noi porteremo la lotta per l'uguaglianza degli uomini e delle donne come una dimensione radicale delle utopie, pratiche e strategie dei movimenti sociali che lottano contro ogni forma d'oppressione e per la costruzione di un mondo nuovo.
Julia Di Giovanni, Marche mondiale des femmes, Brasil

GRAZIE
Vogliamo ringraziare le autrici degli articoli di questo numero del Bollettino di legame ( Diane, Elsa, Emily, Fernanda, Izaskun e Julia ) e Nancy Burrows che ne ha assunto il coordinamento. Un grazie molto particolare al nostro valido gruppo di traduttrici che non ringrazieremo mai abbastanza: Elisa Boyer ( in inglese ), Nicole Kennedy (in inglese), Margot Lacroix (in francese) e Magaly Sala (in spagnolo).