MARCIA DELLE DONNE A BRINDISI
IL RESOCONTO DELLE DUE GIORNATE DI MOBILITAZIONE E SEMINARI INTERNAZIONALI, CHE HANNO TRACCIATO NUOVE PISTE DI LAVORO


giugno 2005, a cura di Nicoletta Pirotta e Lucia Buongiorno

Donna lo sai la pancia che hai?" "Si lo so e SI voterò!": la rivisitazione di un "antico" slogan femminista è stato uno fra i più azzeccati nel colorato e affollato corteo (circa 300 donne!) che ha pacificamente riempito il centro e il lungomare di Brindisi sabato 14 maggio 2005.
Del resto il voto al referendum sulla Procreazione Medicalmente Assistita del 12/13 giugno prossimi ha attraversato tutta l'iniziativa brindisina organizzata dalla Marcia mondiale delle donne contro le guerre, la violenza e la povertà per l'arrivo in Italia della Carta mondiale femminista per l'umanità.
L'iniziativa, tenutasi venerdì 13 e sabato 14, si è articolata su due seminari, "Donne, percosi di pace e immigrazione" e "Lavoro, precarietà: quale cittadinanza per le donne", un corteo e una festa finale con la presentazione della Carta (giunta dalla Grecia) e del patchwork che l'accompagna ingrandendosi ad ogni tappa grazie ai manufatti di ogni singolo Paese.
Due giorni intensi ed appassionati, organizzati in modo competente dall'associazione "Io donna" di Brindisi aderente alla Marcia mondiale, che ha saputo coinvolgere, con una modalità di lavoro includente e attenta alla complessità, differenti soggettività femminili e femministe del mondo sindacale, associativo, politico e istituzionale.
I due seminari hanno consentito di riconfermare le analisi sul sistema di guerra permanente e preventiva , sulla strutturalità del fenomeno migratori che riguarda sempre di più le donne, sulla precarizzazione della vita come risultante delle politiche patriarcali e neoliberiste volte a destrutturare i diritti al e del lavoro (anche attraverso i processi di femminilizzazione della manodopera) e a decostruire i sistemi pubblici dei servizi alla persona, sulla violenza domestica come elemento costante e fondante la cultura patriarcale lungi dall'essere superata. Contemporaneamente i due seminari hanno anche consentito di fare un passo in più individuando possibili piste di lavoro concreto:
a) l'urgenza di promuovere sul territorio percorsi di autorganizzazione sociale sui problemi concreti (casa, servizi, spazi pubblici,..) e l'importanza di muoversi in una dimensione di rete per intrecciare il livello sociale e quello istituzionale come ben delineato nella relazioni di Patrizia Sentinelli, Ada Spina, Concetta Somma e Rosetta Fusco.
b) la necessità del superamento della frammentazione per costruire e/o ricostruire, non solo nei luoghi devastati dalla guerra, il tessuto sociale (Alessandra Mecozzi)
c) il bisogno di rifondare il concetto di cittadinanza e di risignificare l'universalità dei diritti (Eleonora Forenza) a partire da proposte concrete sulla gestione dei servizi (Alisa Dal Re);
d) l'utilità di ripensare collettivamente il lavoro, il suo significato, l'intreccio fra lavoro produttivo e riproduttivo (Alisa Dal Re) e la sua dimensione temporale (Luigia Pasi);
e) l'importanza del lavoro sul territorio per ricostruire percorsi di vita ed esistenze violate (Maria Pia Vigilante, Lia Caprera).
Piste di lavoro interessanti che sarà necessario sperimentare nei processi reali.
Dopo i seminari il corteo: un serpente colorato e chiassoso che ha riempito con la sua energia positiva il tranquillo oziare di un sabato pomeriggio brindisino.
Nel corteo con noi lo spezzone delle compagne greche:oltre 30 donne che sono sbarcate il sabato mattina provenienti da Patrasso che ci hanno narrato le importanti iniziative della marcia mondiale in Turchia e in Grecia.
E dopo il corteo nello stupendo scenario dei giardini dell'Archivio di Stato la presentazione della Carta mondiale (Nadia De Mond, Elena Di Padova e Sonia Mitralias) e del patchwork internazionale che si sta tessendo tappa per tappa con i manufatti dei singoli paesi.
Un patchwork che simboleggia la costruzione della marcia mondiale: un lungo, appassionato,
competente, collettivo percorso di costruzione dal basso di protagonismo femminile.
E poi? La festa: i sapori, i colori, i suoni della terra pugliese con la pizzica suonata e ballata fino a che un dispettoso temporale ci ha costretto a spegnere la luce. Non prima di aver affidato ad una compagna dell'Associazione "Io donna" la carta e il patchwork da portare l'indomani a Lisbona.
L'iniziativa di Brindisi si è conclusa ma non si è concluso il lavoro della Marcia mondiale in Italia che a piccoli passi si sta consolidando in diverse realtà assumendo sempre più le caratteristiche di una rete femminista articolata, complessa, vera.
Il prossimo appuntamento è a Marsiglia per il forum femminista europeo. Due giorni di dibattiti, mobilitazioni, festa sui temi che caratterizzano in Europa l'iniziativa della Marcia.