RESOCONTO DELLA STAFFETTA ITALIA-PORTOGALLO
AUTODETERMINAZIONE E LOTTA CONTRO LA VIOLENZA AL CENTRO DELLE MANIFESTAZIONI PORTOGHESI


giugno 2005, di Lia Caprera, associazione Io Donna di Brindisi

 

A Lisbona domenica 15 maggio c.a. ho consegnato alle donne del Coordinamento Portoghese la Carta Mondiale delle Donne per l'Umanità e il patchwork. Questo Coordinamento ha organizzato la presentazione della Carta Mondiale lunedì 16 maggio, nella sede del Museo della Repubblica e della Resistenza e nei giorni precedenti ha chiesto a cittadine e cittadini, a personalità del mondo pubblico e politico di sottoscrivere la Carta come atto di rafforzamento e di impegno sulla piattaforma politica della stessa (sono state raccolte oltre 770 adesioni).
Il patchwork è stata esposto al pubblico che ha avuto modo di osservarlo e fotografarlo. Due donne hanno introdotto l'incontro ripercorrendo la storia e le tappe della Marcia Mondiale. Subito di seguito sono intervenuta per qualche minuto illustrando i contenuti e le iniziative realizzate a Brindisi per la tappa italiana.
Un gruppo di donne e alcuni uomini hanno letto a turno le affermazioni e le varie parti della Carta Mondiale. Poi è stato presentato il pezzo portoghese del patchwork, che rappresenta il tema dell'aborto, ed è realizzato dalla stilista di moda Ana Salazar, molto nota in Portogallo e all'estero. Ana Salazar ha letto una dichiarazione di solidarietà alla Marcia Mondiale delle Donne, motivandola con la necessità di assicurare alle donne la libertà di gestire il proprio corpo, depenalizzando l'aborto e ponendo fine all'ipocrisia che costringe le donne portoghesi all'aborto clandestino e ai viaggi in Spagna per chi può permetterselo.
Sono seguiti gli interventi di altre associazioni e organismi aderenti al Coordinamento Portoghese della Marcia Mondiale.
La serata si è conclusa con la recitazione di poesie di diverse culture da parte di Elsa Noronha, interprete del Mozambico, che ne ha recitate alcune con stile e ritmo africani. L'incontro è stato molto partecipato e pieno d'emozione.
Martedì 16 maggio le donne di Lisbona in delegazione si sono recate in Parlamento e hanno incontrato i/le rappresentanti dei partiti di governo (di sinistra), ai quali hanno presentato la Carta Mondiale e la piattaforma nazionale centrata su diverse questioni importanti: la depenalizzazione dell'aborto, la rappresentanza femminile nel Parlamento, la precarietà nel lavoro, la discriminazione verso le donne straniere e l'implementazione del Piano Nazionale contro la violenza alle Donne. Alle ore 15.00 si è realizzata una presenza di donne davanti al parlamento con l'esposizione di striscioni della Marcia Mondiale e del patchwork.
Al termine di questa manifestazione altre donne hanno ritirato la Carta Mondiale e il patchwork per proseguire nelle altre due tappe portoghesi il 18 maggio a Coimbra e il 19 maggio a Porto; il 20 maggio sul fiume Minho, al confine tra Portogallo e Spagna è avvenuto lo scambio con il Coordinamento della Galizia per la tappa successiva.
Il Coordinamento Portoghese ha in programma altre iniziative per far conoscere i contenuti della Carta Mondiale, per esempio è stato contattato il sindacato degli insegnanti, che si è dichiarato disponibile a svolgere delle attività con le/gli studenti, i quali esprimeranno con propri lavori la visione dei valori della Carta: giustizia, libertà, solidarietà, pace, uguaglianza.
Inoltre, in Portogallo è in corso di realizzazione un patchwork nazionale allo scopo di coinvolgere altre realtà di donne nella rete della Marcia Mondiale.
Durante questa visita, ho potuto visitare il Centro d'Accoglienza dell'associazione "Donne contro la Violenza" di Lisbona e il centro d'Accoglienza di Almada (cintura di Lisbona) e una casa-rifugio in allestimento dell'associazione UMAR. Grazie alla disponibilità delle Responsabili di questi Centri, non a caso impegnate nella Marcia Mondiale, ho potuto conoscere l'organizzazione e i servizi offerti.
Abbiamo scambiato riflessioni sulle caratteristiche e le problematiche connesse alla violenza di genere. Mi è stato descritta la realtà sociale portoghese, caratterizzata dalla presenza di donne di culture diverse, per es. le donne africane e le donne gitane originarie del Portogallo, con disuguali possibilità di inserimento sociale che, a causa di ciò, incontrano più difficoltà a sottrarsi alla violenza domestica.
Le associazioni delle donne impegnate nella lotta contro la violenza hanno evidenziato la difficoltà di operare con risorse economiche limitate a livello di bilancio nazionale; hanno valutato negativamente la presenza organizzazioni che ricevono finanziamenti per progetti sociali di bassa qualità professionale e che sono privi di una prospettiva di cambiamento culturale e politico rispetto alla violenza di genere.
Inoltre, ho raccolto documentazione e visionato spot informativi sulla violenza domestica. Dal mio punto di vista questo scambio è stato molto utile anche per l'attività dell'associazione "Io Donna", che gestisce un Centro Antiviolenza a Brindisi.
In ultimo, ma non meno importante, è da sottolineare la grande e calorosa ospitalità delle donne portoghesi e l'inizio di uno scambio e di un'amicizia che sicuramente continueranno.
Evviva la Marcia Mondiale delle Donne, Evviva Noi Donne che Marciamo.

Lia Caprera