8 MARZO: LE DONNE LIBERE DA GUERRE, VIOLENZE E POVERTÀ
L'ORGANIZZAZIONE COORDINATA DI UN EVENTO EPOCALE A LIVELLO PLANETARIO


marzo 2000

 

Con la ricorrenza dell'8 marzo si dà inizio formalmente alla Marcia mondiale delle donne contro la violenza e la povertà. In Italia, il coordinamento nazionale ha organizzato una conferenza stampa a Roma per il 7 marzo, con la presenza tra le altre di Lorraine Guay, del comitato di collegamento internazionale. L'8 marzo a Ginevra ci sarà il lancio della Marcia europea. A livello locale, in tutto il mondo, si moltiplicano gli eventi piccoli e grandi per imporre all'ordine del giorno le questioni cruciali che riguardano le donne e, con esse, la vita quotidiana dell'umanità.
L'appuntamento a Milano è in via Dante dalle ore 16:30 alle 19. Sarà possibile acquistare le cartoline da inviare all'ONU, al Consiglio Europeo e al Presidente del Consiglio italiano per sostenere le richieste delle donne. La stessa iniziativa si ripeterà in diverse piazze delle città italiane e di oltre 50 Paesi del mondo.
Dal sito dell'Organizzazione internazionale della Marcia, presso la federazione delle Donne del Quebec, Canada, riceviamo le seguenti informazioni sulle iniziative in corso in altri Paesi del mondo.

"L'8 marzo del 2000 si lancerà la Marcia mondiale in più di 50 Paesi.
In questa occasione, le peruviane organizzano un "canto alla vita" con laboratori, dibattiti e rappresentazioni teatrali.
In Brasile, il Carnevale di Rio sarà lo scenario per presentare la Marcia mondiale.
In India, gruppi di donne organizzano incontri di massa, canzoni, teatro popolare e testimonianze riguardo la povertà e la violenza contro le donne.
Le marocchine preparano un festival culturale durante il quale con l'aiuto di molte artiste si raccoglieranno le firme in appoggio alle rivendicazioni mondiali.
In Bolivia la Marcia sarà lanciata con un "Ch'alla", ritmo spirituale tipico dei popoli indigeni delle Ande.
In Danimarca, vari seminari riguardo la povertà e la violenza contro le donne precederanno una grande attività culturale.
In Panama donne indigene hanno pianificato di lanciare la Marcia Mondiale nell'ambito del loro terzo incontro continentale.
In Romania, ci sarà una iniziativa a Iasi.
Le francesi vogliono marciare manifestando dalla Piazza dei Diritti Umani (che in francese si chiama "Diritti dell'Uomo") che ribattezzeranno Diritti della Donna e dell'Uomo.
Ad Haiti verranno diffuse canzoni con il ritmo di merengue attraverso tutti i mezzi di comunicazione durante il mese di febbraio e nelle strade della capitale in occasione dei tre giorni di carnevale per fare in modo che tutta la popolazione venga a conoscenza delle rivendicazioni delle donne.
Le donne del Nepal organizzano una marcia a Katmandu con carri allegorici, seguite da donne che si tengono per mano, vestite dei colori dell'arcobaleno, come le sagome del logotipo della Marcia Mondiale.
Le monzambicane cammineranno nelle strade di Maputo dalla Piazza dell'Organizzazione delle Donne Monzambicane fino alla Piazza della Pace dove si terrà una conferenza stampa. Animeranno l'iniziativa spettacoli teatrali e cori di donne.
Dal 1° all'8 marzo le pachistane presenteranno spettacoli teatrali sulla condizione delle donne in varie comunità.
Nelle Filippine, le donne organizzeranno assemblee comunitarie, una notte di sfilata con fiaccolata e un programma culturale.
In Tailandia si svolgerà una marcia, un seminario e una mostra il cui tema sarà la donna e la trasformazione sociale.
Le donne delle isole Figi inizieranno le attività della marcia suonando i tamburi e le conchiglie e ballando.
Le donne dello Zambia organizzano una marcia e dibattiti televisivi.
Donne provenienti da ogni parte d'Europa, compresi i Paesi dell'Est, marceranno insieme nelle vie di Ginevra portando una piattaforma europea. Lasceranno un fantoccio di vampiro di fronte all'Organizzazione Mondiale del Commercio.
Sono previste conferenze stampa anche nelle seguenti città: Aman, Beirut, Buenos Aires, Bruxelles, Il Cairo, Calcutta, Dhaka, Ginevra, Kigali, Lagos, Lima, Lisbona, Managua, Maputo, Montreal, Messico, Nuova Deli, New York, Uagadugu, Uidah, Rabat, Santiago, Seul, Tokio, Vancouver, Washington e molte altre.
Fino ad oggi hanno aderito più di 3500 gruppi in 146 Paesi, e si sono organizzati 74 coordinamenti nazionali per adottare rivendicazioni nazionali, pianificare azioni e facilitare la collaborazione di gruppi che uniscono le loro forze in una lotta comune. Non abbiamo dubbi che la Marcia Mondiale avrà un forte impatto in tutte le regioni del mondo."