UN 8 MARZO IMPORTANTE A BOLOGNA
PRESENTAZIONE DELLE INIZIATIVE NELLA PIAZZA PIU' CENTRALE DELLA CITTA'


marzo 2001, dal coordinamento bolognese della Marcia Mondiale delle Donne

 

 

Questo è un 8 marzo importante a Bologna, è la prima volta dopo tanto tempo che ci si ritrova come associazioni, gruppi e singole ma anche qualche sigla di donne appartenenti a partiti politici; con la convinzione della necessità di riprendersi come donne, in modo visibile lo spazio della politica; un'esigenza condivisa a fronte di attacchi sempre più palesi ai luoghi della politica delle donne, attacchi subdoli ma chiari, l'obiettivo è cercare di cancellarci dallo spazio pubblico: una cultura patriarcale e di destra che teme la diversità delle donne e cerca di ricacciarci o in luoghi della politica in cui poterci controllare o fuori dalla politica.
Questa iniziativa è nata con l'appello del coordinamento bolognese della Marcia Mondiale delle Donne a cui hanno aderito gradualmente tante realtà ed anime del femminismo e che ci ha portato alla decisione di chiedere la piazza più centrale di Bologna, p.zza Nettuno e gestirla declinando per ogni realtà il tema della "libertà delle donne" vista a partire da sé, dalle proprie esperienze, dai propri saperi dalle proprie elaborazioni politiche.
Ci saranno così banchetti colorati costruiti con fantasia sbrigliata in cui non mancheranno richiami alle realtà più difficili dei conflitti con gli appelli delle donne che direttamente li vivono, pensiamo alle donne palestinesi ed israeliane che in questo momento stanno ancora testardamente tessendo fili di pace con tutte/i coloro che sono per "una pace giusta" ma anche le donne afgane quintessenza dell'oppressione da parte di un manipolo di oscurantisti che hanno costruito un modello patriarcale inumano, le donne africane che faticosamente cercano di emergere dall'abisso di povertà e di violenza in cui la voracità occidentale le ha gettate, facendo nascere conflitti sempre più cruenti, tutte le donne che subiscono le conseguenze di una politica di globalizzazione neoliberista che mette al centro l'economia e dimentica gli esseri umani, fino a noi donne europee, bianche, occidentali che siamo sempre più consapevoli che il nostro destino non può essere disgiunto da quello delle altre in tutto il mondo.
Anche noi subiamo i contraccolpi della globalizzazione neoliberista, non solo in termini di diminuzione degli spazi di libertà di scelta sui nostri corpi, nella sessualità e nelle scelte di vita, con un'invadenza sempre più evidente di tanti integralismi, primo fra tutti per noi, quello del Vaticano, ma anche nello scadimento delle condizioni di lavoro fattosi sempre più precario e insicuro, malpagato e soggetto ai ricatti più odiosi. Sappiamo che dobbiamo resistere a questa situazione e riaffermare diritti mai conquistati una volta per tutte, sappiamo che dobbiamo tessere relazioni sempre più forti tra di noi e con le donne di tutto il mondo e proprio per questo tante di noi hanno aderito alla Marcia Mondiale delle Donne sperando in un tempo non lunghissimo di far nascere una rete efficace e capace di contrastare processi che vengono avanti insieme ad altri soggetti convinti di non doversi rassegnare al neoliberismo sfrenato che si sta cercando di affermare.
Tute queste considerazioni aed altre ancora ci hanno fatto costruire un volantino comune con il motivo conduttore della libertà "donne libere di, donne libere da!"