FAR PARTIRE UNA CAMPAGNA SULLA COSTITUZIONE EUROPEA PER ISCRIVERVI I DIRITTI FONDAMENTALI DELLE DONNE
SIN PREVISIONE DI UN FORUM SOCIALE EUROPEO A PARIGI NEL NOVEMBRE DEL 2003, I SOGGETTI FEMMINILI INTERESSATI - MIGRANTI, LESBICHE, LAVORATRICI, STUDENTESSE, DISOCCUPATE, ANZIANE - SARANNO CHIAMATE AD ESPRIMERSI E CONFRONTARSI


dicembre 2002, di Lidia Cirillo

 

La riunioni della Marcia mondiale delle donne o quelle in cui la Marcia è stata parte attiva (una conferenza, dei seminari e un workshop) sono state tutte affollate e produttive dal punto di vista che più conta, cioè delle relazioni e dei progetti per il prossimo futuro. Quella della Marcia si è rivelata la formula più adeguata a incontrare il movimento per la sua (come dire?)consustanzialità con il movimento stesso. Un insieme di posizioni assai diverse tra loro (in Italia abbiamo nel coordinamento nazionale la gradita presenza delle suore comboniane), nessuna delle quali pretende di piegare le altre ai suoi linguaggi e alla sua visione del mondo; un accordo che si rinnova in ogni occasione su uno specifico obiettivo, su una campagna e su una scadenza; una discussione di lunga durata che non pretende di realizzare accordi non maturi ma non si rassegna all'incomunicabilità; una rete non monotematica nel suo complesso, ma attraversata da reti monotematiche; la disponibilità intelligente ad andare anche oltre la Marcia senza feticismi organizzativi: questa è oggi la Marcia con i suoi limiti e le sue potenzialità.
Al Forum Sociale Europeo di Parigi (forse novembre 2003) arriveremo con una campagna di lunga durata sui diritti fondamentali e la Costituzione europea che dovrebbe essere votata tra la fine del 2003 e la prima parte del 2004.
Si tratterà di elaborare una Costituzione o una Carta dei diritti alternativa, ma non come pura operazione letteraria; la domanda di diritti dovrà emergere da una serie di iniziative promosse dagli stessi soggetti interessati: donne migranti, lesbiche, lavoratrici, universitarie, disoccupate e precarie, ecc. Con alcune donne stavamo persino pensando alla formazione di un gruppo delle vecchie, senza rivendicazioni identitarie, che in questo caso sarebbero più grottesche e inopportune che mai, ma senza nemmeno la paura di pronunciare la parola.
Diritto alla vecchiaia, alla vecchiezza, alla vecchitudine: a una pensione decente, a un sistema sanitario funzionante, a un tetto sul cranio più o meno canuto.. E poi la solita idea (in sé ovvia) dell'angolo di visuale diverso: esiste - nel caso la cosa non fosse nota - un pensiero senile ed esistono sull'argomento studi fatti anche in Italia.
Per far partire la campagna sulla Costituzione europea organizzeremo una riunione nazionale, invitando tutte: i nuovi collettivi di ragazze che spuntano come funghi; le suore e le cattive ragazze, le donne dei partiti e delle associazioni, le post e le proto femministe. A presto un appello di convocazione.