MARCIA MONDIALE DELLE
DONNE 2000
CONTRO
GLI ATTACCHI INTEGRALISTI DEL VATICANO, DEL GOVERNO AMATO E DELLA
DESTRA CONTRO OMOSESSUALI E DONNE, TUTTE ALLA MANIFESTAZIONE DELL'8
LUGLIO A ROMA
giugno 2000
Il coordinamento italiano della Marcia mondiale delle donne ha scelto fin dalle sue prime riunioni di considerare il World Gay and Lesbian Pride come una delle principali scadenze del suo percorso.
Dopo le dichiarazioni di Giuliano Amato appare ancora più chiara la posta in gioco dell'8 luglio non solo per le lesbiche e i gay, ma anche per tutte e tutti coloro che non vogliono rinunciare alla laicità dello Stato.
A 130 anni dalla Breccia di Porta Pia il ruolo delle formazioni politiche cattoliche trasforma Roma nella capitale di un altro Stato, che può imporre alle strade della città la propria angusta concezione della libertà e dei diritti. E il capo del governo della nazione di cui Roma dovrebbe essere la capitale si rammarica perché "purtroppo" la Costituzione non può essere del tutto ignorata.
In questa situazione surreale in cui i postfascisti sono i primi ma non i soli a cercare di imporre nuovi e impliciti Patti Lateranensi, non è difficile capire che cosa le donne abbiano da temere.
PARTECIPEREMO ALLA GIORNATA DELL'8 LUGLIO CONTRO I RIPETUTI TENTATIVI DI CANCELLARE LA LEGGE 194, LA PRETESA REGRESSIVA DI RICONOSCERE STATUTO GIURIDICO ALL'EMBRIONE, L'IMPOSIZIONE DI UN'ETICA INTEGRALISTA CATTOLICA ATTRAVERSO LA LEGGE SULLE TECNICHE DI RIPRODUZIONE ASSISTITA, L'OPPOSIZIONE TENACE AI DIRITTI DELLE LESBICHE E DEI GAY, LE LEGGI REGIONALI CHE DISCRIMINANO SINGOLE E SINGOLI E COPPIE DI FATTO.
Nel testo italiano di adesione alla Marcia Mondiale a cui partecipano ormai 4200 organizzazioni di 150 paesi ribadiamo che l'autodeterminazione delle donne sul proprio corpo è un diritto irrinunciabile e che la parola delle donne deve essere la prima e l'ultima; ci impegnamo perché l'aborto resti legale e assistito e perché la legge sulle TRA (tecniche di riproduzione) non detti regole discriminatorie.
Ci pronunciamo contro l'obbligo all'eterosessualità, perché l'orientamento sessuale venga riconosciuto come fondamentale libertà della persona, per lo stato di rifugiati per le donne vittime di discriminazione sessista e per le lesbiche e i gay perseguitati.
CON QUESTA VOLONTA' ADERIAMO ALLA MANIFESTAZIONE MONDIALE DELL'ORGOGLIO OMOSESSUALE E CHIAMIAMO TUTTE LE DONNE, I GRUPPI E I COLLETTIVI A SCENDERE IN PIAZZA CON NOI PER MOSTRARE LA NOSTRA DETERMINAZIONE.
Coordinamento italiano della Marcia Mondiale Donne 2000
E-mail: marciamondiale@ora-donne.org