BILANCIO POLITICO E PROPOSTE DAL COORDINAMENTO MONDIALE DELLA MARCIA
L'ORDINE DEL GIORNO ARTICOLATO PER INVIARE LE NOSTRE RAPPRESENTANTI A OTTOBRE IN QUEBEC CON UN MANDATO SU OGNI PUNTO: OBIETTIVI, ALLEANZE, RIVENDICAZIONI, AZIONI


settembre 2001, da Tavola della Pace

 

UN PASSO IN PIU' PER LOTTARE CONTRO LA POVERTA' E LA VIOLENZA ALLE DONNE.

 

Gli obiettivi dell'incontro di ottobre saranno:
Fare il bilancio politico mondiale della Marcia delle donne;
Consolidare il lavoro iniziato con la Marcia;
Definire gli obiettivi e un piano d'azione delle nostre prossime iniziative;
Discutere la piattaforma mondiale in funzione dei compiti di questa fase;
Adottare un piano di sviluppo (organizzazione e finanziamento)
Il documento preparatorio sarà la base della discussione. Non si tratta di riscriverlo ma di ispirarsi ad esso per prendere le decisioni. Nel documento abbiamo tentato di identificare i problemi che devono essere discussi in ottobre e le riflessioni da cominciare o continuare. Si potranno sviluppare altri strumenti di lavoro per la riunione, traendo spunto sempre da questo documento.

ARGOMENTI DA DISCUTERE AD OTTOBRE
Questa parte deve essere discussa con i gruppi del vostro coordinamento. Le vostre delegate devono avere dei mandati per ciascuno degli argomenti. Vi invitiamo a dare loro mandati poco rigidi per permettere mediazioni e ricerca di consenso. Inoltre, vi chiediamo di utilizzare il Forum di discussione per farci conoscere le vostre proposte o domande emerse nelle vostre discussioni: sarà utile per la preparazione dell'incontro.

BILANCIO POLITICO
In allegato troverete il documento preliminare, risultato dei questionari riempiti da 49 coordinamenti nazionali. Si tratta di un primo bilancio politico della Marcia mondiale delle donne. Durante l'incontro di giugno il Comitato ha dovuto constatare quanto sia difficile arrivare a un bilancio completo della Marcia, a causa dei molti elementi da prendere in considerazione, degli strumenti e dei criteri di valutazione non omogenei. In ottobre quindi dovremo discutere dei risultati dei questionari ma dovremo anche essere in grado di identificare le grandi lezioni da trarre e i cambiamenti qualitativi intervenuti a livello nazionale e mondiale. Quest'ultimo elemento è particolarmente importante in quanto il bilancio politico della Marcia dev'essere più di una semplice somma dei fatti di ciascun Paese. Dobbiamo valutare ciò che è avvenuto a livello mondiale. Vi invitiamo quindi a rispondere alle seguenti domande, chiedendovi anche di portare materiale che possa arricchire il bilancio mondiale. Nell'incontro le vostre rappresentanti faranno una presentazione sintetica del bilancio politico nazionale (identificando 1 o 2 elementi significativi per l'avanzamento dei diritti delle donne e del movimento nel Paese o territorio). Dopo l'incontro, usciremo con un documento che tenterà di fare sintesi.
DOMANDE
Quali cambiamenti avete notato dopo la Marcia delle donne? Cambiamenti a 2 livelli: miglioramento della condizione femminile nel vostro Paese/territorio, rafforzamento del movimento femminista del vostro Paese/territorio?
Che bilancio fate delle azioni a livello mondiale? Credete che la Marcia abbia saputo agire a questo livello? Che analisi politica fate dell'impatto della Marcia a livello mondiale?

GLI OBIETTIVI DELLA MARCIA MONDIALE DELLE DONNE
Gli obiettivi della Marcia mondiale delle donne 2000 sono stati definiti per un tempo limitato, ed erano:
1. stimolare un vasto movimento di solidarietà di gruppi di donne di base in modo che la Marcia costituisse un gesto di affermazione delle donne;
2. promuovere l'uguaglianza tra donne e uomini;
3. sviluppare un vasto processo di educazione popolare in cui le donne possano analizzare da sé e per sé le cause dell'oppressione e le possibili alternative;
4. privilegiare tra le rivendicazioni e le alternative comuni quelle relative ai temi della povertà e della violenza;
5. spingere i governi, i potenti e i membri della società civile a sostenere e mettere in atto i cambiamenti necessari per migliorare la condizione e la qualità della vita delle donne nel mondo.
Questi obiettivi sono ancora validi nella fase di consolidamento del movimento.
Tuttavia, la formulazione di obiettivi in questa seconda fase deve partire da una riflessione sulla nostra ragione d'essere. E il bilancio mondiale dovrà segnalare la particolarità della Marcia delle donne. Alcune riflessioni nel frattempo.
Anzitutto, riaffermiamo che l'obiettivo principale della Marcia è lottare contro la povertà e la violenza verso le donne. Anche se alcuni gruppi propongono di aggiungere temi come la pace, l'AIDS, la discriminazione, ecc. nessuno ha proposto di sostituire l'uno o l'altro dei nostri temi centrali.
Il primo obiettivo della Marcia era stimolare un vasto movimento di solidarietà di gruppi di donne di base. Raggruppare gruppi di base resta principio valido ma in una certa misura si è arrivati alla seconda fase della Marcia, dove si tratta di consolidare il movimento. Giacchè la dinamica è stata differente a seconda le regioni, è anche necessario ridare impulso alla Marcia.
L'incontro di ottobre dovrà chiarirci sulle ragioni per cui siamo insieme e che cosa vogliamo fare insieme. In questo senso, bisognerà definire più precisamente il ruolo della Marcia e i suoi luoghi d'intervento (per es. i gruppi che si occupano della globalizzazione, una rete di vigilanza, uno strumento di mobilitazione in occasione di assemblee internazionali).
La particolarità della Marcia è stata di legare povertà e violenza verso le donne. Ciò significa che parecchi gruppi partecipanti si identificano con l'una o con l'altra problematica e privilegiano luoghi differenti di intervento. Abbiamo voluto legare l'analisi di classe e l'analisi di genere nelle cause della povertà e della violenza contro le donne. In misura minore vi abbiamo anche legato l'analisi del razzismo.
Un'altra particolarità della Marcia è stata proporre un'iniziativa mondiale mettendo l'accento sull'educazione popolare. Alcuni gruppi vogliono continuare ad agire sulla nostra agenda piuttosto che essere al rimorchio di istituzioni come l'ONU. Altri auspicano di poterci servire di incontri internazionali per mobilitare, educare, agire per far avanzare le nostre rivendicazioni. Tutti credono nell'azione collettiva.
Tali particolarità, posizionamenti e ruoli devono riflettersi negli obiettivi. Crediamo che a ottobre dobbiamo riaffermare la nostra analisi generale, definire la nostra ragione d'essere e gli obiettivi generali per questa seconda fase della Marcia. Nello stesso tempo dobbiamo riconoscere che la riflessione è in costante evoluzione e che nessun documento potrà congelarla nel tempo. Abbiamo già strumenti come il testo che abbiamo consegnato a Kofi Annan in cui parliamo del mondo che vogliamo: vi invitiamo a rileggerlo. Le nostre discussioni a ottobre dovranno portarci un po' più in là nella ricerca delle convergenze.

DOMANDE
Come descrivete la ragion d'essere della Marcia mondiale delle donne?
Quali obiettivi
proponete per la seconda fase/il seguito/la continuazione della Marcia? Spiegate.
Siete d'accordo a conservare come temi centrali la povertà e la violenza contro le donne? Spiegate.
Siete d'accordo con i tre luoghi d'intervento prima citati? Hanno per voi la stessa importanza? Spiegate. Dobbiamo privilegiarne alcuni? Perché? Quando? Come? A livello nazionale, mondiale, ecc.?
Dobbiamo avere un obiettivo legato direttamente alla lotta contro la globalizzazione? Come formularlo?

LE ALLEANZE
In questa prossima tappa della Marcia bisogna anche posizionarsi verso gli altri movimenti e reti internazionali. Sia per studiare le alleanze e le possibili azioni comuni sia per affermare la nostra ragione d'essere. E' anche importante conoscere bene le reti già impegnate nella Marcia e vedere come è possibile rafforzare le analisi e le azioni comuni. Alcune alleanze sono stabili e si tratta solo di determinare le azioni da sviluppare; altre sono legate agli obiettivi, come i rapporti con i gruppi che hanno la leadership della lotta antiglobalizzazione (Attac, Via campesina, Global South, 50 anni sono abbastanza, Forum sociale mondiale).
Credete che a ottobre dobbiamo discutere con chi fare alleanze, perché e quando? Per fare ciò vi chiediamo di identificare bene le reti regionali o internazionali che esistono da voi, indicarci quelli che sono membri del vostro coordinamento e spiegarci i legami con la Marcia nel vostro Paese/territorio.
Crediamo che dobbiamo decidere con chi vogliamo lavorare ma anche intendersi sui principi. Ciò permetterà di dotarci di orientamenti di massima di fronte a inviti che potremmo ricevere. Per contro, a breve per il Forum sociale mondiale di gennaio prossimo dobbiamo vedere come vogliamo essere presenti.

DOMANDE
Siamo state invitate a partecipare al comitato organizzatore internazionale del Forum sociale mondiale di Porto Alegre del 2002. Come continuare questo lavoro? Come vogliamo essere presenti nel Forum sociale mondiale? Vogliamo fare delle azioni in ciascun Paese? Organizzare un seminario di un giorno per parlare dei legami povertà e ineguaglianza, dei legami tra sessismo, capitalismo e razzismo?
Fin dove vogliamo arrivare nell'azione comune con i gruppi già menzionati? Come allearci con le altre reti di donne o femministe che lavorano sulla questione del commercio o dell'economia? Come lavorare con le altre reti impegnate sulla questione della violenza alle donne o dei diritti delle donne? Dobbiamo avere approcci particolari? Con chi? Perché?
Avete altri suggerimenti di alleanze?

LE RIVENDICAZIONI MONDIALI
Il questionario bilancio della Marcia e soprattutto le nostre esperienze ci hanno mostrato che una delle forze principali della Marcia è la diversità dei gruppi e delle donne rappresentate e riunite tramite una piattaforma comune. Nell'incontro di New York in ottobre 2000 molte delegate hanno proposto di modificare la piattaforma, altre hanno rifiutato. E' chiaro che ognuna ha in mente le discussioni dell'ottobre 1998 sulle rivendicazioni e vuole evitare lacerazioni. Il prossimo incontro avrà in ogni caso il difficile compito di conciliare queste differenti posizioni o di trovare il modo di agire in coalizioni variabili.
Ci sembra evidente che non possiamo comportarci come se non esistesse alcuna richiesta di aggiunta o di modifica delle rivendicazioni mondiali. Alcune regioni del mondo vogliono parlare più particolarmente del tema della salute delle donne o dell'Aids; altre vogliono che si rifaccia una discussione per integrare le rivendicazioni sui diritti delle lesbiche o che si parli più esplicitamente dell'aborto. Occorrerà soffermarsi su queste richieste nonostante i timori espressi. Così come bisogna riconoscere che alcune nostre rivendicazioni devono essere riviste in funzione della nuova congiuntura.
Alcune hanno proposto che si lavori di nuovo sulle rivendicazioni mondiali aggiungendovi un po' più di analisi. In questo senso in giugno abbiamo discusso sull'idea di lavorare a più lungo termine su una dichiarazione di principi. Potrebbe essere un legame con la nostra ragion d'essere e pensiamo che una simile dichiarazione possa uscire dalle nostre discussioni di ottobre. Per ottobre potremmo concentrarci sulla discussione e la condivisione delle analisi (da ciò l'idea di avere uno spazio mercoledì mattina per parlare della congiuntura e delle prospettive o delle alternative alla povertà e alla violenza alle donne) e la dichiarazione potrebbe essere scritta successivamente.
Sulla piattaforma sono state formulate proposte diverse dopo l'incontro di New York:
avere una piattaforma di rivendicazioni mondiali più completa, da cui partire per campagne di azione da svolgersi nel corso di un anno e in connessione con una o alcune rivendicazioni specifiche (per es. quelle che sembrano le più vincenti o quelle che necessitano di maggiore educazione popolare);
ridiscutere a chi ci rivolgiamo per raggiungere gli obiettivi di mettere fine alla povertà e alla violenza alle donne e in questo senso rivedere le nostre rivendicazioni. Molte pensano per es. che dobbiamo rivedere la nostra posizione verso le istituzioni internazionali e cominciare a rivolgerci al WTO, alle multinazionali che sono le massime forze politiche e economiche, causa vera dell'aumento della povertà, della concentrazione della ricchezza, del degrado dell'ambiente, ecc. Altre vorrebbero che ci rivolgessimo agli uomini intesi come gruppo poichè per mettere fine alla violenza alle donne c'è bisogno di un impegno da parte maschile.
Noi crediamo che a ottobre bisognerà avere discussioni approfondite sulle analisi (la congiuntura, a chi dobbiamo rivolgerci per mettere fine alla violenza e alla povertà, ecc.) e in seguito identificare quali modifiche vogliamo apportare alla piattaforma mondiale.

DOMANDE
Che cosa pensate dell'idea di stendere una dichiarazione di principi che accompagni le rivendicazioni mondiali?
Che cosa pensate dell'idea di avere una piattaforma ampia da cui partire per realizzare campagne di azione?
A chi devono indirizzarsi le nostre rivendicazioni? Dobbiamo rivolgerci a altre istanze o gruppi?
Quali meccanismi dobbiamo adottare per seguire l'evoluzione delle nostre rivendicazioni?
Quale lavoro possono fare i coordinamenti nazionali per far avanzare le rivendicazioni a livello nazionale o regionale?
Quali modifiche alla piattaforma proponete? Perché?
Quale processo proponete per arrivare al consenso attorno a rivendicazioni come diritti delle lesbiche, diritti riproduttivi, traffico sessuale?

LE AZIONI
La ricchezza della Marcia mondiale delle donne è stata l'articolazione tra processi locali, nazionali e internazionali, che si sono rafforzati a vicenda. La pluralità e la diversità dei gruppi partecipanti ci ha permesso di tenere conto delle differenti realtà socio-politiche delle regioni o dei Paesi/territori. La nostra identità, la nostra faccia pubblica non sono state segnate soltanto dagli obiettivi e dalla piattaforma ma dalle azioni che abbiamo realizzato. L'azione coordinata di educazione popolare attorno alla piattaforma; l'utilizzazione ad ampio raggio del simbolo della Marcia; la creazione di rapporti di forza, le pressioni esercitate per far adottare politiche pubbliche coerenti con le nostre rivendicazioni costituiscono una nostra forza.
Già nella nostra prima fase ci sono state azioni coordinate a livello mondiale e la formulazione di piattaforme nazionali in aggiunta a quella mondiale. A livello regionale in Europa e nell'Africa centrale, ci sono state azioni coordinate e piattaforme. Crediamo che si tratti di un'esperienza interessante di cui dobbiamo appropriarci e se possibile estendere in altre regioni del mondo.
Come abbiamo già detto nella sezione sugli obiettivi, proponiamo, per la seconda tappa, di situare le nostre azioni in tre campi o luoghi d'intervento:
l'azione in collegamento con i movimenti antiglobalizzazione (continuare a partecipare agli incontri di contestazione della Banca mondiale, FMI, WTO, ecc.);
la vigilanza sul rispetto dei diritti delle donne e la creazione di una rete di attenzione per i punti caldi del pianeta;
la mobilitazione in occasione delle conferenze internazionali dell'ONU o di altre istituzioni internazionali come alternativa di azione e femminista.
Evidentemente queste scelte di azione sono intimamente legate all'analisi che facciamo della congiuntura e alla discussione sulla nostra ragion d'essere. Per l'incontro di ottobre abbiamo identificato alcune questioni strategiche su cui riflettere.
La prima e che c'è consenso sul fatto che la Marcia ha permesso a un movimento di donne di posizionarsi con azioni e mobilitazioni sulla globalizzazione. C'è anche il desiderio di dare maggiore visibilità alla presenza delle donne e alle rivendicazioni femministe nel movimento generale antiglobalizzazione. Ciò comporta la partecipazione negli spazi misti e la realizzazione di attività specifiche.
Per permetterci di seguire il calendario sempre più fitto degli incontri internazionali, occorre contare sull'impegno dei coordinamenti nazionali dove accade l'evento, com'è stato nel caso del Forum Sociale 2001 in Brasile, del Summit dei Popoli in Quebec o a Genova per il G8. I coordinamenti nazionali della Marcia possono avere un ruolo fondamentale nella mobilitazione delle donne nel proprio Paese. Parecchie di queste mobilitazioni sollecitano azioni simultanee in diversi Paesi. Così come siamo chiamate anche a partecipare alla costruzione di luoghi come il Forum sociale mondiale, la Via campesina, ecc.

DOMANDE
Come vedete questo lavoro? Come equilibrare il lavoro nelle reti miste senza perdere la nostra specificità? Su che cosa, quando e dove le donne della Marcia vogliono agire di concerto con gli altri gruppi? Quando vogliamo agire da sole? Perché? Quando e come vogliamo essere rappresentate da una delegazione internazionale quando si partecipa alla costruzione di alternative alla globalizzazione?
Avete da proporre azioni specifiche da portare nelle istanze miste? Siete pronte a mobilitare le donne del vostro Paese/territorio per partecipare a azioni a livello nazionale o mondiale verso i G8, il WTO, la Banca mondiale o l'FMI,ecc.? Come dovrà avvenire la rappresentatività della Marcia nel corso delle azioni mondiali?
Riguardo alla seconda questione, crediamo che per conservare la nostra specificità come Marcia mondiale dobbiamo proporre modalità originali e più efficaci di azione per rispondere ai numerosi casi di non rispetto dei diritti delle donne che accadono a livello nazionale e internazionale. Agire come una rete di vigilanza dei diritti delle donne deve significare qualcosa di più che diffondere messaggi di sostegno e petizioni via email. Queste azioni sono importanti ma sono fatte già da molte altre reti.
Il coordinamento europeo per es. ha discusso l'idea di intervenire nella crisi in Medio Oriente inviando una delegazione di osservatrici per incontrare le donne e cercare di trovare le soluzioni del conflitto. Noi potremmo identificare una o alcune situazioni che necessitano l'organizzazione di tali interventi i quali potrebbero essere assunti da un coordinamento o rete nazionale e gli altri gruppi della Marcia sarebbero chiamati a partecipare o contribuire nel proprio Paese.

DOMANDE
Che cosa pensate di queste azioni? Sareste pronte ad assumerne il coordinamento? Per quale situazione? Come potremmo essere una voce e un'azione collettive a livello mondiale relativamente a certe situazioni (per es. le donne afghane)? Quale meccanismo potremmo sviluppare per rispondere rapidamente e efficacemente a diverse situazioni o avvenimenti politici?
Il terzo campo d'intervento è la mobilitazione dei gruppi di base in occasione delle conferenze mondiali organizzate dall'ONU o da altri organismi internazionali al fine di far emergere e difendere le proposte femministe relative ai diritti delle donne. Le femministe di molti Paesi sono presenti in queste conferenze ma la Marcia potrebbe caratterizzarsi per il fatto di avere una piattaforma femminista mondiale. Noi potremmo assicurare che questioni quali i diritti riproduttivi e i diritti delle lesbiche siano adeguatamente messi in agenda giacchè spesso sono punti dimenticati nelle conferenze. Particolarmente per i gruppi che lavorano sul tema della violenza contro le donne o i diritti queste conferenze sono viste come un modo per promuovere il dibattito e darsi strumenti utili per lavorare a livello nazionale.
Altre credono che non dovremmo considerare le conferenze dell'ONU come uno spazio privilegiato d'intervento, anzitutto perché questa istituzione ci impone un calendario già deciso (conferenza sul finanziamento allo sviluppo, ciclo di conferenze sociali + 10) e poi perché questo lavoro si svolge nelle condizioni dettate dalla diplomazia internazionale. Si parla quindi per lo più di monitoring e di lobby e per alcune ciò non è il volto della Marcia.
Noi pensiamo che probabilmente bisognerà sviluppare un dibattito approfondito sull'utilità delle conferenze internazionali e il tipo di azioni che lì potremmo svolgere. In termini più generali alcune vedono tali spazi come momenti privilegiati per stringere contatti, articolare meglio le nostre analisi e proporre alternative e azioni come è stato il caso del 1995 a Pechino.

DOMANDE
Che pensate di questo luogo come spazio per portare avanti le nostre rivendicazioni mondiali? Quali tipi di azione potremmo proporre a livello nazionale e mondiale? Come possiamo esservi presenti come Marcia? Attraverso la partecipazione dei coordinamenti nazionali? Vogliamo una delegazione specifica? Dobbiamo scegliere solo alcune di queste conferenze? Quali? Perché?
Al di là dei luoghi d'intervento, quando definiremo e adotteremo il nostro piano di azioni, crediamo che bisogna preservare la forza della nostra rete di azione femminista che comprende azioni nazionali collegate a un'azione mondiale (simultanea o a cascata) a partire da rivendicazioni comuni.
La nostra volontà politica comune, come è espressa nella nostra piattaforma, è cambiare il modello economico e sociale e mettere in discussione le politiche neoliberiste. Auspichiamo un lavoro in profondità sulle cause della povertà e della violenza verso le donne. E' per questa ragione che a ottobre dobbiamo parlare di strategia.
Per es. c'è la proposta di dotarsi di uno scadenzario per fare pressione sulle istituzioni internazionali (ONU,FMI,BM) e chiedere il loro impegno a ridurre la povertà della metà entro il 2015. Noi potremmo per es. prevedere diverse campagne che dimostrino che è possibile eliminare la povertà, stabilendo degli indicatori di monitoraggio del loro lavoro e prevedendo azioni nel 2005 e nel 2010.
Ad alcune l'orizzonte del 2015 appare troppo debole, poiché tra l'altro c'è l'urgenza di prendere misure per assicurare l'accesso all'acqua potabile e al cibo, e quindi sarebbe inammissibile prevedere un orizzonte di 15 anni. Crediamo che lo spazio di mercoledì mattina sarà un momento importante di discussione prima di decidere le azioni.
Abbiamo discusso dell'importanza di un'azione mondiale organizzata dalla Marcia nel 2005. Bisogna trovare un'idea originale che permetta di ricordare che la Marcia continua e che le donne continuano a mobilitarsi. Fino al 2005 potremmo lavorare a rafforzare le azioni nazionali e regionali e a sviluppare iniziative nei tre campi d'intervento già menzionati. Potremmo anche rifare azioni di minor ampiezza in ottobre per sottolineare la presenza e il lavoro della Marcia con un crescendo fino al 2005. Potremmo anche scegliere diverse campagne mondiali a breve termine legate alle nostre rivendicazioni, come il debito, la tassazione delle speculazioni finanziarie, la Corte criminale internazionale, ecc. Con tali campagne potremmo sviluppare strumenti di educazione o proporre azioni specifiche.

DOMANDE
Siete d'accordo con l'idea di dotarsi di un piano d'azione che comprenda azioni nazionali e mondiali? Avete suggerimenti per legare meglio le azioni locali e nazionali alle rivendicazioni mondiali? Quali sono i mezzi più appropriati per portare avanti le nostre rivendicazioni mondiali? Quali strategie privilegiate? Siete d'accordo con un'azione scadenzata come quella del 2015? Spiegate. Siete d'accordo con le campagne mondiali per un anno? Quali proponete? Credete che dobbiamo sviluppare l'idea di strategie di azione regionali per rispondere a rivendicazioni regionali? Che cosa pensate dell'idea di rifare delle iniziative mondiali in ottobre per ricordare e consolidare l'azione della Marcia? Con quale frequenza?

I MEDIA
La copertura mediatica delle iniziative della Marcia presenta una grande differenza tra Paesi. In alcuni i media, principalmente la stampa, hanno dato notizia degli avvenimenti più significativi, ma il contenuto non è stato sempre ciò che noi desideravamo.
Nella seconda fase la Marcia deve dotarsi di una strategia verso i media per farci conoscere e sviluppare le nostre rivendicazioni. Evidentemente il primo lavoro deve essere fatto e continuare a farsi da ciascun coordinamento nazionale. Tuttavia, poiché i media sono sempre più gestiti dalle multinazionali statunitensi e europee, che distribuiscono immagini e notizie attraverso il globo, sarebbe importante arrivare a queste agenzie. Nell'anno 2000 il coordinamento della Marcia ha prodotto comunicati per i media che sono stati inviati ai coordinamenti nazionali e abbiamo una responsabile stampa per le iniziative mondiali. Essendo diminuite le nostre risorse, bisognerà decidere come assicurare tale compito.
Abbiamo bisogno di un piano che comprenda il rafforzamento dei nostri rapporti con le donne giornaliste e i nostri contatti con i media alternativi e tradizionali. Potremmo, tra l'altro, far conoscere le giornaliste che sviluppano bene le notizie che ci riguardano. Bisogna sviluppare una strategia sui media per affrontare le azioni mondiali che vorremo adottare.
La prima occasione sarà l'incontro internazionale e le attività della settimana intorno al 17 ottobre. Avvisateci quindi se avete programmato un'iniziativa entro l'anno e quale. Proponiamo di mandare ai coordinamenti nazionali un comunicato stampa 2 settimane prima dell'incontro e vi chiediamo di tenere una conferenza stampa per annunciare tale incontro e le vostre eventuali iniziative. Le giornaliste saranno invitate ad assistere ad alcune parti dell'incontro e al film il 1° ottobre. Il 6 ottobre, alla fine dell'incontro redigeremo un comunicato che potrete diffondere a casa vostra. Terremo anche una conferenza stampa per annunciare le nostre decisioni principali, anche se questa avrà naturalmente più impatto in Quebec e in Canada.

DOMANDE
I comunicati prodotti dal coordinamento internazionale sono stati utilizzati? Come avere maggior impatto mediatico a livello internazionale? Siete d'accordo con quanto proposto per l'incontro di ottobre? Avete proposte per un piano a lungo termine verso i media? Prevedete qualche attività nella settimana intorno al 17 ottobre? Quale?

LA STRUTTURA DELLA MARCIA MONDIALE DELLE DONNE
Nata su iniziativa della Federazione delle donne del Quebec, la Marcia mondiale delle donne 2000 si è rapidamente internazionalizzata. Ormai appartiene alle migliaia di donne di tutto il mondo riunite nei 6000 gruppi partecipanti e con 112 coordinamenti nazionali.
Il bilancio di questa storica azione rivela la volontà unanime di mantenere, consolidare e rilanciare la Marcia mondiale delle donne come movimento di azione femminista mondiale. Il contesto socio-politico segnato da una mondializzazione neoliberista, capitalista, sessista, razzista e distruttrice dell'ambiente, l'ampiezza delle sfide con cui le donne si sono confrontate, in particolare la violenza e la povertà, e l'esperienza di mobilitazione degli ultimi 4 anni giustificano politicamente la continuazione della Marcia.
Nell'incontro internazionale dell'ottobre 1998 a Montreal la nascente Marcia mondiale si era dotata di una struttura decisionale per un funzionamento democratico ed efficace, e constava di 3 elementi:
Il Consiglio di amministrazione della Federazione delle donne del Quebec (FFQ) che assumeva la responsabilità amministrativa e finanziaria della Marcia (poiché all'inizio era un progetto della FFQ e non aveva statuto giuridico autonomo). La FFQ ha messo in piedi il segretariato della Marcia mondiale, organo di coordinamento, che nel corso degli ultimi anni ha avuto una decina di lavoratrici. Adesso sono solo 3 lavoratrici a tempo pieno.
Il Comitato di coordinamento della Marcia composto esclusivamente da rappresentanti del Quebec e con il compito di seguirne le tappe, composto dal segretariato e dai diversi gruppi di lavoro (strategia, mobilitazione, media, finanziamento, ecc.)
Il Comitato di collegamento internazionale composto da 44 rappresentanti (compreso regionali e di 2 reti) scelte nella riunione dell'ottobre 1998 e col compito di trasmettere le informazioni della Marcia nei diversi territori, di consultare i comitati regionali e di stimolare le iniziative.
Il bilancio ci dice che abbiamo avuto alcune debolezze o difficoltà di funzionamento che bisogna valutare. Essendo poi di fronte a un altro contesto e la Marcia appartenendo ormai a tutte le partecipanti, ci conviene proporre nuove strutture più rispondenti alle esigenze di democrazia partecipativa, di flessibilità, di trasparenza e di efficacia.
E' stato realizzato un primo passo in questa direzione durante l'assemblea della FFQ il 2 ­ 3 giugno che all'unanimità ha deciso di sostenere la creazione di un'entità distinta e autonoma della FFQ, pur preservando la transizione per il prossimo anno. La speranza è che la Marcia diventi un'organizzazione con proprie strutture. La FFQ parteciperà attivamente ma non se ne assumerà più la responsabilità.
Un secondo passo è stato fatto nell'incontro del 13-14-15 giugno scorso dove donne non del Quebec si sono incaricate di preparare l'incontro internazionale di ottobre 2001. E la proposta seguente nasce da una prima riflessione avvenuta durante quei lavori, proposta che non vuole avere la pretesa di risolvere tutti i problemi e di trasformare la Marcia mondiale in una struttura autonoma. Parliamo di una struttura nuova che possa spingere la Marcia verso cambiamenti importanti. Ricordiamo che nell'incontro di ottobre scorso tutte noi abbiamo espresso il bisogno di avere una struttura flessibile e aperta.
I grandi principi della Marcia mondiale delle donne
Ogni struttura deve basarsi sugli orientamenti e i principi condivisi dai gruppi aderenti. E tali principi che hanno guidato la Marcia dall'inizio sono:
La Marcia è un movimento autonomo di donne, indipendente da Partiti o organizzazioni legate ai governi;
La Marcia è composta da gruppi di donne di base, di diversa origine, nazionalità, orientamento (politico, culturale, sessuale, ecc.) e condizione;
I gruppi misti possono aderire purchè le donne ne abbiano la direzione nelle iniziative della Marcia;
La Marcia riconosce l'autonomia dei gruppi e dei coordinamenti locali o nazionali, nel rispetto degli orientamenti e delle rivendicazioni mondiali.
Incontro internazionale della Marcia mondiale delle donne
L'organizzazione Marcia mondiale delle donne sarà ufficialmente creata nell'incontro internazionale a Montreal in ottobre 2001, che avrà l'obiettivo principale di creare e consolidare la Marcia come movimento di azione femminista, autonomo, mondiale. E' il primo passo per permettere alla Marcia di esistere come organizzazione non governativa (ONG), autonoma dalla FFQ.
La struttura decisionale
L'incontro internazionale di ottobre 2001 sarà la prima assemblea decisionale, con la partecipazione delle rappresentanti dei coordinamenti nazionali e delle due reti internazionali. Dovrà adottare il seguente piano di sviluppo:
il Comitato di coordinamento internazionale si sciolga e sia sostituito da un comitato (o commissione) esecutivo composto da 10 rappresentanti;
l'elezione di tale comitato avvenga durante l'incontro internazionale di ottobre rispettando le diversità geografiche e culturali;
si elegga un segretariato della Marcia mondiale. All'inizio potrà avere sede a Montreal ma deve crescere nella prospettiva della rotazione nel mondo, condizioni finanziarie permettendo;
si prenda 1 anno per stilare una carta con statuti e regolamenti, mentre studiamo diversi modelli di struttura adottati da reti o organizzazioni simili.
Ruolo del comitato esecutivo e del segretariato della Marcia
Sarà:
assicurare l'applicazione degli orientamenti e decisioni presi nell'assemblea decisionale di concerto con il Consiglio di amministrazione della FFQ per il prossimo anno;
sostenere il lavoro del segretariato;
prendere iniziative per portare avanti le rivendicazioni mondiali;
assicurare una gestione trasparente, democratica e partecipativa.
Il segretariato della Marcia lavora con la supervisione del comitato esecutivo e provvede alla esecuzione dei compiti affidati.
Continuazione e valutazione delle azioni della Marcia
Proponiamo una seconda assemblea decisionale della Marcia entro il 2005, con all'ordine del giorno:
fare il punto sulle iniziative mondiali (dal 2001 al 2005);
fare il punto sulle rivendicazioni mondiali
adottare un nuovo piano di sviluppo strategico.
L'importanza della comunicazione
Durante i lavori dovremo avere la preoccupazione costante della comunicazione. I coordinamenti nazionali o regionali creati nel quadro della Marcia (attualmente 112 + il coordinamento europeo e quello dei Grandi laghi africani) vogliono essere meglio integrati nel processo decisionale. Perciò il comitato esecutivo e il segretariato dovranno preoccuparsi di consolidare il Forum di discussione via Internet o altro sistema per facilitare gli scambi e le consultazioni. Tale compito sarà centrale nel lavoro del comitato esecutivo e del segretariato.
DOMANDE
Siete d'accordo che l'incontro di ottobre sia l'incontro di creazione della Marcia mondiale delle donne come entità autonoma? Siete d'accordo con i grandi principi di adesione alla Marcia? Dobbiamo invitare a partecipare alla Marcia altri gruppi o reti? Quali? Perché? L'adesione dovrà avvenire tramite i coordinamenti nazionali o direttamente all'organismo internazionale? Siete d'accordo con la struttura decisionale proposta? Siete d'accordo con i compiti del comitato esecutivo e del segretariato della Marcia? Quando terremo il nostro prossimo incontro? Spiegate.

FINANZIAMENTI
Finora la ricerca dei finanziamenti per la realizzazione delle attività a livello mondiale è stata svolta dalla Federazione delle donne del Quebec. Nel periodo settembre 1997 ­ marzo 2001 abbiamo raccolto 2.020.380 dollari canadesi e le spese sono state 2.035.179 $ can. La FFQ ha quindi un deficit di 14.799 $ can. Gli stipendi sono stati 1.004.324 $ can. Siamo quindi fiere di essere riuscite a realizzare un'iniziativa di portata mondiale con una spesa tutto sommato modesta. E soprattutto siamo contente di non avere un deficit maggiore!! Possiamo dire quindi che abbiamo avuto una gestione efficiente.
Nel corso degli anni siamo riuscite a diversificare le fonti di finanziamento della Marcia e a rispettare l'etica. Nella seconda fase crediamo che sia importante assicurarci una maggiore autonomia finanziaria, continuando a rispettare certi principi. Nella riunione di ottobre vorremmo produrre una guida alla ricerca di finanziamenti.
Durante l'ultima assemblea generale, la FFQ si è impegnata a fornire il necessario sostegno per assicurare la transizione verso una struttura autonoma strutturalmente e finanziariamente. L'anno prossimo dobbiamo valutare delle fonti di finanziamento che ci permettano di realizzare i nostri obiettivi. In ottobre vi proporremo un piano di sviluppo finanziario dell'arco di qualche anno.
Pensiamo che nella prossima fase bisognerà vedere la ricerca dei finanziamenti come una responsabilità collettiva, e ciò potrebbe significare che i coordinamenti nazionali siano invitati a stralciare dal loro bilancio una quota per il livello internazionale, quota da stabilirsi in percentuale sul bilancio del coordinamento o in percentuale a seconda le regioni del mondo. Potremmo anche dividerci la responsabilità e la ricerca dei finanziamenti per iniziative.
Dovremo continuare a scambiarci esperienze sulle ricerche di fondi e di nuove risorse. Alcune hanno proposto di organizzare attività pubbliche, anche a livello internazionale, che ci permetterebbero nello stesso tempo di sensibilizzare e di raccogliere soldi. Ciò che è certo è che il finanziamento continuerà ad essere una sfida per noi.

DOMANDE
Che cosa pensate della proposta di un contributo dei coordinamenti nazionali per sostenere l'attività internazionale? Come si deve applicare? Avete altri suggerimenti per finanziare il segretariato della Marcia? Siete d'accordo col principio che la ricerca del finanziamento è una responsabilità collettiva?

CONCLUSIONI
Come vedete, abbiamo parecchi temi da discutere nell'arco dei 5 giorni di riunione. Vi ricordiamo di scrivere le vostre proposte, le risposte ai quesiti o altre questioni al Forum di discussione o di farcele giungere prima dell'incontro. Il Comitato preparatorio prenderà spunto da questi elementi per una migliore preparazione dell'incontro e dei dibattiti. Ripetiamo che qualsiasi suggerimento sul contenuto e la forma dell'incontro sarà benvenuto. Sarà ancora più interessante per la continuità del nostro lavoro se qualcuna si assume dei compiti per realizzare le idee.