DONNE IN MARCIA ALLA
MANIFESTAZIONE DEL PRIMO MAGGIO A CHIASSO
A Chiasso, alla frontiera con la Svizzera, si è svolta il primo maggio la manifestazione organizzata dal centro Sociale "Il Molino" di Lugano con l'adesione di diverse organizzazioni, tra cui la Lega Svizzera dei Diritti dell'Uomo, il Centro d'Accoglienza Rifugiati Minorenni, il Centro Rifugiati ed altri collettivi, sia studenteschi, sia attivi nel mondo dell'immigrazione e della solidarietà con i Paesi del Sud.
Sono state realizzate due concentrazioni, una sulla frontiera italiana e l'altra sul versante svizzero, e con un atto simbolico i due cortei si sono unificati oltrepassando la dogana senza esibire documenti, e hanno percorso festosamente le strade di Chiasso.
Tra i partecipanti sicuramente oltre un migliaio, in gran parte giovani erano ben riconoscibili un nutrito gruppo di donne, uomini e bambini provenienti dal Kurdistan che hanno presentato danze popolari e specialità gastronomiche, e ancora immigrati ecuadoriani e di altri Paesi, con i loro prodotti artigianali, e poi musica e giochi.
"Non esistono esseri umani illegali, ma solo leggi disumane", "Basta muri, apriamo le frontiere", "Le donne non hanno frontiera": questi gli slogan che riassumono la risposta alle politiche d'immigrazione degli Stati europei.
"La lotta che abbiamo intrapreso ci sembra quella giusta perché l'immigrazione è strettamente legata alle politiche neoliberiste delle imprese globali, della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale che se da un lato con aggiustamenti strutturali e terapie shock impongono lo smantellamento del Welfare State, dall'altro provocano il fenomeno inarrestabile dei flussi migratori in tutto il mondo": nell'analisi degli organizzatori, la questione dell'immigrazione si salda indissolubilmente con i temi del lavoro e della disoccupazione, con la richiesta dell'annullamento del debito per i Paesi del "Terzo Mondo", con le rivendicazioni della Marcia delle Donne.
Tutti i temi citati, infatti, sono presenti nella piattaforma mondiale della Marcia delle Donne contro le Violenze e la Povertà: le donne, come è noto, hanno duemila buone ragioni per marciare E le donne erano presenti anche con i loro striscioni, volantini, manifesti, petizioni e qualche bambino, cogliendo l'occasione per manifestare il proprio internazionalismo solidale così come la volontà di ottenere quella piena cittadinanza e quei diritti dal diritto d'asilo, al lavoro, alla scuola materna per i figli, all'assistenza sanitaria che ancora vengono negati in particolare a loro in quanto donne, ancor più se immigrate.
Significativa in questo contesto la raccolta di firme in calce alla petizione per garantire l'accesso alla scuola dell'infanzia ai bambini a partire dai tre anni: nella ricca Svizzera neanche la scuola materna è accessibile a causa dei tagli dei finanziamenti ai Comuni (figurarsi il nido!) e le madri hanno gravi difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro. Questa petizione è stata lanciata dal Coordinamento delle donne della sinistra nell'ambito delle manifestazioni della Marcia Mondiale.
Le donne presenti si stanno anche organizzando per sostenere il controvertice Ocse, a Bologna dal 12 al 15 giugno. Durante il vertice dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che deciderà le politiche per la competitività delle piccole e medie imprese a colpi di flessibilità, mobilità, contratti a termine, in affitto, con ritenuta d'acconto, precariato, differenziazioni salariali, e così via, si svolgeranno in parallelo iniziative di protesta e mobilitazione.
Il coordinamento italiano della Marcia che dovrà discutere domenica 7 maggio a Firenze di questa ed altre iniziative, potrà offrire alle compagne svizzere, molto interessate a far sentire la propria voce a proposito del vertice OCSE, una nuova occasione di incontro e collaborazione.
Inoltre è già in programma la realizzazione di una prossima marcia di donne "bucafrontiere" nuovamente al confine italo-svizzero: la riunione organizzativa avrà luogo venerdì 12 maggio alle ore 20:30 presso l'hotel Pestalozzi di Lugano.
La manifestazione si è dimostrata un'occasione utile di scambio e conoscenza reciproca che apre la strada a nuovi percorsi e prospettive.
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