RIPRENDIAMOCI L'8 MARZO
UN RESOCONTO DELL'INCONTRO NAZIONALE DEL COORDINAMENTO DELLA MARCIA MONDIALE DELLE DONNE DEL 19 NOVEMBRE A FIRENZE


dicembre 2000, di Gabriella Gagliardo

 

E' stata questa la prima occasione nazionale per tirare le somme della Marcia Mondiale dopo le manifestazioni pubbliche di Roma, di Bruxelles e di New York con le quali si sono concluse rispettivamente le tappe italiana, europea e mondiale della Marcia.
La riunione di Firenze è stata convocata con l'obiettivo di trarre un bilancio, ma soprattutto con l'intento di verificare la volontà dei diversi collettivi coinvolti, di dare un seguito all'esperienza di collegamento in rete di realtà di donne diverse.
All'ordine del giorno c'erano dunque la valutazione del percorso compiuto, ma anche le proposte per rilanciare il movimento di donne in Italia: con quali contenuti, con quali modalità organizzative, con quali prospettive.
In questo breve resoconto, che non vuole essere un verbale puntuale che renda conto dei numerosi interventi, vogliamo sottolineare solo gli accordi a cui siamo giunte e i punti nodali la cui discussione è stata aggiornata perché, data la complessità dei problemi posti, richiede tempi di approfondimento.

Il bilancio

Nadia De Mond ha introdotto i lavori con una esauriente relazione sulle grandi scadenze realizzate, soffermandosi in particolare su quelle internazionali (si rimanda ai documenti pubblicati sul sito di Iemanja' e sul Paese delle Donne sulle singole scadenze). Nella riunione realizzata a New York il 18 ottobre, un giorno dopo la manifestazione conclusiva, si è rilevato un comune sentire, una sintonia sorprendente tra donne provenienti da tradizioni così distanti: si è manifestata un'identità comune, femminista, antipatriarcale, contraria alla globalizzazione dei mercati, finalizzata all'azione, all'autorganizzazione dal basso in modo democratico. Questa rete internazionale è stata chiamata da alcune "ONU delle donne", o da altre "Internazionale delle donne".

Gli appuntamenti

Il coordinamento europeo della Marcia è stato convocato per il 13 e 14 gennaio a Parigi. Si sono proposte per formare la delegazione Nadia De Mond, Lidia Menapace, Francesca Pesce, Patricia Tough e Alessandra Mecozzi.

Verso la fine del prossimo anno il coordinamento internazionale convocherà un nuovo incontro. Nella sede di New York è stato posto anche il problema della relazione con i movimenti antiliberisti e si è affermata la necessità di esservi presenti come donne in modo visibile e organizzato per far pesare un punto di vista di genere all'interno delle problematiche della globalizzazione. Vanno in questo senso ad esempio gli impegni assunti dal coordinamento della Marcia in Brasile per la preparazione dell'incontro internazionale di Porto Alegre a gennaio, la presenza a Nizza il 6-7 dicembre prossimi, di cui si fanno carico in particolare le francesi, o in Italia le iniziative da programmare in occasione dell'incontro dei G8 a Genova nel luglio 2001.

Le proposte: su quali contenuti

Rispetto a quest'ultima scadenza Laura della rivista Marea ha invitato a collaborare alla preparazione di un convegno/manifestazione/happening da tenersi a Genova e ha proposto di attivare una mailing list per raccogliere proposte e contributi in modo da costruire insieme questa iniziativa: e-mail mochena@village.it I documenti inviati verrebbero poi archiviati sul loro sito: http://www.marea.it

La proposta unificante per tutta la rete a partire da subito è quella di rilanciare l'otto marzo come giorno di lotta. "Riprendiamoci l'8 marzo" potrà significare nei diversi contesti locali dare una scadenza e un quadro di riferimento globale a delle campagne specifiche che ci impegnano già ora sul territorio. Diversi interventi hanno insistito sulla necessità di affermare, l'otto marzo, l'inviolabilità del nostro corpo, la nostra padronanza sulla maternità, la sessualità e le scelte di vita. Qui come nei territori in guerra. Sono per noi inaccettabili i proclami razzisti, omofobici e misogini della destra politica e religiosa, alla quale il centro sinistra risponde in modo dimesso o accodandosi. La visibilità della mobilitazione unitaria può essere data dall'adozione di un unico manifesto nazionale.
C'è stato ampio consenso rispetto alla decisione di mantenere il logo della Marcia Mondiale e lo slogan "Donne libere da guerre, violenze, povertà".
L'idea di individuare un unico contenuto su cui far convergere le forze è apparsa poco praticabile in questo momento a causa della pluralità di interventi che impegnano i diversi collettivi. E' stata sottolineata la necessità di individuare però, almeno localmente, campagne in grado di mobilitare fin dalla fase di organizzazione dell'8 marzo settori di donne per noi cruciali, come le giovani e le immigrate. L'esperienza delle compagne di Roma, che hanno visto con sorpresa affluire numerose donne, specialmente giovani, a una loro iniziativa a difesa della pillola del giorno dopo, insegna che avere un obiettivo ben definito e scendere sul terreno concreto non è limitante o riduttivo ma al contrario paga.
Per organizzare l'8 marzo ed articolare meglio i contenuti del materiale di divulgazione (volantini e manifesto) si è proposto di organizzare una mailing list: la casella postale marciamondiale@ora_donne.org è disponibile per accogliere le comunicazioni e farle circolare.
Infine su Iemanja' resta attiva la pagina dedicata alla Marcia, in cui sono sempre accessibili tutti i documenti archiviati e che viene aggiornata il primo e il quindici di ogni mese, a questo indirizzo: http://www.ecn.org/reds/campagnamarcia.html

Le questioni aperte

E' stato sollevato da più parti il problema della relazione con i partiti politici, che si è posto ripetutamente durante l'organizzazione delle manifestazioni pubbliche. Mentre si riafferma l'assoluta autonomia della nostra rete da qualsiasi partito, resta da approfondire quali siano le modalità più corrette e opportune per porsi come interlocutrici di fronte a questi soggetti, per non esserne condizionate economicamente e per influenzarne le linee politiche. E' necessario far interagire il conflitto di genere e il conflitto di classe.
Allo stesso modo è stato posto il problema di rapportarsi con le istituzioni in modo critico, anche in quelle situazioni in cui gli enti locali hanno concesso qualche forma di finanziamento alle iniziative della Marcia.

L'organizzazione

Rispetto all'organizzazione del coordinamento si è stabilito di nominare un piccolo gruppo di donne con compiti esecutivi, di comunicazione e di segreteria, quali riorganizzare l'indirizzario, scrivere e inviare le e-mail di convocazione delle riunioni e far circolare altre comunicazioni, mantenere i contatti con la stampa, portare a termine le decisioni approvate nelle assemblee. Alcune hanno rilevato la necessità di delegare a questo gruppetto il compito di assumere posizioni immediate facendosi portavoce della rete, ma l'andamento della discussione stessa del pomeriggio ha dimostrato che la rete non ha un grado di omogeneità tale da permettere questa delega. Difatti di fronte alla contingenza politica che imporrebbe di prendere posizione su diverse questioni, ci troviamo a non avere avuto ancora il tempo di approfondire il dibattito tra noi e non tutte si sentono pronte a sottoscrivere documenti di altre su questioni controverse. La soluzione più praticabile sembra quella di dare spazio nella rete alle posizioni, ai documenti e alle proposte che i singoli gruppi vogliono sottoporre, senza per questo doverli tutti sottoscrivere o, peggio, dovere moderare, mediare e omogeneizzare le diverse posizioni. Lo stesso fatto di far circolare le posizioni di un singolo gruppo equivale a un riconoscimento positivo del suo impegno, e di questo la rete si può fare carico.
Rispetto alla scelta delle persone incaricate di coordinare: il mandato deve avere una scadenza limitata, fino alla successiva assemblea; gli incarichi devono ruotare, coinvolgendo persone ogni volta diverse. Malgrado queste affermazioni di principio, in questa ssemblea sono stati confermati i ruoli delle persone che avevano già svolto le funzioni suddette, con l'aggiunta di qualche altra compagna disponibile, e precisamente: Nadia De Mond, Nicoletta Pirotta, Lidia Menapace, Francesca Pesce, Lucia Saglia, Rosa Calderazzi e Laila Ahmed o Mercedes Frias di "Nosotras".
Restano da definire la distribuzione dei compiti e le modalità di funzionamento di questo gruppetto, dislocato in diverse aree geografiche.

Nella seconda metà di gennaio riuniremo il coordinamento italiano per discutere di quanto emerso in sede europea e per programmare l'otto marzo in Italia. Chi volesse mettere all'ordine del giorno un punto, dovrà comunicarlo possibilmente in anticipo, o almeno all'inizio dei lavori per fare in modo che il tempo disponibile per la discussione sia opportunamente distribuito.