COORDINAMENTO ITALIANO
A FIRENZE
BREVE
RESOCONTO DELL'INCONTRO NAZIONALE DEL 21 GENNAIO
febbraio
2001, di Gabriella Gagliardo
Il 21 gennaio si è riunito il coordinamento italiano della marcia Mondiale delle Donne a Firenze. Erano presenti oltre quaranta donne.
All'ordine del giorno la relazione sul coordinamento europeo a Parigi, al quale era stata inviata una delegazione; l'organizzazione dell'8 marzo; l'evento femminista in occasione dell'incontro dei G8 a Genova del luglio prossimo. Il punto sulla questione organizzativa della rete, proposto con un documento previamente inviato via e-mail, non è stato incluso perché si è ritenuto che richiedesse una discussione ampia per la quale non c'erano i tempi in quella sede, e la sua discussione è stata rinviata a una prossima assemblea.
Le compagne andate a Parigi in delegazione Nadia, Francesca, Patricia, Alessandra, e Mercedes in sostituzione di Lidia hanno relazionato sull'incontro europeo della marcia, che ha visto la presenza di circa 30 - 40 donne provenienti da 11 paesi. In attesa del bollettino internazionale che verrà diffuso prossimamente, riporto qui solo in breve le proposte sulle quali l'assemblea è stata chiamata ad esprimersi:
- il 21 marzo viene celebrata in Francia la Giornata Internazionale Contro il Razzismo. Si propone che questa scadenza venga accolta nei diversi paesi per mobilitare le donne e realizzare eventi pubblici. Ad esempio a Parigi le donne manifesteranno di fronte alla Prefettura per chiedere permessi di soggiorno, eccetera. L'indicazione è di manifestare come donne e non come reti antirazziste miste. Mercedes, unica donna nera presente nella riunione di Parigi, ha proposto inoltre di aggiungere allo slogan della Marcia "Donne libere da guerre violenze e povertà", anche "razzismo". La proposta è stata accantonata, con la motivazione che la questione richiede un ampio dibattito, ed è stata rimandata ad altre sedi. Mercedes ha chiesto quindi che venisse approvata dal coordinamento italiano.
- Il 24 maggio è Giornata di Mobilitazione contro il Militarismo in vari paesi (in Spagna, a Belgrado ). Questa scadenza è stata accettata dal coordinamento europeo, ma senza impegni concreti: ogni proposta deve avere una base almeno in un paese, gli altri coordinamenti nazionali poi vedranno se ci sono le condizioni per attuare iniziative. Allo stesso modo è stato proposto di inviare in Palestina una delegazione di donne della Marcia Europea. Patricia propone che l'Italia assuma questo impegno, a partire dall'esperienza già messa in atto dalle Donne in Nero.Inoltre l'assemblea è stata informata del fatto che a metà ottobre a Barcellona ci sarà la prossima riunione del coordinamento europeo, con circa 5 delegate per Paese. Barcellona assicura la segreteria con l'aiuto delle belghe e un nominativo di una donna per paese di riferimento. Anche singoli gruppi (ad esempio le lesbiche) possono fare riferimento direttamente a questo organo per iniziative specifiche. A livello mondiale ci sarà un incontro in autunno del gruppo di coordinamento internazionale, nel quale sono presenti 8 donne dall'Europa. Da questo gruppo sono usciti il Portogallo e un Paese dell'Est, e devono entrare l'Italia e la Spagna. Di questi due organi non si è discusso.
Si è parlato invece ripetutamente delle proposte relative al razzismo. La data del 21 marzo è sembrata ad alcune troppo vicina. Altri interventi hanno mostrato realtà locali già impegnate in questo senso, per cui sarebbe possibile dare anche questa connotazione ad iniziative relative all'8 marzo attualmente in fase di preparazione. Ad esempio nella periferia di Milano, ma forse anche in alcune realtà della Toscana. La proposta di Saida, dell'Associazione Alma Terra di Torino, di scrivere una mozione sulla discriminazione istituzionale degli immigrati in Italia, così come la proposta di Mercedes, sono state ritenute bisognose di approfondimento: non tutte si sentivano in grado di esprimersi immediatamente. L'accordo finale: se ne discuterà alla prossima assemblea nazionale, dopo scambio di documenti scritti per arrivare preparate.
Sull'8 marzo: non siamo riuscite a fare un passo avanti nella direzione di un'iniziativa unitaria, quanto piuttosto abbiamo riproposto il livello di integrazione e interazione già espresso a settembre in occasione della manifestazione nazionale. Non abbiamo identificato un unico contenuto, per far convergere almeno in questa occasione tutte le forze. Tutte però hanno concordato sulla necessità di un rilancio politico dell'8 marzo e sulla necessità di valorizzare le iniziative locali, all'interno di un quadro di riferimento nazionale, di un orizzonte comune.
La discussione si è sviluppata intorno alla redazione di un manifesto unitario: dopo successive mediazioni siamo arrivate a comporre un testo. I nuclei centrali emersi sono: l'opposizione agli attacchi delle destre contro le donne, all'ingerenza del Vaticano riaffermando la laicità dello stato, ai fondamentalismi, al razzismo, al liberismo, al patriarcato militarista.
Rosa ha detto che in cassa ci sono 700.000 o 800.000 lire, e che per la stampa del manifesto nazionale si dovranno raccogliere contributi, magari 100.000 lire per gruppo. Sugli aspetti economici non c'è stata però discussione ne' accordi.Infine la preparazione di un "fatto di donne" in occasione del vertice dei G8 a Genova. Rimando a quanto inviato via e-mail da Monica e da Laura di Marea. Qui ricordiamo solo che: il fatto di donne è convocato per il 15 e 16 giugno a Genova e prevede sia un convegno che un'iniziativa di piazza. Sono stati proposti diversi gruppi di lavoro, sui quali sono aperte le adesioni. Si è parlato della necessità di essere presenti nelle reti miste e darvi battaglia come donne: nelle reti antiglobalizzazione in Italia non è accolta la questione di genere, le donne stesse delle organizzazioni miste non si sa da che parte staranno. Il 22-23-24 febbraio a Genova in occasione di un incontro nazionale della rete Lilliput, bisognerà sollevare il problema, così come si sta facendo in qualche nodo locale (ad esempio a Milano).
Infine è stato deciso di convocare la prossima riunione del coordinamento nazionale della Marcia a Genova per il 18 marzo, proprio per porre al centro della discussione la questione della globalizzazione, non solo dal punto di vista dell'organizzazione delle iniziative quanto per discutere a fondo dei contenuti da un punto di vista femminista. Il tempo a disposizione per la discussione non sarà mai sufficiente, se l'incontro non sarà stato preceduto da un grosso sforzo di elaborazione, da parte di ogni gruppo, su questo tema. Le riflessioni dovranno necessariamente essere messe per iscritto e circolare in anticipo, in modo da dare a tutte molteplici elementi di riflessione.
Allo stesso modo dovranno essere scritte e inviate a tutta la rete le riflessioni sul tema del razzismo e le relative proposte, su cui dovremo arrivare a un accordo il 18 marzo, nonchè le riflessioni sulla questione organizzativa che altrimenti rischia di essere elusa dal momento che non è stata fissata una scadenza per affrontarla.