LAVORO GLOBALIZZATO
RESOCONTO DEL GRUPPO DI LAVORO "GLOBALIZZAZIONE, MIGRAZIONI, LAVORI


giugno 2001, di Maria Grazia Campari e Mercedes Frias

Il tema del nostro confronto era "Globalizzazione, migrazioni, lavori".
Il gruppo ha visto una folta partecipazione di donne, fra esse, molte le migranti che hanno contribuito in modo significativo alla elaborazione dei contenuti del nostro confronto e anche proposto significative modificazioni e aggiunte alla Carta di intenti.

Non è facile dare conto in forma sintetica dei contenuti di un dibattito assai articolato e diversificato per le tematiche proposte, in cui ciascuna ha fatto parlare la propria esperienza.

Procederemo, quindi, schematicamente per punti.

E' emersa l'importanza di creare una rete fra donne addette a lavori per il mercato, con rapporti formalizzati e altre che svolgono lavori precari per il mercato, sia formale che informale.
E' stato detto che le donne sono in realtà già connesse secondo modalità dettate dall'economia globale (tra migranti e nativi il rapporto è spesso donna/donna) e occorre dare il segno di una diversa qualità politica alla relazione.
Alcune hanno quindi proposto di incominciare ad elaborare una piattaforma di genere con la quale avviare trattative a livello locale e nazionale, inserendovi un preciso richiamo ad una pratica effettiva di pari opportunità per tutte le donne, avviando anche una lotta contro i lavori segregati di genere, che colpiscono specialmente e con particolare intensità le migranti.

Rispetto agli Enti Locali, si ipotizza di fare pressioni a tutti i livelli possibili affinchè nel loro budget sia previsto un capitolo di spesa per finanziare la maternità e consentire un uso della flessibilità nel tempo dei lavori che favorisca, anzicchè spezzare la vita delle donne.
In particolare, è emersa l'esigenza di individuare diritti e forme di tutela specifici per le addette a lavori precari con rapporti di lavoro flessibili.

Soprattutto per le migranti un dato problematico ma di preminente interesse è la tutela contro la nocività e la pericolosità dei lavori.

Per queste ultime, il complesso delle rivendicazioni entra nel regno del possibile solo attraverso la regolarizzazione delle loro presenze e del loro utilizzo in ambito lavorativo.

Occorre lottare affinchè le procedure relative al rilascio dei permessi di soggiorno e di lavoro siano trasparenti e uniformi sul territorio nazionale e siano, soprattutto, rapide, poiché non si tratta di presenze per interessi culturali o turistici, ma di persone che scommettono sul nostro paese per la loro sopravvivenza.

Inerisce al contesto conflittuale sopra descritto anche l'ipotesi di rivendicare ed iniziare ad imporre un diverso ed inferiore orario complessivo di lavoro per le donne e di mettere a fuoco i problemi della rappresentanza delle donne nel mondo del lavoro, che ad oggi non è data, in particolare non è certamente data per le donne immigrate.

Il gruppo ha quindi avanzato le seguenti richieste:
¸ Combattere il razzismo in tutte le sue manifestazioni
¸ Ottenere la cittadinanza Europea per tutte e tutti sulla base della residenza e non della nazionalità
¸ Ottenere il diritto di elettorato attivo e passivo per le immigrate e gli immigrati residenti
¸ Assicurare una rappresentanza significativa alle donne (migranti e native) nei luoghi decisionali
¸ Praticare politiche istituzionali di pari opportunità che allarghino lo sguardo verso le donne immigrate e, attraverso un impegno diretto alla complessità della realtà delle donne, riescano a garantire equità nella diversità
¸ Attuare politiche che garantiscano tempi e spazi adeguati per le lavoratrici immigrate, assicurando un equo aumento del periodo di riposo e sostenendo l'esercizio della maternità
¸ Promuovere e garantire alle donne immigrate l'accesso ad altri settori oltre i lavori di cura e domestici
¸ Fornire garanzie e sicurezze nei luoghi di lavoro per le collaboratrici domestiche
¸ Garantire il permesso di soggiorno a tutte e tutti. Garantire comunque alle mamme non dotate di permesso, il rilascio del medesimo quando viene rilasciato alle figlie e ai figli minori
¸ Garantire uno zoccolo minimo di diritti che permetta di applicare la stessa procedura legislativa e gli stessi tempi burocratici per il rilascio dei documenti relativi al soggiorno
¸ Provvedere immediatamente alla chiusura dei centri di detenzione temporanea.