PERCHE' CERCHIAMO LE DONNE IMMIGRATE
RESOCONTO DEL 3° INCONTRO DEL GRUPPO ECONOMIA E LAVORO DEL COORDINAMENTO MILANESE DELLA MARCIA


febbraio 2002, di Rosa Calderazzi

Come si ricorderà, questo gruppo era stato creato al seminario della Marcia milanese delle donne (da non confondere quindi con il gruppo per Porto Alegre coordinato da Lidia Cirillo) e aveva deciso di delimitare la propria area di riflessione e di intervento intorno al lavoro e l'immigrazione femminile a Milano. Ciò per la ragione che esso crea il nesso tra produzione e riproduzione, e per la necessità di creare un ponte e un collegamento tra le donne italiane e le immigrate per rafforzare la soggettività femminista.

A questo 2° incontro, tenutosi il 23 gennaio presso la sede di Crinali, hanno partecipato: Rosanna, Amalia, Dava, Edda, Francesca, Elda, Letizia, M. Carla e Rosa. Ha introdotto Letizia (ci siamo dette che a turno terremo il verbale e l'introduzione) che ha ricordato che il nostro tema di indagine scelto è le donne immigrate a Milano e il loro rapporto col lavoro, essenzialmente lavoro di cura, ma non solo. E ha ricordato il contributo scritto già inviato da Amalia sugli obiettivi: analizzare la tipologia di lavoro svolta; evidenziare il grosso lavoro a sostegno della famiglia; far emergere la condizione lavorativa spesso priva dei più elementari diritti; riflettere sul rapporto tra donne italiane e immigrate e sul lavoro di cura da queste ultime svolto che ritorna ad essere quasi esclusivamente femminile. Il gruppo ha rilevato che finora la presenza delle immigrate è ridotta a 1 unità (Dava): ciò è un limite, poiché sarebbe necessario per l'esatta comprensione del problema che il gruppo fosse formato dal 50% di immigrate e dal 50% di indigene. Tutte comunque intanto abbiamo sentito l'esigenza di esprimere e discutere prima di tutto le finalità che ciascuna di noi attribuisce a tale lavoro.

Per Rosa l'obiettivo è 1) disvelare il nesso tra produzione e riproduzione e rendere tangibile il fatto che in mancanza di efficienti servizi sociali e di un'equa ripartizione tra i sessi del lavoro di cura, questo viene scaricato sulle spalle di un'altra donna e rimane quindi incombenza femminile. 2) rendere più ampio il fronte delle donne per la affermazione dei propri diritti e della propria dignità.
Il gruppo deve avere una finalità di iniziativa politica cercando di tradurre le ricerche, lo studio e i contatti in campagne e rivendicazioni.

A proposito di ciò Rosanna ha affermato che per lei la finalità del nostro lavoro deve essere la sensibilizzazione della gente comune sulla situazione delle donne immigrate, al fine di rompere il muro di indifferenza o di non conoscenza: ciò si potrà effettuare attraverso strumenti quali cartelloni, mostre, volantinaggi, ecc.

Dava ha sottolineato la necessità che dal nostro gruppo emerga un quadro dei diritti negati delle immigrate sul fronte lavorativo per poterli affermare attraverso azioni che decideremo insieme quando avremo sufficiente forza e materiale.

Tutte giudicano indispensabile avviare contatti con le donne immigrate già presenti in organizzazioni miste, come Todo cambia, o che hanno creato una propria, come il Gruppo donne internazionali, che già si sono dichiarate disposte ad incontrarci. Abbiamo deciso di avviare intanto una ricerca sul tema specifico immigrate e lavoro a Milano rivolgendoci a centri che probabilmente già l'hanno avviata, come il Centro Stranieri comunale, il Naga, i sindacati e facendo tesoro dell'esperienza sviluppata da alcune di noi nel contatto con le straniere (Letizia e Amalia particolarmente). Inoltre Dava, Amalia, Letizia e Elda hanno il compito di preparare un questionario rivolto alle immigrate che potremo utilizzare per conoscere la loro situazione lavorativa.
La prossima riunione è fissata indicativamente per il giorno 21 febbraio, aperta a tutte le altre donne della Marcia: la precisazione del giorno è legata alla disponibilità del Gruppo donne internazionali ad essere presente.